XVIII. Halloween

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Altair

Altair

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Aveva proposto a Zalia e Izar di indagare quella sera

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Aveva proposto a Zalia e Izar di indagare quella sera.
Halloween era da sempre la festa preferita della sua famiglia, c'era sempre stata la tradizione di travestirsi e andare in qualsiasi posto per divertirsi.
Indossare una maschera e fingere un po' che nessun problema esistesse.
A volte Altair credeva che ogni giorno per lui fosse come Halloween.
Stentava un sorriso, rispondeva che stava bene e andava avanti. Tutto gli ricadeva addosso e cercava di farselo scivolare via come se nulla fosse successo.

Non si sentiva compreso da nessuno e non per questo biasimava i suoi fratelli, era felice che vivessero la loro età e fossero immaturi come avrebbero dovuto essere. Altair non si sentiva un ragazzo da più di dieci anni, non riusciva a divertirsi come i suoi coetanei e per questo se ne stava a distanza.
E questo atteggiamento gli si era ritorto contro.

Freddo.
Altezzoso.
Pesante.
Arrogante.

Sentiva i sussurri degli altri studenti ad Harvard. Tutti che lo giudicavano anche solo osservandolo, con quel pizzico d'invidia perché riusciva ad ottenere i risultati che tutti avrebbero voluto.
Se solo avessero saputo quanto avrebbe voluto poter rimandare un esame per uscire a divertirsi con qualcuno, forse avrebbero iniziato a comprenderlo.

𝐅𝐚𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐜𝐨𝐦𝐞𝐬 𝐟𝐢𝐫𝐬𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora