CAPITOLO DICIANNOVE

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Fisso annoiata la TV nel mentre affondo l'ennesimo cucchiaino nella vaschetta di gelato, lo vista un miliardo di volte questa dannata serie TV.

Spengo la TV per poi soffermarmi sul mio cucciolo un po' cresciuto che gioca in giardino, Adrian ha dato l'ordine di non farlo avvicinare a me, manca pochissima alla nascita della bambina.

"Marika! Sai quando ritorna?" Domando fissando la donna che mi tiene sempre compagnia, doveva ritornare la settimana scorsa ma come succede sempre lo prolunga.

"Nel tardo pomeriggio dovrebbe essere a casa bambina, ma è già qui in Russia" annuisco poco interessata, mi alzo facendo un grosso respiro.

Mi avvicino piano alle scale, salgo i primi gradini lasciandomi sospirare.

Piccola non credi di essere adesso un po' troppo ingombrante? Il ricordo di l'ultima litigata di Adrian riaffiora.

Vorrei che avesse un nome americano, ma lui ha già deciso che avrà un nome Russo.

Vorrei soltanto che il nome che mettessimo rappresenti entrambi, già nasce qui, vorrei soltanto dargli qualcosa che rappresenti anche me.

Metto velocemente il pantaloncino e un top qualsiasi, salgo all'ultimo piano dove si trova la piscina interna.

Non so nuotare, non ho mai avuto l'opportunità di imparare.

Non sono mai stata a mare o in piscina per la Smith era importante saper cucinare e stirare, tutte le altre cose sono per altre donne.

Noi dobbiamo solo eseguire, nient'altro.

Mi metto a sedere sul bordo per poi emergere i piedi all'interno dell'acqua calda, abbasso il viso sul pancione che sembra voler scoppiare.

Non capisco come mia madre abbia fatto crescere sua figlia da altri, al solo pensiero di vederla mi si accattona la pelle.

La voglio con me, voglio averla tra le mie braccia, attorno a me sempre.

"Hope! Cosa ci fai qui? Il Vor sta arrivando" mi alzo di scatto, non voglio che mi veda così.

"Hai bagnato tutto" corrugo la fronte fissando la pozza d'acqua dov'ero seduta io, non ho fatto il bagno.

Ignoro il bagnato uscendo velocemente da lì, corro in camera mia togliendo velocemente gli abiti che indosso.

Tolgo anche le mutandine bagnate fissando le piccole macchie che ritrovo ogni giorno da questa settimana.

Chiudo gli occhi spaventata, non ho voglia di fare spaventare qualcuno perché non so nulla.

Indosso le mutandine pulite per poi mettere il primo vestito che mi capita a tiro, indosso le ciabatte per poi scendere al piano di sotto.

Chiudo gli occhi quando una fitta la basso ventre mi investe, faccio un lungo respiro nel mentre con la mano accarezzo il punto dolente.

"Marika" richiamo il nome della donna in un sussurro, mi siedo sul divano sperando che il dolore si allievi.

Cosa succede piccola? Stai male?

Accarezzo il ventre nel mentre un piccolo colpetto arriva.

"Mio Vor, bentornato" le ragazze presenti chinano il viso nella alla presenza del Vor.

"Adrian" richiamo l'attenzione dell'uomo che è appena arrivato, faccio una smorfia di dolore quando ne arriva un'altra.

"Che succede?" Lascia i bagagli alle ragazze camminando velocemente dalla mia parte.

"Non lo so, mi fa tanto male" sussurro nel dolore.

"Chiama la clinica, avvisa che stiamo arrivando" alzo il viso titubante.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora