Los cuartos de final ⚽

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Eccoci qua, finalmente ai quarti di finale. Un ottimo obiettivo per la nostra squadra, ieri il coach mi ha proposto di allenarmi con i ragazzi oggi, accettai con piacere, avevo bisogno di un po di allenamento. Io e Hakim ci stiamo preparando, indossai la loro stessa tuta e scarpe, come potevo non essere abbinata.

Y: Hai presto le tue cose?

H: Sì signora!

Y: Allora, andiamo!

Dissi facendo finta di essere un comandante, uscimmo dalla stanza mano nella mano e andammo a fare colazione con gli altri. Dopo aver mangiato andammo tutti al campo di allenamento che in realtà era più un mini stadio che un campo, io avevo la mia stanzetta privata dove potermi cambiare.

Arrivai in campo e trovai i ragazzi lì tutti pronti, mentre io sgattaiolai piano per non farmi notare dal coach, può anche essere l'uomo più simpatico del mondo ma durante l'allenamento diventa un vero e proprio militare. Per fortuna non si accorse di me e iniziammo a correre in giro per il campo, faceva caldissimo e a momenti non respiravo più. Mentre correvo, presi una bottiglia d'acqua e bevvi un po per rinfrescarmi.

Dopo aver corso per una decina di minuti fecimo un po di stretching, era abbastanza rilassante in realtà, dopo aver finito il coach ci radunò tutti quanti alle panchine. Eravamo disposti in due file di panchine e io ero dietro con mio fratello, mentre Walid stava spiegando, Achraf prese la sua bottiglia d'acqua e bagnò Hakim. Non potevo trattenermi ed esplosi dal ridere, Hakim si girò e lanciò l'acqua a mio fratello, tutti iniziarono a ridere.

*skip time*

Sono circa le 14, i ragazzi hanno appena ripreso ad allenarsi dopo la pausa pranzo e io sono qua nella mia stanza in albergo, ho appena fatto la doccia e mi sto vestendo per uscire un po con mia madre, la mamma di Hakim e le sue sorelle. Dovreste vederle, in poco tempo sono diventate così amiche, sembra quasi divertente come cosa. 

Indossai un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, misi delle scarpe bianche e presi la mia borsa, uscì dalla camera e andai al piano di sotto dove trovai tutte. Uscimmo dall'albergo e andammo in due macchine, con me c'erano due delle sue sorelle e nell'altra le mamme e le altre. 

Le sue sorelle sono le donne più simpatiche del mondo, in macchina stavamo ridendo tutto il tempo, avevamo deciso di fare una bella passeggiata tra donne, perché in fondo, volevo conoscerle meglio. Tutti in famiglia hanno la passione per il calcio e le sue sorelle sono delle esperte, ma in un modo allucinante.

Andammo in giro per il centro, fecimo un po di shopping perché non puoi non mancare e scattammo un po di foto ricordo. Dopo circa 4 ore passate a ridere, tornammo in albergo a prepararci, la partita doveva iniziare alle 19, Marocco-Portogallo. Le ragazze andarono nelle loro camere a prendere delle cose e poi tornarono da me, eravamo in 5 e le mamme erano con i fratelli di Hakim.

Quando le ragazze entrarono in camera iniziarono a guardarsi intorno finché Nassima disse

N: Oddio, qui si vede che c'è Hakim! C'è troppo il suo disordine

Y: Ma la stanza è in ordine

N: Yasmine, è quello il punto. L'abbiamo messo noi in riga, era di un disordine tremendo.

Dopo un po', la stanza non era più una stanza, era diventata un salone di bellezza, c'è chi da una parte si truccava e chi si sistemava i capelli, io mi stavo sistemando i capelli con le ragazze. Ad un certo punto Aya accese la musica e iniziammo a ballare, ci stavamo divertendo come delle pazze. 

Ay: Ragazze! Qualcuna di voi sa che ore sono!?

Y: Sono le... ODDIO SONO LE 18:30!!

Ay: Cavolo ragazze, sbrighiamoci!

Mentre stavamo finendo di vestirci venne da me di corsa Amina e mi disse

Am: Yas tesoro, sai dirmi dove sono i cappellini dello sgorbio?

Y: Intendi tuo fratello?

Am: Di chi se non altro!

Y: Sono nell'armadio a destra, terzo scaffale.

Am: Grazie bella!!

Quando finimmo tutte di vestirci ci guardammo tutte quante, e quando ci guardammo esplosimo tutte quante dal ridere.

Tutte: Il solito Hakim!

Dissimo così perché abbiamo tutte quante la stessa maglietta, con il numero 7 e con il nome di Hakim. Mi dice sempre che ogni volta che giocava anche solo un amichevole con il Marocco era obbligato a dare la seconda maglietta ad una delle sue sorelle, e ora ognuna di noi ne ha almeno due.

Ci ricomposimo e andammo al piano di sotto, inutile dire che ogni persona che passava ci guardava e stava per esplodere dal ridere. Non avevamo il tempo di prendere un altra auto e salimmo tutte sulla mia, iniziai a guidare e schiacciai sull'acceleratore, stavo andando a quasi 80 km/h, e per fortuna non c'erano controlli. Per fortuna in meno di dieci minuti arrivammo allo stadio.

Parcheggiai l'auto di corsa, scesimo tutte di corsa e ci accorsimo solo ora di una cosa: I biglietti. Ce li ricordò Zineb, stavo per panicare, poi mi ricordai della mia ultima speranza, Imane. La moglie di Yassine.

Tirai di corsa il cellulare e chiamai Imane, per fortuna mi rispose e mi disse che era ancora in albergo, le chiesi se potesse prendere una chiave in reception della stanza e rimasi in chiamata con lei, arrivò nella stanza e ci portò tutti i biglietti. In meno di cinque minuti la nostra salvezza Imane e il suo bambino arrivarono.

Y: Grazie Imane, ti devo un favore giuro. Scusami

Im: Stai tranquilla, sei come mia sorella Yas. Scusami se in questi giorni non mi sono fatta sentire, questo mostriciattolo ha preso l'influenza.

Y: Fa niente, capita. Ora andiamo che i ragazzi stanno per entrare!

Passammo i biglietti negli scanner ed entrammo dentro, lo stadio era pienissimo, era letteralmente completo. Andammo ai nostri soliti posti e giuro che le persone sedute dietro di noi avevano davanti una sfilza di magliette col numero 7.

Entrarono i ragazzi e partirono gli inni, il mitico Ronaldo era in panchina per colpa del suo allenatore, anche se per noi è un occasione in più. La partita iniziò e i tifosi sono carichi, incluse noi, ognuna di noi, letteralmente ognuna di noi non toglieva gli occhi. D'altronde è loro fratello e il mio fidanzato quindi...

Siamo quasi alla prima mezz'ora e il capitano Saiss è uscito perché si è fatto male, quindi assegna a Hakim il ruolo da capitano, la partita è sugli stessi ritmi, ad un certo punto circa al 41 esimo minuto con un assist di Achraf, Youssef En-nesyri fa un salto di circa 2 metri e 58 e fa un gol pazzesco. Tutto lo stadio impazzisce, il primo gol contro il Portogallo, siamo felicissimi.

La partita continuò e al 62 esimo un Portoghese fa cadere Hakim, istintivamente mi alzo di colpo e mi avvicino alla ringhiera per vedere meglio. Hakim è sofferente a terra, si è fatto male al braccio, vedo i paramedici arrivare di corsa con i borsoni e il cuore mi si stava per fermare. Le sue sorelle erano ancora più in ansia di me, portarono una barella e lo portarono fuori dal campo, non sapevo cosa fare, non potevo fare nulla, stavo iniziando a soffocare.

Lo portarono dentro e rimasi lì per una decina di minuti, non potevo neanche andare a vedere cosa stava succedendo, poi lo vidi finalmente tornare in campo con una leggera fascia e del ghiaccio sull'avambraccio. Mi fece cenno come per dirmi che stava bene e diede la fascia da capitano a mio fratello. 

La partita stava proseguendo al meglio, appena sentimmo il fischio dell'arbitro tutto lo stadio iniziò ad urlare di gioia, anche Hakim in campo festeggiava.

Marocco alle semifinali

A football life -Hakim ZiyechDove le storie prendono vita. Scoprilo ora