PROLOGO

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Quella sera me la ricordo perfettamente, la mamma era a terra davanti il viale di casa, distesa inerme. Io mi fiondai subito da lei, mentre John B cercava  aiuto, la borsa della mamma ce l'aveva papà che in quel momento era da qualche parte , ero  a fianco ad essa e le tenevo il capo sulle mie gambe e la sua mano nella mia, avevo 12 anni e stavo assistendo alla morte di mia madre.

 I suoi occhi verdi erano spenti e coperti da quelle meravigliose ciglia ornate di mascara, era una Pogues, ma era sofisticata. La sua pelle bronzea stava lasciando posto al colore della luna, e il suo cuore, il suo immenso cuore, perdeva un battito ogni secondo che passava. Il suo vestito era sporco di sangue e a terra vicino a me c'era il colpo che ha colpito una donna innocente e buonissima. 

Quella notte, La mia vita, la nostra, cambiò radicalmente, avevamo perso la donna della nostra vita, la figura che in quel momento serviva più di tutte, avevamo perso nostra madre.

Dopo aver fissato la luna mentre le mie lacrime scendevano come fiumi sul mio viso infantile, e la mia mano stringeva ancora la sua, mio fratello venne mi prese bruscamente e mi fece entrare in casa.

-"Che fai?!" gli urlai ormai tra i singhiozzi e gli occhi che bruciavano.

Non rispondeva e con lo sguardo lo vedevo  mettere in uno zaino dei sandwich e dell'acqua, poi si diresse verso lo studio di papà e prese dei soldi, tornò in salone e li infilò nello zaino, dopo di. che da sotto il letto prese una valigia e la riempì dei miei vestiti, la chiuse, mi afferrò e camminò fuori.

-"John che stai facendo?!?!"

-"Devi andartene, devi sparire, vai da zia rimani da lei fino ai diciotto poi fai quello che vuoi, ma vai. Cazzo !"

Le sue parole mi fecero male, pensavo che siccome non c'era più la mamma noi saremmo rimasti insieme e lo avremmo affrontato, invece no,  mi stava abbandonando anche lui quella stessa sera.

-Che  cosa dici John, non puoi lasciarmi ora, non così, non...non puoi e basta!"

-"Certo che posso e infatti lo sto facendo, ascolta sono io il maggiore so io quello che dobbiamo fare, chiaro!?"

-"E lasciarmi così, in questo momento  è da maturi secondo te?!"

-"Non ti sto abbandonando Bella, non fare la drammatica,ti mando da zia semplice. Starai meglio fidati."

Succesivamente mi prendere con froza la mano e mi trascina verso la fermata dell'autobus più vicino a casa, aspettando cominciavo a realizzare ancora di più cosa fosse successo qulla sera e di come da lì la mia vita sarebbe cambiata, io sarei cambiato, tutto non sarebbe mai più stato come prima.

Arrivato l'autobus John B mi ci trascina sopra dice all'autista la fermata che stranamente l'autista non fa domande del perché un ragazzino di 13 anni dovesse mandare sua sorella da sola su un bus all'una di notte.

Si avvia verso il portellone e con la voce incrinata sussurra:

-"Le stelle hanno smesso di brillare stanotte Bella".


𝐒𝐤𝐲 𝐚𝐧𝐝 𝐒𝐞𝐚 ~ 𝐑𝐚𝐟𝐞 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐫𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora