CAPITOLO SEDICI

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Fisso la porta socchiusa della camera degli ospiti, mi guardo attorno per poi soffermarmi sul monitor dove poco fa la dottoressa guardava.

Il dolore al fianco ritorna facendomi mozzare il fiato per l'ennesima volta, sfioro delicatamente il punto dolente pentendomene subito dopo.

"Calmati Hope, adesso passa" sussurro a me stessa nella speranza di auto convincermi.

Un singhiozzo trattenuto esce dalle mie labbra, alzo il viso fissando la porta aprirsi, provo a sorridere nel vedere Marika venire dalla mia parte ma l'unica cosa che esce dalle mie labbra è un gemito di dolore.

"Piccola mia, dov'è quel incapace?" Ringhia verso i macchinari, aggrotta la fronte fissando il monitor, passa lo sguardo tra me e il monitor boccheggiando in cerca di parole.

"È tuo?" Di cosa parla? Punto lo sguardo sul punto indicato non riuscendo a capire, i passi pesanti del Vor fanno alzare di scatto Marika.

Un'altra fitta arriva facendomi chiudere gli occhi ferita, stringo forte i denti nel mentre la porta viene aperta da Adrian con dietro la dottoressa che prima era scappata.

"Ordina di comprare queste" ordina Adrian passando un foglietto con su scritto qualcosa, Marika scatta via nel mentre l'infermiera parra in russo con Adrian.

Aggrotto la fronte confusa nel mentre indica con il dito il monitor, Adrian le fa cenno di andare via così da poter rimanere da soli.

"Ho fatto una brutta caduta?" Domando vedendolo sedersi davanti a me sul letto, scompiglia frustrato i capelli per poi fissarmi.

Avvicina a noi il monitor, punta lo sguardo sul puntino bianco e nero per poi spostare lo sguardo su di me.

"Lo vedi? È dentro di te" mi allarmo alzandomi, è grave? Come ci è finito?

"Devo operarmi?" Domando spaventata, mi fissa divertito.

"È il mio erede, è dentro di te" erede? Un bambino? Sono incinta? Mi alzo avvicinandomi al monitor.

"Sta bene? Dimmi la verità" sussurro voltandomi verso di lui, brividi di paura percorrono il mio corpo.

Dovrei non volerlo.

Dovrei odiarlo.

Ma la mia paura più grande è che stia male.

"Dovrai stare a riposo per un po', starete bene" sto male anche io?

"Devi prendere questa" fissa la piccola pillola che ha tra le dita, non gli farà male?

La prendo velocemente per poi bere un sorso d'acqua, la mia attenzione viene catturato dalla ferita al braccio destro.

"Ti fa male?" Indico con il dito la ferita.

Si alza scomparendo nel bagno, cosa diavolo sta facendo? Mi siedo prima di vederlo tornare con una valigetta del pronto soccorso.

"Curami" ordina sedendosi accanto a me, spalanco gli occhi sorpresa.

"No, come faccio" balbetto, mi fissa divertito avvicinando il mio corpo al suo.

"Sei mia moglie, puoi toccarmi" fa cenno di sedermi sulle sue gambe, mi prendo di coraggio seguendo il suo ordine.

Avvicino le mie mani alla sua camicia sbottonando piano i bottoni che leggono i due lati.

Lui si è preso cura di me.

Posso farlo anche io.

Mi avvicina di più a lui facendomi sussultare, mi fermo di scatto alzando il viso per guardarlo negli occhi.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora