CAPITOLO TRE

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I giorni passano velocemente e senza rendermene conto è già passato un mese da quel dannato giorno, tra circa un mesetto mi sposo.

Stringo lo straccio che tengo tra le mani passandolo un'ultima volta sulla cucina già pulita precedentemente, i lavori dopo quel giorno sono aumentati molto, la Smith sta provando a farmela pagare fino al mio ultimo giorno qui, strega velenosa.

Mi siedo sulla sedia esausta, la cucina non è per niente piccola, mi guardo attorno fissando se c'è anche un minimo errore, quella strega sarebbe capace di farmi dormire in cantina fino al mio ultimo giorno qui.

Sto provando ad accettare il matrimonio, ma più ci penso più voglio scappare.

"Guarda un po' qui chi abbiamo, la piccola Hope Cooper da sola" alzo il viso fissando la vipera in miniatura, mi alzo in piedi fronteggiandola, la sua altezza mi copre.

"Come ha fatto quell'idiota di tuo padre a convincere il grande Vor russo a sposarti? Sei bassa e brutta, sono sicura che non appena ti scoperà ti manderà in uno dei suoi bordelli" impallidisco, come può sapere queste cose? La guardo senza trovare parole per difendermi, il suo sorrisetto mi snerva.

"Almeno una cosa è sicura Chloe" sorrido fissandola, mi fissa curiosa aspettando che finisca di parlare.

"A mio padre non verrà un infarto non appena scopre chi ha scopato con le guardie qui fuori, oppure il giardiniere" impallidisce di colpo non trovando parole per controbattere, la guardo divertita.

"Cosa Chloe? Il gatto ti ha morso la lingua?" domando? Avrei osato dire serpente ma già è rimasta senza parole così.

Vado via lasciandola li, torno in camera fissando curiosa le ragazze che sghignazzano tra di loro, mi avvicino.

Le luci si spengono e nel dormitorio cade un silenzio tombale, che succede? Non è mai successo un blackout in struttura.

"Ragazze venite, non fate rumore abbiamo degli intrusi, stanno arrivando i soccorsi" seguiamo la Morris che ci porta nell'ufficio della Smith, mi guardo attorno fissando le ragazze dell'altro dormitorio, mi allarmo non riuscendo ad intravedere Chloe.

"Signora Morris, manca Chloe l'avevo lasciata in cucina qualche minuto fa" mi guarda per poi farmi segno di sedermi.

"Nessuno si muoverà di qui" mi allarmo, non può lasciare morire una ragazza per la sua paura.

"Donne se mi date solo la donna del Vor prometto di non toccare nemmeno con un dito tutte voi" guardo preoccupata la Morris che sta provando a spingere scrivania per bloccare la porta.

"Dovrai passare sul mio corpo cane" ringhia bloccando la porta, perché vogliono me? Un singhiozzo dall'altra parte della porta fa bloccare tutte noi.

"Per favore, basta" le urla si mischiano hai singhiozzi di Chloe facendoci spaventare, come possono fare del male ad una povera ragazzina? Le lacrime cadono libere ignorando lo sguardo delle ragazze attorno a me.

"Signora Morris, ha detto che stanno arrivando i soccorsi?" annuisce spaventata quanto me, un idea malsana mi viene in mente.

"Dobbiamo fare cambio, la stanno picchiando e non sappiamo fino a quando può resistere. Vado io, non mi torceranno un capello sono stati mandati da qualcuno" mi guarda stanca e dispiaciuta.

"Non posso farlo, suo marito ha dato ordini precisi" scuoto la testa arrabbiata, stiamo parlando di una ragazzina che tra l'altro stanno picchiando questi luridi.

"Mi prenderò tutta la colpa io, non possiamo far morire una ragazzina, arriveranno i soccorsi in tempo" sorrido sicura sperando che siano qui vicino o meglio ancora siano già qui.

"Accettiamo lo scambio" urlo attirando l'attenzione degli uomini qua fuori, sospiro pesantemente ascoltando i loro passi pesanti dietro questa porta che non resisterà allungo.

"Dovete promettere che non torcerete nemmeno un capello alle mie compagne" le risate si fanno alte e la paura adesso si fa sentire.

"Ragazzina esci o ucciderò questa puttana seduta stante" spalanco gli occhi, guardo la signora Morris che tiene le ragazze dietro di sè.

"Dovete allontanarvi e lasciare la ragazza qui dietro, vi do la mia parola che non cercheremo di fregarvi" sospiro, non posso più tornare indietro.

I passi si fanno lontani nel mentre le ragazze spingono via poco distante la scrivania, apro la porta fissando una Chloe tremante e picchiata in modo aggressivo, l'aiuto ad entrare velocemente.

"Siete solo dei bastardi, avete picchiato una ragazzina" ringhio a pochi passi da loro, le facce malconce e il sorrisetto inquietante che anno tra le labbra mi fanno salire qualche brivido di paura.

Uno schiaffo mi scaraventa dall'altra parte del corridoio, fisso spaventata quegli uomini allontanandomi più che posso.

"Dove credi di andare puttana? Al nostro capo non piacciono le lingue taglienti come la tua" i miei capelli vengono afferrati facendomi alzare in piedi, qualche lacrime esce fuori dal mio controllo.

"Mio padre, mio padre vi farà tanto male" urlo scalciando, mi libero dalla sua presa correndo più veloce che posso, nessuno conosce questa struttura meglio di me e le ragazze.

"Prendetela, quella puttana ci darà più guai del previsto" corro giù dalle scali sentendo i passi pesanti di quei bisonti, vengo afferrata per il braccio nascondendomi dietro il muro.

La mano del mio sequestratore mi tappa la bocca per evitare che urli.

"Non urlare ragazzina, Igor portala al sicuro" scuoto la testa provando a togliere le mani dalle mie labbra.

"Hai bisogno di me, nessuno sa arrivare a quel piano senza passare inosservato, io si" la sua fronte si corruga fissandomi.

"Io non ho bisogno di una donna, ho detto portala al sicuro" vengo afferrata per un braccio dall'uomo al suo fianco, me la paghi Vor del cavolo.

**

I spari che si sentono dalla struttura mi fanno sussultare, guardo spaventata l'uomo al mio fianco.

"Le mie compagne, hanno fatto del male alle mie compagne?" domando provando a liberarmi dalle sue mani, vengo scaraventata in una macchina e chiusa all'interno.

Le mie amiche, ho perso le mie amiche? Le lacrime non cessano di scendere nel mentre colpisco il finestrino attirando l'attenzione dell'uomo.

Delle urla attirano la nostra attenzione, l'uomo si mette sull'attenti puntando con la pistola la direzione delle urla, fisso la chioma bionda di Nicole correre verso la macchina in cui mi trovo, la apre lasciandomi uscire.

"Credevo di avervi perso" singhiozzo tra le sue braccia, si allontana fissandomi.

"Hope sei ferita" scuoto la testa abbracciandola, la ferita sta nel cuore se vi avrei perso.

"Fa venire delle macchine, starete a casa mia fino a quando non perlustreremo da cima a fondo questo posto, sarete al sicuro. Chiama anche un dottore" fisso Chloe.

"Tu vieni con me ragazzina"

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora