𝟏𝟐.𝟓

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Ryan Drake

Lea sanguina dal fianco e cade a terra. "Merda! No, cazzo!"

Quel pezzo di merda urla qualcosa, ma non gli do ascolto.

«LEA!» Corro verso di lei, mentre schivo numerosi proiettili. La guerra che avevo programmato è arrivata, in un modo o nell'altro, ma prego ogni dio esistente... Non voglio pagare questo prezzo, preferisco morire.

Raggiungo Lea, mi accascio sulle ginocchia, e le prendo la testa tra le mani.

«Lea?! Lea, rispondimi!» La scuoto, ma non fa nulla. Controllo il suo battito. "Grazie a Dio" Il cuore batte ancora. Me la carico in braccio. "Resisti, ti prego" Il casino intorno a me è come rumore di sottofondo, non posso far altro che pensare alla vita di questa ragazza, ed è incredibile quanto la cosa mi meravigli.

I mercenari continuano a scontrarsi, e mi chiedo come sia possibile che non mi sia ancora arrivato neanche un proiettile.

«Forza Ryan, non posso continuare così in eterno!» Claire ha un braccio teso verso di me, la mano alzata e solo l'indice e il medio aperti.

«Che stai facendo?!» Urlo al suo stesso modo, per farmi sentire sopra il fracasso che ci circonda.

«Una barriera protettiva! Forza, scappiamo!» Resto sempre affascinato dalle sue capacità, ma stavolta, la mia priorità è un'altra. Guardo Lea, ha gli occhi chiusi e i muscoli rilassati. Sbianco. Controllo ancora il suo battito. "Ti prego..." Respira ancora, e riprendo il controllo su me stesso.

Corriamo via, in direzione degli elicotteri. "Resisti"

«Dobbiamo muoverci! Devo arrestare l'emorragia di Lea!» Se teniamo questa corsa, dovremmo metterci poco, anche se, è difficile correre così con una persona in braccio. "Non posso fermarmi!"

«Arriviamo all'elicottero, poi ci penserò io!» Urla lei, mentre tagliamo il vento alla massima velocità a cui riusciamo ad andare. Il sangue di Lea mi scorre sulle braccia, la paura e le paranoie attanagliano la mia mente, riesco solo ad immaginarmi gli scenari peggiori: Lei che non si sveglia più, il suo battito che si ferma. Restare da solo, ancora. "Basta, zitto!" Devo evitare questi pensieri, devo pensare al presente, io devo... Devo salvarla.

«Merda» Impreco sottovoce. I due piloti sono a guardia degli elicotteri, ben armati.

«Posso pensarci io, ma poi non potrò più fare altro» No, non voglio, non voglio che mia sorella debba fare ancora questo lavoro sporco.

«No, lascia stare. Ci penso io» Non posso agire di pistola, mi annienterebbero subito. Devo ricorrere alla mia anima. Ricontrollo il battito di Lea. Il suo cuore batte. "Ci siamo, dammi solo un altro po' di tempo"

«Tieni d'occhio Lea e il mio corpo» La appoggio dietro un albero, nascosta, io seduto affianco a lei, mia sorella a salvaguardare entrambi.

Entro in fase. Respiri lenti e profondi, la convinzione di avere un corpo immateriale. In un attimo ho scisso il mio corpo e la mia anima. Apro gli occhi, e vedo Claire, Lea e il mio corpo, esattamente come li avevo lasciati. Non mi stupisce riuscire a vedere mia sorella, anche se non mi era mai capitato in questa forma. Vado verso i due, la distanza dovrebbe bastare.

Afferro il coltello di uno, e con rapidi gesti, lo pianto in testa prima a lui, poi all'altro. "Che Dio mi perdoni" Non riesco mai ad accettare completamente l'uccisione di qualcuno, ma questa gente è il male, è giusto che questa agenzia venga rasa al suolo. Io stesso ne ho fatto parte, non mi stupirebbe se subissi la stessa condanna. Ho seminato tanto male, e sì, a volte anche del bene, ma dovevo accorgermi che, per quanto questa cosa mi abbia salvato dalla strada, era ed è qualcosa di sbagliato. Do una rapida occhiata agli elicotteri, poi torno al mio corpo.

𝐒𝐨𝐮𝐥𝐬 - 𝐃𝐮𝐞 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐞 𝐢𝐧 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora