CAPITOLO 2° :
La scuola andò normalmente fino alla terza ora! La professoressa Michelini, colei che mi voleva far bocciare l'anno prima, ci disse che la classe sarebbe dovuta andare con lei fino alla sala computer. Noi in classe eravamo 25 e stranamente quel giorno eravamo tutti presenti! Della mia classe non erano in molti che riuscivo a sopportare, oltre a Chiara c'era Mirko il mio migliore amico, gli volevo un bene dell''anima e per niente al mondo mi sarei separata da lui, era un ragazzo alto aveva i capelli marroni e gli occhi neri, era sempre sorridente e io adoravo quel sorriso, a seguire c'era Roberto era il migliore amico del ragazzo più bello di tutta la scuola, Marco, era alto occhi azzurri e capelli biondi, fisico perfetto e sorriso da far cadere a terra ogni ragazza di questa terra. Vado dietro a Marco da tre anni e lui purtroppo non si è mai acccorto di me. Ultimo ma non meno importante Giorgio era un ragazzo di due anni più grande, era un bel ragazzo occhi e capelli neri, la pelle bianca come il latte, tanto bianca che pareva porcellana, era uno di quei ragazzi sempre arrabbiati, con le cuffie nelle orecchie, tanto bello quanto miterioso e tenebroso. Avrei tanto voluto conoscerlo bene ma il nostro primo incontro, che risale all'inizio dell'anno scorso, è stato uno degli incontri peggiori della mia vita, gli ho versato, e dico lettarlmente versato addosso il mio pranzo, dopo gli insulti di quel giorno non mi ricordo un'altra volta in cui mi abbia rivolto la parola.
Noi ci alzammo educatamente dalle sedie e ci spostammo nell'altra sala.
La professoressa ci disse:
-Ragazzi accomodatevi sulle sedie e compilate il questionario che appare sullo schermo!Se sarete scelti vi arriverà una letttera domani mattina.-
Iniziai a leggere chiedevano nome e cognome gli sport che avevo praticato o praticavo iiziai ad elencarne alcuni come: danza, equitazione, nuoto, sci, arrampicata, ginnastica artistica...
tutti gli sport che avevo praticato li avevo praticati con Chiara, noi eravamo inseparabili io avrei dato la mia vita per salvare la sua. Ci conoscevamo dalla prima elementare, certo c'erano stati alti e bassi fra di noi, ma niente che ci abbia separate definitivamemte.
La proff. continuò:
-Ragazzi appena avrete finito, vi girerete tutti verso di me, appena tutti avranno finito vi alzerete e tornerete in classe!-
Ero stufa di quella professoressa la odiavo non la sopportavo, la sua voce era irritante era stridula e sinuosa come quella di una strega!
Avevamo tutti finito di scrivere ed erano tutti girati verso la proff. che bonfocchiava qualcosa che non stavo ascoltando. Riuscivo a vedere tutti volti dei miei compagni ma non me ne interessava neanche uno di quelli che vedevo. Ne cercavo disperatamente uno che non riuscivo a trovare, era quello di Marco! Perchè Marco spariva sempre così all'improvviso? Eppure nessuno sembrava prestarci mai caso. La professoressa ci fece tornare in classe e mentre camminavo vidi il viso di Marco, mi stava guardando, mi stava davvero guardando, ma cosa ancora più incredibile, mi stava sorridendo.
Stavo tornando a casa, pensando ancora allibita a quel meraviglioso sorriso, a quella pelle abbronzata, a quelle labbra che tanto desideravo baciare, a quegli occhi azzurri che nascondevano in fondo tanta tristezza, non avevo idea di come facessi a sapere della tristezza di Marco, eppure non so perchè ma lo sapevo, lo sapevo, mi sembrava quasi di conoscerlo da tutta la vita. Ero ancora assorta dai miei pensieri quando tutto ad un tratto iniziai a sentire una goccia, poi un'altra e neanche il tempo di dirlo, che ero già fradicia. Iniziai a correre distratamente cercando di non bagnarmi, ad un tratto non so come, mi ritrovai per terra, mi pareva di essermi schiantata contro una roccia, allibita guardai all'insù, e piano piano vidi apparire un viso familiare, subito non capì a chi appartenesse quell'espressione arrabbiata e felice allo stesso tempo, poi facendo mente locale capì. Quel viso tenebroso apparteneva sicuramente a Giorgio.
Ancora frastornata per la botta mi rialziai barcollando, vidi il ragazzo che incurvava la bocca in una sottospecie di sorriso, ma più che un sorriso pareva un ghigno. Vidi Giorgio accovacciarsi per terra e raccogliere alcune delle mie cose che erano partite via dallo zaino. Io ero completamente incapace di muovermi, meravigliata lo guardavo prendere e tirare su libri, matite e quaderni che si stavano bagnando completamente. Ma in quel momento non me ne fregava niente, veramente niente.
Mi sorpresi a sentirgli pronunciare:
-Ehi... Melissa, Melissa giusto?- io volevo rispondergli "Si, esatto, tu devi essere Giorgio, andiamo a scuola insieme, siamo nella stessa classe, forse dovremmo spostarci da qua, vuoi andare a bere qualcosa?" ma dalla mia bocca non uscì niente, non riuscivo a parlare, nessun ragazzo, neanche Marco forse, riusciva a farmi quell'effetto. Annuì flebilmente con la testa e senza esitare il ragazzo continuò.
-Bene... forse dovresti andartene da qua, non è un posto adatto a delle ragazzine della tua età.- Non potevo credere a delle parole simili. Aveva poi solo due anni in più di me, ma chi si credeva di essere? Pallida di rabbia e di imbarazzo levai bruscamente, dalle mani del ragazzo, due libri di storia, mi sistemai i capelli girai sui tacchi e me ne andai, senza dire una parola.
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THE LOVE OF VAMPIRES
VampireCi fu un breve istante dove tutto si fermò, lui era disteso sul letto, il suo torace si alzava e si abbassava con un ritmo più veloce del normale, d'improvvisso mi sembrò di essere bollente e sentì le mie guance diventare rosse, l'aria cessò di entr...