Sorprese inattese 🎁

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Zineb era uscita circa un quarto d'ora fa sotto insistenza delle sue sorelle, era andata a comprare al posto mio dei test di gravidanza, non avevo il coraggio di andare a comprarli. Eravamo sedute tutte in salone ad aspettarla, ero in ansia, non avevo pensato ad una probabile gravidanza e la cosa ora mi turbava, non è che non vorrei dei figli, io adoro i bambini ma è solo che la cosa è venuta così all'improvviso e poi chi lo dice che sono incinta? Potrebbe essere sicuramente qualcos'altro.

Finalmente sentimmo il campanello del cancello suonare e mi precipitai di corsa verso la porta ma dalle telecamere di sicurezza non c'era Zineb, c'era Hakim. Controllai il telefono e mi accorsi dei messaggi e delle chiamate che mi aveva mandato, aveva deciso di partire prima con un paio dei suoi compagni di squadra dato che era andato in macchina, la strada a quest'ora sarebbe stata abbastanza vuota.

Guardai un ultima volta il monitor per accettarmi che fosse veramente lui e tornai di corsa nel salone principale dove mi aspettavano in ansia le ragazze, ma già dalla mia faccia preoccupata capirono cosa stesse succedendo.

Y: Ragazze!!! C'è Hakim fuori, una di voi deve chiamare Zineb!! Non deve assolutamente venire a casa se no siamo fregate!! Andate al piano di sotto dove c'è il cinema, non verrà di là, ve lo assicuro. Forza!

Non se lo fecero ripetere due volte e scesero correndo nell'home-cinema, andai da Hakim che si trovava alla porta di ingresso, quando lo vidi, mi si stampò un sorriso enorme sulla faccia. Appena aprì la porta, lasciò il borsone e un sacchetto di carta a terra e mi prese in braccio dandomi uno dei baci più dolci del mondo.

Y: Mi sei mancato tantissimo

H: Anche tu amore mio, hai visto la partita?

Y: Allora, sei entrato all'82 esimo minuto e all'89 esimo hai fatto un assist da paura a Felix, e la partita è terminata con un bel 3-1 per il Chelsea, prima vittoria contro il Manchester United dopo ben 2 anni. Che te ne pare?

H: Cosa ho fatto per meritarti?

Disse per darmi un altro bacio, mi lasciò giù e prese in mano il sacchetto che aveva lasciato a terra prima.

H: Ho portato i bignè da Ladureè, alla crema e al cioccolato.

Y: Ora sono io quella a chiederti cosa ho fatto per meritarti.

Lui sorrise e mi passò la busta con le delizie della mia pasticceria preferita in mano, gli diedi un bacio sulla guancia e prese il suo borsone da terra, lasciai la busta sull'isola della cucina e lo raggiunsi in camera dove stava rimettendo apposto i suoi vestiti, andai a sedermi sul letto e Hakim mi chiese.

H: Yas, sai di chi è la macchina lì fuori? Non mi sembra di averla vista qualche volta.

Oh cavolo, la macchina delle ragazze, ora mi devo per forza inventare qualcosa, non posso dirgli la verità.

Y: Quella macchina, hai presente i vicini? Gli Anderson? Sono venuti a trovarli alcuni parenti e non c'era spazio da loro, la zia di Matt ha lasciato qui la macchina, ha detto che torna tra una decina di minuti

H: Ah ok, va bene.

Y: Vuoi che ti aiuto?

H: No tranquilla, ho quasi finito.

Sentì un telefono squillare e mi accorsi che era quello di Hakim, lo tirò fuori dalla tasca e rispose subito, mentre parlava sembrava nervoso, appena terminò la chiamata gettò il telefono in tasca e si diresse verso l'uscita senza rivolgermi la parola e io lo inseguì fino alla porta.

Y: Hakim! Aspetta, che succede?

H: Ci sono dei problemi con la squadra, scusami se devo andare, torno verso l'ora di cena promesso.

A football life -Hakim ZiyechDove le storie prendono vita. Scoprilo ora