Le match du samedi ⚽️

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Appena entrate in casa vidi Hakim che era affacciato alla grande vetrata che portava in giardino, mi accorsi che aveva il telefono in mano, stava sicuramente parlando al cellulare. Lasciammo le buste all'ingresso e andai da lui, salutò la persona con cui stava parlando immediatamente e mi abbracciò.

H: Ehilà! Ciao sei Sara giusto, io sono Hakim. Piacere di conoscerti.

S: Si esatto, piacere mio.

H: Pronte per la partita?

Y: Più che pronte, in realtà dovremmo chiederlo a te.

H: Sono pronto dai, poi almeno è per una buona causa.

Sara si scusò e si allontanò un secondo per rispondere al cellulare, uscì fuori in cortile e diedi a Hakim i regali che li avevo fatto.

H: Cosa sono quelli?

Y: Sono per te, la sfilata ieri è stata un successone e i guadagni sono stati altissimi. Ti meritavi un bel regalino, no?

H: Grazie tesoro, ma non dovevi proprio.

Mi diede un dolce bacio sulle labbra e andammo a sederci sul divano, iniziò a spacchettarli e li piacquero molto. Se li provò e intanto tornò dentro Sara che era abbastanza agitata

Y: Hey Sa, che succede?

S: É successo un problema con il nuovo progetto in azienda, mi hanno chiamata per andare a controllare cosa sta succedendo, forse non ce la faccio per la partita. Mi dispiace un sacco.

Y: Tranquilla fa niente, sembri agitata ora però, vieni a bere qualcosa.

Andammo tutti e tre in cucina e le diedi un bicchiere d'acqua, si scusò con Hakim per la partita e lui le disse che non c'era alcun problema. Dopo una ventina di minuti una macchina si fermò qui davanti casa, era quella dell'azienda, Sara si scusò ancora e salì in macchina.
Eravamo rimasti solo io e lui. Entrammo in casa e andammo a sederci sul grande divano in quel magnifico giardino, misi la testa sulla sua spalla e mi disse.

H: Cosa indosserai alla partita?

Y: Non lo so sai, forse la maglia della squadra avversaria. Mi piacciono molto sai.

Iniziò a farmi il solletico così forte che mi scesero quasi le lacrime, stavo ridendo così forte che persino i miei genitori a Madrid mi avrebbero sentita.

Y: Bast- HAHAHAHA Scherzav- HAHAHA

Smise di farmi il solletico e iniziammo a ridere entrambi, finché non gli dissi.

Y: Volevo comprare una delle tue maglie, ero entrata dalla nike in centro e c'era l'ultima maglia, era proprio la tua, ero felicissima, tutte quelle da donna erano finite ma quale sarà mai la differenza tra quelle da donna e da uomo.

H: E poi, che è successo?

Y: Avevo visto un ragazzino che ne cercava una, avrà avuto tipo 9 o 10 anni, doveva venire a vedere la partita di stasera e prima di andare a comprarla pensai a quel bimbo, volevo fare una cosa buona e gliela regalai. Dovevi vedere la sua faccia quando glielo data, saltava solo di gioia, mi aveva pure chiesto un abbraccio, e sua madre, mi aveva ringraziata così tanto ma per me non era un enorme problema.

H: Hai un cuore grande sai, è per questo che ti amo.

Mi prese con il braccio e mi diede dei bacetti sulla guancia, lui è proprio il mio posto sicuro e di questo ne sono certa al cento per cento. Eravamo accoccolati finché non ricevetti una chiamata, di sicuro era quel guastafeste di mio fratello ma in realtà era mia madre. Mi stava videochiamando, risposi all'istante e appena mi vide vidi un espressione felicissima sul suo volto.

*inizio chiamata*

M: Ciao tesoro mio!! Come stai? Ho saputo dell'evento a Londra, sono fierissima di te.

Y: Ciao mamma, grazie mille, sto molto bene. Te come stai? E papà?

M: Stiamo bene, ma quello è Hakim?

H: Salve signora!

M: Ciao figliolo, come stai?

H: Molto bene grazie al cielo, come sta suo marito?

M: Bene grazie, aspetta che lo chiamo.

Dopo qualche secondo comparve mio padre sulla schermata, era il solito, la sua pelata brillava come un sole d'estate.

P: Ehilà soldato! Come stai?

H: Salve, molto bene grazie!

P: Ho saputo della partita di stasera, buona fortuna ragazzo.

H: Grazie, come sta?

P: Sono ancora in piedi, dov'è madame non rispondo al telefono?

Y: Ciao papà! Sono qui.

P: Ciao tesoro, dì a quel zuccone di tuo fratello di iniziare a rispondere al cellulare, mi chiedo da chi abbiate preso questa maledetta abitudine.

M: L'hanno presa da te genio, dai ragazzi non vi disturbiamo adesso, ci sentiamo ok?

Y: Va bene, ciao mamma!

M/P: Ciao ragazzi!!

Y/H: Ciao!!

*Fine chiamata*

Appoggiai il telefono sul comodino accanto e poi ci alzammo, era quasi ora della partita e Hakim doveva già andare per prepararsi con i suoi compagni.

H: Vieni un secondo, seguimi.

Mi prese per mano e mi trascinò con se nella cabina armadio, andò verso un cassetto e tirò fuori una maglia. La sua maglia di calcio.

H: Fammi un piacere, indossala, è il mio portafortuna e sai com'è, tu sei il mio altro portafortuna.

Quando la presi tra le mani era leggera, fatta di un tessuto molto leggero, uno di quelli che non ti fanno venire caldo. Ma la cosa più bella è che aveva il suo profumo, il suo magnifico profumo.

Y: Grazie mille!

Lo abbracciai e prese il suo borsone, lo accompagnai fino in macchina e poi mi disse

H: Prima che mi dimentichi, tieni le chiavi.

Mi passò le chiavi e andò via, iniziai a prepararmi, indossai un paio di jeans chiari e delle sneakers bianche abbastanza comode, sopra indossai la maglia che mi aveva dato prima Hakim e presi la mia borsa. Ero super entusiasta per la partita di stasera, presi le chiavi di casa e quelle della macchina (quella di prima). Mi diressi verso lo stadio e vidi che alcune persone stavano già iniziando ad andare dentro, parcheggiai la macchina vicino a quella di Hakim e mi recai all'ingresso. Hakim mi aveva dato un biglietto per entrare e infatti entrai con quello, avevo il posto in prima fila e quindi vedevo tutto il campo. Mi andai a sedere e qualche minuto dopo i ragazzi stavano entrando in campo, tutti urlavano di gioia sperando che almeno in quella partita avremmo vinto. L'arbitro diede il fischio d'inizio e i ragazzi iniziarono a giocare, stavano giocando contro il Manchester City, anche loro sono molto bravi, eravamo al 32esimo minuto, la tensione saliva, la palla era da Mount, che la passò a James che con un assist pazzesco permise a Hakim di fare gol!

Era gol!!! Saltammo tutti di gioia finché non vidi Hakim fare una Y con la mano verso la videocamera che trasmetteva in diretta la partita, lo vidi guardarmi e gli mandai un bacio con la mano. La partita doveva pur continuare e arrivammo a metà tempo. La partita riprese e i ragazzi erano pronti a vincere, all'80esimo minuto Haaland provava a fare gol ma il nostro super portiere parò subito la palla, ormai la partita era finita e grazie al cielo avevano vinto. Scesi per raggiungere il campo ma uno della sicurezza mi disse che non potevo passare, vidi Hakim sbucare da dietro e mi prese per la mano, entrai in campo e lo abbracciai fortissimo. Ero fierissima di lui.

A football life -Hakim ZiyechDove le storie prendono vita. Scoprilo ora