CAPITOLO 7:

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Ormai dovevamo quasi essere arrivati, non avevo contato le ore che erano passate da quando eravamo partiti. Quel braccio attorno alle mie spalle mi faceva venire i brividi, girai la testa e vidi che Marco mi stava regalando un ampio sorriso a trentadue denti che mi stava facendo girare la testa. Notai divertita che i bellissimi capelli biondi di Marco erano tutti scompigliati, e ricadevano dolcemente sui suoi bellissimi occhi azzurri. Marco mi strinse più forte a se e mi diede un bacio sulla testa. Io sentì i brividi che mi pervasero tutto il corpo, ormai avrei dovuto essermi abituata ai dolci baci di Marco, ad avere il suo braccio intorno alla mia spalla o alla mia vita, ai suoi occhi profondi che scrutavano i miei, ma non era così, per qualche strana ragione ogni volta che le sue labbra sfioravano la mia pelle ero nervosa, e imbarazzata, ma mi sentivo anche protetta!

-Sei sempre più bella ogni volta che ti guardo!- disse dolcemente Marco.

-Grazie, ma così mi metti in imbarazzo...!- dissi io arrossendo.Dopo circa due orette di pullman, ci fermammo nel mezzo di una strada che continuava nei boschi, la proff ci fece gesto di scendere.

-Ragazzi, ascoltate attentamente... ora recupererete le vostre valigie e vi metterete in una fila ordinata per due!- la proff Michelini ci guardava con lo sguardo di una che dice "ma chi me lo ha fatto fare??", non facendoci troppo caso mi diressi al pullman per recuperare la mia valigia, mi girai per guardare chi e cosa avevo intorno, e con l'aria spaesata vidi Giorgio che mi sorrideva, non un vero e proprio sorriso, ma un sorriso di come se si fosse appena accorto di me, come se non mi avesse mai notato prima, come se li su quella montagna dispersa nel nulla avesse notato un altro aspetto di me che lo eccitava, ma mentre ero assorta nei miei pensieri, mi sentii un braccio che mi cingeva la vita e mi tirava fuori da quell'orda di studenti che fremevano nel recuperare i loro bagagli, per un momento pensai, sperai (per qualche strana ragione) che fosse Giorgio, ma appena mi girai piena di speranze vidi il viso sorridente di Mirko che si avvicinava per darmi un bacio sulla guancia, ma dopotutto perché mi sarei dovuta aspettare Giorgio? Lui non mi aveva mai illusa, e non aveva nessuna ragione per abbracciarmi. Notando la delusione che avevo negli occhi, Mirko mi chiese:

-Cosa c'è? Non sei felice che siamo arrivati?- chiese mi dolcemente Mirko, come se lui non stesse più nella pelle.

-Si.. È solo che... ecco... ho tanti pensieri nella testa in questo momento che...-

-In questo momento che... Marco Sandrini, vuole finalmente stare con te???- disse Mirko completando la frase per me.

-Direi di si... questo e anche altro!- dissi ripensando al sorriso malizioso e attraente di Giorgio.

-E cos'altro?? Su avanti racconta!- disse Mirko curioso.

-Be allora... in patica, prima mentre ero seduta...- iniziai, ma vidi che Mirko si era messo di lato e aveva abbassato un po' lo sguardo come se fosse stato in presenza di un re, la mia visuale intravide Marco, vedendolo arrivare sempre più vicino mi sentì rabbrividire, soprattutto quando lui mi prese la mano e mi diede un bacio sull'angolo della bocca, sorridendomi come non aveva mai fatto, era bellissimo, i suoi capelli biondi erano di nuovo in ordine e i suoi occhi azzurri brillavano ogni volta che la luce gli incontrava, volevo baciarlo, ma non un bacio sulla guancia o uno sull'angolo della bocca, volevo baciarlo per davvero voleva sentire le sue labbra appiccicate alle sue, volevo sentire quella scossa leggera quando lui mi avrebbe accarezzato la guancia e quel tocco leggero che avrebbe avvicinato la mia testa alla testa di lui. Con grande mia estereffazione Marco mi spinse per staccarmi dall'abbraccio, e dopo che ebbi fatto un po' di resistenza mi staccai. Vidi arrivare anche Chiara che saltarellava, arrivò dolcemente fra le mie braccia e si fece stringere forte, poi lei mi guardò si avvicinò al mio orecchio e mi sussurò:

-Sei bellissima Meli! Ci credo che ai fatto cadere Marco ai tuoi piedi!-Io rimasi incerta su cosa rispondergli, ma non ebbi il tempo per formulare una frase che lei si staccò e mise la sua mano in quella di Roberto che si era girato per ricevere un dolce bacio, la voce della proff risuonò di nuovo fastidiosa al mio orecchio:

-Avanti ragazzi, dovete anche muovervi però, su forza, in fila!- disse con voce ferma.Vidi Giorgio che mi stava fissando quasi ad invitarmi a mettermi in fila con lui, e senza che me ne rendessi conto mi stavo dirigendo da lui, e ci sarei anche andata, se non fosse stato per Chiara che mi aveva preso per mano proprio quando tra me e lui mancavano cinque metri, e mi stava portando in un punto molto più avanti della fila dove mi ci sistemai con delusione!

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