CAPITOLO 10 :

120 12 0
                                    

Mi alzai dal letto che ancora avevo sonno! Ma ero preoccupata e non riuscivo a dormire. Avevo troppi pensieri per la testa. Marco per quello che era successo il giorno prima, Giorgio e ora si aggiungeva anche Chiara. Non ce la potevo fare!

Presi dei vestiti a caso mi pettinai mi truccai alla veloce e andai a svegliare Chiara che dormiva ancora profondamente.

-Chiara.... Chiara su dai svegliati!- gli dissi scuotendola per un braccio.

-Yaaaawnn- sbadigliò lei-ora arrivo due minuti- disse girandosi dall'altra parte.

-Ok! Io inizio ad andare sotto ho delle cose da fare ci vediamo per la colazione ok?-

-Si, si ok!- disse spingendomi con la mano per incitarmi ad andarmene.

Uscì velocemente dalla mia camera mi accertai che nel corridoio non ci fosse nessuno e mi avviai verso le camere dei ragazzi.

Bussai tre volte alla porta di Marco, ma non rispose nessuno così presi coraggio ed entrai.

-M...M...Marco? È permesso?- chiesi spingendo dolcemente la porta.

Vidi che Marco e Roberto che dormivano ancora profondamente, così mi avviai verso il loro bagno e riempì di acqua fredda un bicchiere che era li. Mi avvicinai furtivamente al letto di Roberto e con tutta la grazia che avevo gli gettai in faccia tutta l'acqua che c'era nel bicchiere.

-MA CHE CAZZ...?-si alzò gridando lui. Marco si alzò di scatto e vedendomi li in piedi con un bicchiere vuoto in mano e Roberto tutto bagnato in faccia furioso come un belva, scoppiò in una risata che fece alterare ancora di più Roberto.

-Che cazzo ti ridi brutto deficiente?-

-Stai calmino! Dopo tutto... te lo meritavi!- disse venendo verso di me e cingendomi con un braccio intorno alla vita.

-Ma cosa ho fatto di male scusa?- chiese furiosamente.

-Cosa hai fatto?? Hai fatto piangere Chiara! L'hai presa solo in giro, l'hai fatta innamorare di te e poi l'hai lasciata quando ti sei stancato!- gli gridai furiosamente addosso.

-Seee va be... innamorare... e poi sono cazzi miei tu non ti devi intromettere!- rispose un po' più tranquillamente lui.

-Invece mi intrometto! Lei è la mia migliore amica! L'hai fatta stare malissimo e ora le devi chiedere scusa!- gli dissi io ancora furiosa.

-Senti, non fare la bambina di 5 anni ok? Sei assolutamente ridicola! Pensi davvero che lei farebbe lo stesso per te ne sei certa? Andiamo lo sai anche tu che non lo farebbe! Lei non si è innamorata fa finta di starci male come un cane solo per farsi vedere, adesso è tranquillamente sdraiata in camera e neanche si ricorderà cosa è successo ieri, è una bambina viziata, ci siamo divertiti e ora il gioco è finito, tutto qua, e nessuno deve venirmi a rompere le palle! Non devo dare spiegazioni ne a te ne alla tua amica ne a nessun altro!- rispose lui stancamente mentre si toglieva la maglia.

Io a queste parole diventai furiosa a dir poco e se la mia forza di volontà non mi avesse spinto ad uscire della camera l'avrei preso a schiaffi e a calci. Come poteva dire che lei era una bambina viziata? Come poteva dire che non era innamorata? Come poteva dire che era solo un gioco? E come poteva dire che Chiara non si sarebbe battuta per me?

Ero troppo furiosa non sapevo che fare, perché da Roberto e Marco non ci sarei sicuramente tornata, da Chiara non potevo proprio andare perché mi sarei messa a roccontargli tutto e avrei finito col farla stare peggio, ma dovevo sfogarmi con qualcuno! Non potevo tenermi tutto dentro, stavo impazzendo.

Ad un certo punto mi fermai davanti ad una camera del reparto maschile. La 216!

Non era la stanza di Giorgio? Senza pensarci troppo spinsi la maniglia ed entrai. Giorgio era ancora sdraiato a pancia in giù sul letto, era in mutande perche le coperte lo coprivano solo fino alla vita lasciando scoperta la schiena muscolosa.

Una parte di me voleva andarsene dopotutto ero nella camera di un ragazzo senza il suo permesso e a sua insaputa. Ma l'altra parte di me voleva restare, per parlargli, insieme a Giorgio mi sentivo protetta, mi sentivo a mio agio con lui, quando eravamo soli aveva un tono sempre calmo e inespressivo.

Stavo per andarmene quando lui aprì gli occhi e mi guardò con uno sguardo come per dire "sono sveglio o sto sognando?"

-C...c.... ciao, s.... scusa io non volevo intrufolarmi in camera tua, insomma no volevo davvero mi dispiace!- cercai di spiegarli.

-No, non ti preoccupare, mica mi dai fastidio, anzi... mi fa molto piacere averti in camera, soprattutto al risveglio, credo molto nel detto: "il buongiorno si vede dal mattino."- disse indicandomi con la testa- vieni a sederti vicino a me.- aggiunse battendo la mano a fianco a lui.

Mentre io mi avvicinavo al letto lui si alzò e si mise seduto. Era ancora in mutande, e quando io fui vicina al letto poco prima che mi sedessi, lui si alzò e mi guardò e tese le braccia verso di me per abbracciarmi, io rimasi immobile, poi per scherzare mentre mi aveva fra le braccia si lasciò cadere su letto. Io scoppiai a ridere ma quando lui si tirò su in modo da stare a gattoni sopra di me, mi guardò un attimo mentre ridevo, poi si fece improvvisamente serio e si mise in piedi.

-Melissa, ascolta, so che non sei venuta qui per farti abbracciare da me. Sei venuta per dirmi qualcosa e quindi dimmi pure!- mi disse con mia grande sorpresa.

-Ok... senti Giorgio io ora sto con Marco, almeno credo di stare con lui, e sono molto felice con lui, mi ha turbato molto quello che mi hai detto e quello che hai fatto, e ci ho anche riflettuto, ma non riesco a trovare una motivazione a tutto ok? Sono molto confusa, e so che il nostro rapporto è cambiato e non si potrà mai tornare indietro anche perché non è questo che voglio, veramentenon so di preciso cosa voglio, credo di voler stare con Marco ma è bastato così poco per farmi mettere in dubbio tutto!- cercai di spiegargli al meglio quello che provavo.

- Lo so... faccio questo effetto alle persone!- disse sorridendomi e avvicinandosi per baciarmi.

le sue labbra sfiorarono appena le mie ma questo bastò pe provocarmi una scarica di brividi.

- Giorgio no!- lo fermai io facendo appello a tutte le mie forze per non saltargli addosso.

Giorgio si ricompose, si passo una mano nei capelli e si distanziò di un paio di centimetri da me.

- Melissa... tu sei molto più che importante per me, non trovo neanche un aggettivo. Vorrei poterti spiegare tutto, ma è complicato, non posso. Devi riuscire a capire. Io vorrei non averti trattato così male quando tu mi hai conosciuto!Sono stato un coglione, avrei dovuto approfittarne prima, quando ne avevo l'occasione, magari sarebbe stato tutto più semplie magari sarebbe stato diverso, noi siamo cosi stupidi!-

- Quando ci siamo conosciuti vorrai dire- lo corressi io con un sorrisetto.

- No! Quando mi hai conosciuto, io ti conoscevo gia da tanto tempo, tu non puoi assolutamente ricordartelo ma devi fidarti di me. Presto capirai tutto.- disse mentre si girava verso il cassetto del comodino. Lo aprì dolcemente e ne estrasse un oggetto che non vidi.

Mi prese la mano mentre ci guardavamo negli occhi, me l'aprì dolcemente e ci mise dentro un oggettino.

Io aprì la mano e staccando gli occhi dalla faccia serissima di Giorgio guardai il palmo della mano e vidi una collanina d'argento con un ciondolo di una mezza l'una con delle piccolissime pietrine azzurre incastonate qua e la nella figura.

- Questo apparteneva a te molto tempo fa-

THE LOVE OF VAMPIRESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora