3_Come un fantasma

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-Come diavolo ha fatto ad entrare in casa? Avevo chiuso tutto...- affermò furioso Arthur, mentre la docile ragazza stava ancora tremando
-Non penso sia la parte peggiore...- affermò lei con la voce spezzata
-Ehy... finché ci sono io non devi avere paura-
-Non è così semplice...non posso non avere paura-
-Ok ok, hai ragione, hai tutto il diritto di averla, ma...insomma, ci sono io con te, ok?-
-Lo so che ci sei sempre e ti ringrazio per questo, ma questa minaccia è decisamente più grande di quanto pensassi-
-Questo no, te lo assicuro, i tipi come lui sono innocui, non devi preoccuparti...- affermò lui -... e comunque sia io ci sono sempre per te- e le appoggiò la mano sulla spalla
-Lo so, però ho anche bisogno di spazio, mi capisci? Quest'ombra non mi lascia respirare...-
-Oh...beh... sì sì, certo, certamente-
-E poi non voglio disturbarti oltre, me ne tornerò a casa mia-
-Ma non ci pensare neanche, non mi dai alcun fastidio-
-Ne ho bisogno io, ok?-
-Hai bisogno...di non avermi attorno?-
-No no no! Ma che dici! Per tanti motivi, uno dei quali è che ho bisogno di non mettere anche te in pericolo, dato che questo è riuscito ad entrare dentro casa tua-
-E se viene a casa tua quando sei da sola?-
-L'hai detto anche tu no? In questi pochi minuti in cui abbiamo parlato ho riflettuto e in effetti hai ragione. Ovviamente ho paura, sì, ma devo lo stesso continuare la mia vita, uscire ogni tanto e fare cose a casa mia-
-Va...va bene. Ma noi ci vediamo vero?-
-Ma sì, certo che ci vediamo, ma come facevamo gli altri giorni. Non dico di fare finta di nulla, ma...non farsi prendere dal panico. Alla fine non è innocuo, vero? Non lo sarà...-
-Beh.... capisco. Ma...almeno vai dalla polizia, almeno quello...-
-Arthur, sai che non posso, è inutile che me lo proponi. Ora vado, ok?-
-Ci vediamo domani?-
-Ci sentiamo e ci mettiamo d'accordo- affermò lei abbracciandolo e poi andando verso la porta -Ciao!- e uscì
-Ehm... ciao- disse lui un po' in ritardo, accorgendosi che il tutto era stato molto confuso e rapido.
Dopo esattamente 8 minuti passati a fissare la porta, Arthur andò a sedersi sulla poltrona del salotto per fissare intensamente il muro al quale era appoggiata la tv, ma lasciando spenta quest'ultima.

Arrivò in poco tempo il giorno successivo e la prima cosa che Arthur fece appena sveglio fu mandare un messaggio a Romilda "Buongiorno, oggi ci vediamo? A che ora?". Poi posò il telefono e si andò a fare una doccia. Finita quella si vestì e riprese il telefono e vide che Romilda aveva risposto "Oggi è martedì, ho lezione in università"
e lui rispose "Certo, lo so, ma ci torni? Sei sicura? Con quello che sta succedendo?"
Lei rispose pochi istanti dopo "Certo che sono sicura, non ho paura". Arthur rimase un po' stupito, poiché in così poco tempo Romilda aveva cambiato idea, non aveva più paura di quella persona là fuori. Così lui le domandò "Dunque...ci vediamo dopo l'università?"
E lei rispose "Vediamo".
Era certo che quell'avvenimento l'avesse cambiata. Solitamente avrebbe risposto in modo positivo subito, ma quella volta invece rispose vagamente.
Arthur era preoccupato per lei e voleva starle accanto, ma come poteva fare se lei non glielo permetteva?

Verso il tardo pomeriggio Arthur le mandò un altro messaggio "Ci sarai?" al quale lei rispose "Non penso, ti faccio sapere più tardi" ma dopo quel massaggio lei non ne inviò altri.

Arthur aspettò la mattina successiva per scriverle di nuovo "Oggi ci vediamo?" ma per avere una risposta dovette aspettare le 23:24 di sera, la risposta fu "Scusa, ero impegnata con lo studio, ci sentiamo domani ok?" e così lui le scrisse "Com'è andata la giornata?" ma lei non rispose.

La mattina successiva, mentre Arthur usciva per prendere un caffè un un bar, le scrisse di nuovo "Ciao, tutto bene? Ti disturbo? Oggi ci vediamo?". Non ricevendo risposta per 2 ore consecutive, Arthur decise, dato che sapeva che Romilda avrebbe avuto un buco di un'ora dall'università fra le 13 e le 14, di andarla a trovare di fronte ad essa.
La aspettò da 12:58 e attese 3 minuti, per poi vederla uscire mentre parlava con un compagno; non appena Romilda vide Arthur rimase stupita e le andò incontro, mentre l'altro ragazzo la seguiva
-Ehy! Sorpresa!- affermò lui
-Eeeehy! Che ci fai qui?- domandò lei
-Mh? Sorpresa! Non sei contenta?-
-Ti pare che non sia contenta? Certo che lo sono! Non me l'aspettavo!-
-Ehm...ehm...- si schiarì la voce l'altro ragazzo dietro di lei
-Oh, sì. Arthur, lui è un mio compagno di corso: Freddie- gli annunciò lei
-Ciao!- affermò l'amico
-Piacere...- rispose lui sospettoso
-Noi stiamo andando a pranzare, ci sentiamo più tardi?- spiegò Romilda ad Arthur, ma non ricevendo una risposta, lo salutò -Va bene, a dopo!- e i due sparirono dietro un angolo
-A....a...dopo- rispose in ritardo Arthur e immediatamente fermò un ragazzo a caso che era uscito dall'università con Romilda e Freddie domandando -Ma loro due stanno insieme?-
-Chi?- chiese lui confuso
-Romilda e quel Freddie?!-
-Non so chi siano...-
-Davvero?!?-
-Senti, non lo so, mi lasci in pace?- lo pregò lo sconosciuto stufo e poi si rivolse ai suoi compagni -Ma che vuole questo?-
Arthur si allontanò un attimo, avvolto da una strana sensazione.
Che diavolo gli era successo?

Attese 50 minuti lì, come pietrificato, finché non vide tornare Romilda con Freddie e le andò incontro dicendole -Romilda, posso parlarti un attimo?-
-Ehm, dovrei entrare- rispose lei
-Un secondo solo...- insistette lui
-Ti aspetto su- disse Freddie per poi entrare in università
-Che ti prende?- domandò lei, ma poi si pietrificò guardando alle spalle di Arthur , cosa che lui non notò e perciò continuò la conversazione -Che mi prende a me? Che ti prende a te?! Mi rispondi dopo ore e non vuoi più che ci vediamo. È come se fossi un fantasma! Perché ti allontani da me in questo....- e quel punto si accorse che Romilda era assente
-...ehm, che guardi?-
-Non girarti!- lo bloccò lei -Seguimi, rapidamente!-.

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