2.48 am

2.2K 75 4
                                    

Il freddo della notte fa rabbrividire Manuel che, stretto nella sua sciarpa di lana rossa, si sta dirigendo al lavoro a piedi.
Per lui è ormai routine partire da casa, indossando le sue inseparabili cuffie, alle 2.48 di notte così da poter passeggiare tra le via della città in totale tranquillità, senza quel trambusto che caratterizza Roma di giorno, per poi arrivare addirittura in anticipo dove lo aspetta il signor Flavio, il proprietario del forno in cui lavora.

Sono ormai tre anni che Manuel lavora per il signor Flavio, un omone non troppo alto, robusto ma dal viso dolce. Per il ragazzo, in fin dei conti, questo signore è diventato suo padre. Durante le sessioni di lavoro notturne, dato che questo lavoro si svolge principalmente la notte, si è lasciato andare a grandi confidenze che il signor Flavio ha accolto con delicatezza e rispetto. Non ha mai giudicato scelte o azioni del ragazzo, ha sempre ascoltato e dato consigli solamente quando venivano richiesti esplicitamente.
Manuel tra le mura di quella panetteria si sente a casa, per lui andare al lavoro è un piacere. Di amici ne ha pochi, praticamente nessuno, ed è quasi completamente solo se non fosse per sua mamma.

Anita, sua mamma, è sempre stata una cliente abituale e quando Flavio, un giorno, le disse che cercava un ragazzo per aiutarlo la notte, lo ha subito detto a Manuel che stava cercando un lavoro che potesse renderlo più indipendente per non gravare sulle spalle di sua mamma che già aveva faticato a crescerlo da sola.

In panetteria, al mattino, arriva Roberta, la moglie di Flavio, lei si occupa del negozio e, ormai, anche lei adora Manuel e lo tratta come uno dei suoi figli. Non perde occasione per farlo sentire amato, per come può, ed ogni mattina gli porta la maglietta bianca pulita e stirata da indossare per tornare a casa così da non indossare quella sudicia che ha usato la notte mentre impastava e infornava il pane.

Certo, Manuel potrebbe portarsi un'altra t-shirt di ricambio, ma in fin dei conti anche questa è una routine e la signora Roberta ci tiene a fare questo per lui.

Finalmente Manuel è arrivato al forno, pronto per iniziare un'altra notte di lavoro ma quando sta per entrare nel portoncino si scontra con un gruppo di ragazzi visibilmente alticci che sicuramente staranno tornando da una festa.

«ao! Levate che dobbiamo passà» dice un ragazzetto biondo ricciolino
«Prima de tutto te devi calmà, seconda cosa il marciapiede è de tutti quindi ve potete spostà pure voi e, terza cosa, devo entrà qui pe andà a lavorà, io» marca l'ultima parola perché lui detesta questi ragazzi che, con i soldi dei genitori, vanno ad ubriacarsi una sera sì e l'altra pure fingendo di frequentare l'università, a suo dire.

«Sfigato» si sente solamente questa parola provenire dal più alto del gruppo, a quel punto Manuel scatta in avanti non accorgendosi che quel ragazzo è completamente ubriaco e non capisce neanche dove si trova.

Per fortuna il signor Flavio, sentito il trambusto, esce giusto in tempo per prendere Manuel da un braccio e portarlo dentro chiudendosi la porta alle spalle.
«ao Manuel ma che te prende?» lo scuote Flavio «Li devi lascià perde»
«'sti figli de papà che nun sanno che significa lavorà»
«Manuel, te devi da' na calmata però. Non te la puoi prende co' loro perché studiano, piuttosto te poi incazzà pe' come t'hanno trattato»

Il signor Flavio convince Manuel a sciacquarsi la faccia per calmarsi almeno un po', adesso è il momento di lavorare e non possono permettersi di perdere il tempo, il pane non si fa da solo.

Per quanto possa sembrare pesante questo lavoro dati gli orari, per Manuel non lo è affatto, anzi lo rilassa. Deve pensare alle quantità di farina acqua, sale, malto, eccetera eccetera. Non può sbagliare, e di certo buttare via un impasto non è concepito.

Flavio gli assegna subito la preparazione per il pane piccolo, quindi bocconcini, ciabattine e rosette. Inizia subito sistemando la macchina che trasforma l'impasto in pagnotte, mentre alla radio passa una canzone di Venditti, che Flavio adora e si mette a cantare a squarciagola, scatenando una risata in Manuel.

Sì, è vero che la concentrazione dev'essere sempre al massimo, ma è altrettanto vero che i momenti di spensieratezza sono l'ingrediente principale per lavorare al meglio. E in questo il signor Flavio è il primo che ci mette tutto se stesso per rendere l'aria il meno pesante possibile.

«Flà, ho conosciuto una» inizia a parlare Manuel
«Beh, va bene, no?»
«Seh... ma nun so' convinto. Domani- cioè oggi la porto a fa' merenda al bar de Chicco»
«Se nun sei convinto già da mo, la vedo grigia» ma a Manuel poco importa, non crede di essere pronto ad una relazione.

Ad oggi ogni ragazza con cui è uscito si è rivelata troppo vanitosa, troppo bassa, troppo alta, troppo gentile, troppo piccola, troppo grande. Insomma, qualsiasi scusa per scaricarla dopo il primo o il secondo appuntamento.
Che va bene non accontentarsi, ma è mai possibile che non abbia trovato neanche una ragazza che facesse al caso suo? Manuel non ci dà troppo peso, ormai si è arreso, lui è destinato a stare solo, come del resto è abituato fin da piccolo.

Presto le luci del giorno prendono il posto della notte, il pane è già sfornato adesso non resta che far uscire i cornetti caldi e, come un orologio svizzero, alle 7.00 Roberta fa il suo ingresso con la maglietta tra le mani e un sorriso sul viso.

«Buongiorno Flà, buongiorno Manu, tieni»
«Buongiorno Roberta, grazie mille, sai che non devi»
«Ma voglio! Dai piccolè – ormai è il nomignolo che gli è stato assegnato da quando lavora lì – portame i cornetti e poi vai a casa a dormì un pochetto»

Manuel esegue e, prima di uscire cambia la t-shirt, mettendo quella sporca nell'armadietto con la biancheria sporca.
E come ogni mattina, infila le cuffie e cammina fino a casa.

Durante il tragitto che lo separa dalla sua destinazione pensa a quanto gli manchi avere una famiglia, perché sua mamma è l'unico membro che può considerare tale, ma come sarebbe avere due genitori che si vogliono bene, i nonni e magari un fratello o una sorella.
Flavio e Roberta lo fanno sentire parte della loro vita ma, al tempo stesso, sono esattamente quello che manca a lui. Spesso si chiede se abbia fatto qualcosa di male.

Una cosa è certa: quando troverà la ragazza che fa per lui, cercherà di creare ciò che lui non ha mai avuto.

sun to the darkest days | simuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora