Vedevo Alexandra che si dimenava come un'anguilla, aveva i polsi legati ben stretti da me con corde impresse nel succo di verbena, aveva due paletti ben conficcati nello stomaco che la inchiodavano al fondo dell'armadio di Roby e alcune foglie di verbena attaccate alla faccia.
- Lasciatemi vi prego!- gridava profondamente.
- Ma certo bellissima, appena ci avrai detto dove si trova la cura!-
- Fottiti!- gridó Alexandra.
- No, no, no! Questo non è il modo adatto di collaborare- disse Marco piantandogli una matita nella mano.
Alexandra gridó forte ma non appena ella urló, Giorgio con velocità estrema spruzzó dentro la sua bocca del succo di verbena.
Alexandra inizió a tossire e ad arrossire.
- Basta vi prego!- supplicava.
- Ale è da un paio di giorni che non mangi! Non hai fame?- Chiese Roberto.
Alexandra si risvegliò di colpo e inizió a dimenarsi di nuovo.
Sembrava che la fame la stesse divorando da dentro.
Marco prese un coniglio morto e lo avvicinò alle labbra di Alexandra, lei morse con forza, e con foga inizió a tirare il sangue.
- Dolce!- disse leccandosi le labbra.
Non ce la facevo piú, tutte queste storie mi stavano facendo venire mal di testa.
E sapevo giá che stavo per scoprire molte altre cose.
Uscí dalla camera di Roby e camminai tranquillamente fra i corridoi, finché non arrivai alla camera di Mirko. Un frastuono di vetro che si rompeva attiró la mia attenzione verso la porta. La porta era socchiusa, cosí la spinsi dolcemente e la porta si aprì senza problemi.
Davanti ai miei occhi c'era una scena quanto meno raccapricciante per me.
Vidi un essere ricoperto di piume nere con il becco e gli artigli. Due grandi ali ricoprivano lo spazio della camera.
La creatura ritiró le ali e con un gemito di dolore fece scomparire le piume sotto la pelle. Mostrando un volto di un ragazzo dai lineamenti scolpiti e il viso familiare.
Mirko.
Nonostante fossi terrorizzata non urlai, non volevo piangere, ma le lacrime non erano d'accordo con me ed inziarono a correre veloci sul viso.
- Basta segreti!- dissi singhiozzando.
- Va bene! É ora che tu sappia tutto!- disse Mirko.
Ci sedemmo sul letto e Mirko fece un lungo respiro.
- Io so! Tutto quanto! Marco Giorgio Roby Alexandra te, Chiara! Io sono un demone! Lo so che non dovevo dirtelo cosí esplicitamente ma preferisco fare una cosa breve senza tanti giri di parole. Sono un demone! Un angelo scacciato dal paradiso condannato a vivere per sempre nel purgatorio. Ovvero la terra. Sono stato cacciato insieme a centinaia di miei simili. Sono condannato a vivere un eterna vita con il rimpianto, il dolore e la costante paura di essere cacciato! Io sono in giro da molto piú tempo dei tuoi adorati succhiasangue, la cara cameriera di cui ti hanno parlato era una mia amante! Mi sono innamorato di te nel primo giorno in cui ti ho vista. Io in quel periodo non potevo permettermi di tenere una ragazza con me. Ti ho trovata a girovagare in un bosco all'età di tredici anni. Non potendoti tenere con me all'età di diciassette anni sapendo che una ricca famiglia aveva una villa da quelle parti ti ho convinta ad andare da loro. Conoscendo molto bene la cameriera le ho chiesto di prendersi cura di te. Ti sei trasferita li ed è successo quel che è successo. Io non avrei mai immaginato che ti saresti ritrovata gli amori della tua vita li. Ma dopo averli perseguitati per cinquant'anni ho capito che non ero poi così innamorato di te come loro due, ti volevo bene, te ne ho sempre voluto, ma non era con me che dovevi vivere la tua storia così ti ho lasciato vivere la tua vita, anzi le tue vite.
Ora ho stretto un patto con i vampiri promettendoli un lungo periodo di assoluta pace, stiamo formando una squadra diciamo loro proteggono me e io loro. Cosa che peró ancora non sai è che la bella Alexandra ha due sorelle. Una dolce sorellina che guarda caso è una strega che si è resa immortale o quasi. E l'altra che sempre con l'aiuto della streghetta ha implorato il capo superiore affinché la facesse entrare nella sue grazie e la trasformasse in angelo. Cosa che non mi ha fatto molto piacere dato che ora mi da la caccia. Marco non avrebbe dovuto trasformare l'unica rgazza umana delle tre sorelle, ma forse era lei che voleva conoscerlo e farsi trasformare, forse aveva già programmato tutto!-
- Mio dio! Ma questa storia è un incubo! Non ci capisco più niente! Non è possibile. un'assurdità!-
- Calamati dai devi stare tranquilla. Loro sono pericolose, lo so. Ma se stai con noi non hai niente da temere!- disse Mirko mettendomi un braccio intorno alla spalla.
- Come faccio a calmarmi?-
Una lacrima scivolo sulla mia guancia, correndo veloce fino a scivolare lungo il collo. Altre due lacrime la seguirono. Finché non divenne un susseguirsi di lacrime e singhiozzi.
Avevo un disperato bisogno di andarmene da tutto e da tutti. Volevo correre e gridare al mondo il mio dolore. Dentro di me c'era un esplosione di emozioni che avevano provocato una catastrofe irrimediabile. Avrei voluto non sapere niente avrei voluto cancellare tutto ció che era stato. Il mio cuore doleva come se fosse stato trafitto da mille lame, ancore e ancora e ancora
Dovetti afferrarmi saldamente alla sedia affianco a me per non cadere per terra. Un mancamento improvviso.
Mirko mi mise una mano dietro la schiena per sorreggermi e mi fece risedere sul letto. Poi scomparve dietro ad una porta per riapparire qualche istante dopo con un bicchiere d'acqua fredda. Presi saldamente il bicchiere fra le mani e lo portai alla bocca, facendo piano piano dei piccoli sorsi.
- Piangere non serve a niente! E lo sai meglio di me. Nel profondo sai cosa devi fare. Vero Melissa?-
Senza neanche rendermene conto annuí flebilmente.
- Mirko credo di non sentirmi bene. Oggi voglio stare a letto. Puoi avvisare i professori in modo che non si preoccupino?-
- Ma certo cara non ti preoccupare vado io.-
Mi alzai lentamente dal letto e uscí velocemente dalla camera. Andai direttamente in camera mia e mi misi a letto. Una mezz'ora dopo l'edificio fu completamente vuoto.
Mi alzai dal letto, mi misi le ciabatte e una coperta addosso.
Uscí da camera mia e mi diressi verso quella di Marco, ero emozionata e leggermente spaventata.
La porta si aprí senza alcun problema.
Alexandra era ancora nello stesso stato di quando l'avevo lasciata.
- Tu? Ahahah! Andiamo cosa potrai mai farmi senza i tuoi amichetti a fianco che ti parano il culo. Sai che sono cento volte piú forte di te troietta.-
- Lo so! Peccato che quella legata sia tu! E quella fornita di paletti coltelli e verbena sia io. Quindi ti conviene fare la brava! E poi non voglio farti del male.-
- Se non vuoi torturarmi cosa vuoi?- chiese incuriosita.
- Dirti che mi dispiace! So quanto tenevi a Marco. Non dovevo portartelo via!-
- Uff non penserai mica che io m'intenerisca per questo vero?-
- Assolutamente volevo sapere perché non hai mai chiesto aiuto alle tue sorelle?-
- Come fai a? Non importa, l'amore! la chiave di tutto! Ho litigato con le mie sorelle perché tutte e tre eravamo innamorate di Marco! E la sera che ci siamo conosciuti io e lui anche le mie sorelle ci hanno provato ma lui aveva scelto me. Mi ha trasformata e ho vissuto momenti indimenticabili con lui poi sei arrivata tu con i tuoi lasciala! Io ti desidero! E lui mi ha scaricato alla grande! Per anni ho ucciso centinaia di persone nel tentativo di placare la mia sete di vendetta. Ma non è mai servito a nulla! Poi ho capito che per essere felice dovevo uccidere te e vendicarmi di ció che mi avevi fatto.-
- Sai io mi odio per questo! Vorrei non aver mai incontrato nessuno! Vorrei che la maledizione si spezzasse.-
- Ci sono due modi! Uno è quello che Marco e Giorgio cercano da sempre in modo che poi loro possano trasformarti e l'altro è quello di farti uccidere senza sangue di vampiro in circolo! Tu dovresti morire per qualcosa di normale che non abbia niente a che vedere con il soprannaturale un incidente in macchina, una coltellata data da un umano, una frana improvvisa, una valanga... veleno!?!-
- Voglio solo far finire questa assurda storia!-
- Nella mia tasca destra C'é una boccietta nera a forma di cuore. Prendila! C'é l'essenza del cuore nero di un diavolo senza sentimenti.Mortale per gli umani ma anche per un vampiro o un angelo o anche una strega-
Misi con cautela la mano nella tasca e la boccietta c'era davvero esattamente come l'aveva descritta Alexandra.
Avevo paura paura di far soffrire delle persone paura di provare troppo dolore paura di non rivedere piú i miei familiari ma sapevo che mi stavo per sacrificare per una giusta causa stappai la boccietta ed annusai l'odore che emanava era disgustoso era un miscuglio di carne marcia di un corpo putrefatto di feci di lupo di morte dolore e sofferenza dio che disgusto!
La mia faccia si contrasse in un espressione di disgusto.
- Allora? Non bevi?- chiese.
Portai nuovamente la boccietta vicino alla bocca, inspirai profondamente, chiusi gli occhi.
All'improvviso mi ritrovai con la bocca serrata. Per quanto sforzassi le labbra, loro non si muovevano.
Alla finestra apparve una ragazza dai capelli biondi lunghi fino quasi al culo, lisci perfetti. La ragazza indossava dei jeans chiari e una semplice maglietta nera, sopra un lungo cappotto marrone lasciato aperto.
- Cosa fai sorellina? troppo facile ucciderla cosí, sai che serve per il sacrificio!- disse slegando Alexandra.
Io intanto scivolavo lentamente verso la porta ma presto mi ritrovai bloccata in una specie di campo magnetico.
- Che cosa mi avete fatto? Lasciatemi andare!- dissi io.
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THE LOVE OF VAMPIRES
VampireCi fu un breve istante dove tutto si fermò, lui era disteso sul letto, il suo torace si alzava e si abbassava con un ritmo più veloce del normale, d'improvvisso mi sembrò di essere bollente e sentì le mie guance diventare rosse, l'aria cessò di entr...