CAPITOLO VENTINOVE

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Scusate gli errori🫶🏻

Il bussare della porta mi fa sobbalzare, asciugo velocemente le lacrime schiarendomi la voce.

"Esci da questa fottuta stanza" sbotta colpendola, chiudo gli occhi alzandomi lentamente dal pavimento.

"Tu sei un fottuto stronzo" urlo aprendo gli occhi, il suo pugno non colpisce più la porta e il silenzio che sovrana dietro essa mi rende completamente nervosa.

"Quando avevi intenzione di dirmelo?" Urlo fissando quella stupida porta, sento il suo respiro affannoso.

Detesta quando gli urlano contro.

"Quando avevi intenzione di dirmi del matrimonio" sussurro singhiozzando, mi siedo sul pavimento fissando con la coda dell'occhio la mia bambina che mi fissa spaventata.

Volevo altro per te.

"Apri la porta" ordina, scuoto la testa come se possa vedermi.

"Ti credevo diverso" sussurro passando il palmo della mano sotto gli occhi, mi alzo dal pavimento avvicinandomi ad Arina che stringe saldamente il suo peluche.

"Mama, non piangele papà buono" sorrido stringendola a me, la metto sulle mie gambe fissandola.

"Papà è buono, ti ama tanto" alzo lo sguardo sulla porta, per poi puntarlo sulla mia bambina.

17:45.

Il silenzio regna sovrano in casa, stiro i muscoli indolenziti per la posizione scomoda in cui mi sono addormentata, abbasso gli occhi su Arina che dorme beata affianco a me.

Alzo lo sguardo sussultando quando due pezzi di ghiaccio sono puntati su di me, le sue mani sono unite sul grembo nel mentre mi fissa glaciale seduto sulla poltrona difronte al letto.

Deglutisco visibilmente alzandomi dal letto, copro Arina con la coperta per poi uscire da camera sua velocemente.

Non posso fuggire da lui.

Neanche il tempo di pensarlo che mi ritrovo appiccicata al muro con lui davanti, la sua mano stringe con prepotenza sul mio collo.

Avvicina la mia mano alla sua nella speranza che allenti la presa.

Almeno per farmi respirare.

"Cosa vuoi farmi? Uccidermi?" Domando divertita, i suoi occhi furiosi sono sui miei.

"Darai nostra figlia in sposa a chi? Non ha nemmeno dieci anni! Già parli di matrimonio" gli urlo in faccio, chiude gli occhi per poi riaprirli, la sua mano si allontana dal mio collo lasciandomi trasalire.

"Entra" ordina indicando camera nostra, accarezzo la pelle del mio collo sentendola pulsare sotto il mio tocco.

"È una bambina" sussurro fissandolo, spintona il mio corpo così che possa entrare, la porta dietro di noi viene chiusa lasciandomi sussultare.

"Non ho scelta!" Urla avvicinandosi a me, lo fisso sorpresa ignorando quei brividi di paura che percorrono il mio corpo.

"Sei tu il Vor! È tua figlia" urlo sovrastando le sue urla, non posso permettergli di falla sposare con qualcuno.

Non lei.

"Tu non capisci un cazzo" urla lasciando cadere quel che si trova sulla scrivania, sobbalzo spaventata.

"La nostra vita, la sua! Non siamo persone civili, abbiamo scelte da fare" urla avvicinandosi a me, fisso i suoi occhi speranzosa

Avvicino le mie mani alle sue guancie ignorando le voci nella mia testa che mi consigliano di allontanarmi.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora