CAPITOLO SEI

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Sbatto molte volte le palpebre per svegliarmi meglio, socchiudo gli occhi ascoltando le urla della servitù che mi ha svegliata.

Dopo il matrimonio siamo subito partiti per la Russia senza nemmeno chiedermi se a me vada bene, sono stata messa insieme alle donne delle pulizie, il Vor ha esplicitamente detto che sono una di loro.

"Alzati, il Vor non ama essere servito in ritardo" mi alzo con il busto guardando le altre ragazze che stanno in camera con me cominciare a sistemarsi, sono qui da quasi un mese e ancora non ho fatto amicizia con una di queste ragazze.

Credo che non gli stia tanto simpatica.

Indosso velocemente la felpa per poi infilare i leggins, do una pettinata veloce ai capelli per poi legarli in una coda, metto le scarpe per poi scendere infretta al piano inferiore.

"Non solo ti svegli in ritardo osi anche disubbidire ad un ordine, corri ad indossare velocemente la divisa" ignoro la donna continuando per la mia strada, prendo le verdure cominciando a tagliarle.

"Spero che ti punisca a dovere" ringhia forte, la guardo in cagnesco per poi ritornare a tagliare le verdure.

Il giorno stesso che siamo arrivati qui Mariya e partita con il signor Viktor e le sue figlie, Polina è andata con loro lasciandomi tra queste serpi.

Il tempo passa in fretta, fisso le altre ragazze qui dentro preparare tutto per la colazione, il mio compito è solo di tagliare verdure e condimenti, il resto evitano di farmelo fare.

I passi veloci del Vor russo mettono sull'attenti tutte, chi si alza la gonna striminzita per fare vedere ancora di più, chi invece sistema il trucco, ridicole.

Io scapperei se ne avessi l'opportunità.

"Portate la colazione a tavola, i miei genitori stanno per arrivare, tu vieni con me" deglutisco seguendolo, dopo poco il mio arrivo qui ho scoperto che la famiglia di Adrian abitano in questa casa con noi.

"Che cazzo indossi? Devo ordinare di comprarti qualcosa" sbraita in russo facendomi deglutire, il mio viso si illumina udendo la forte risata di Mariya, alzo il viso fissando la porta aprirsi.

"Bambina mia! Come sei magra, hai mangiato?" Annuisco ricambiando l'abbraccio, mi è mancata tanto, detesto restare da sola con lui, ho solo scoperto da poco il loro arrivo.

"Sono Sofiya, cosa sono questi?" Si volta verso in fratello continuando in russo, non credo abbia fatto piacere ad Adrian ciò che gli ha detto.

"Andate donne" la voce divertito del signor Viktor fa alzare gli occhi alla moglie, sorrido fissandoli.

Non sono più sola.

"Bambina andiamo in camera, ti ho fatto tanti regali" il mio viso si illumina, regali? Non ricevo regali da quando sono bambina.

Le faccio segno di seguirmi portandole in camera, spero non ci siano le altre ragazze.

Mi volto fissando il viso di Mariya serio.

"Cos'è uno scherzo?" Il viso corrugato, il mio cuore martella fissandola, ho fatto qualcosa di sbagliato.

"Cosa ci facciamo in questo piano?" Domanda fissandomi, fisso la porta affianco a me non riuscendo a parlare.

"Io dormo qui" balbetto con la poca voce che mi rimane, fa cadere le borse ritornando velocemente indietro.

La seguo velocemente, dove sta andando? Ho paura che dica qualcosa al Vor.

"Adrian" sorride verso il figlio che sembra non capire il perché del sorriso.

"Tua moglie mi ha fatto uno scherzo divertente" ride divertita nel mentre Viktor fissa attento la moglie.

"Mi ha detto che dorme con la servitù" ride a crepapelle nel mentre il figlio mi guarda con un sorriso divertito.

"Madre mia moglie vi ha detto la verità" il viso della madre si rabbuia colpendo il figlio al braccio.

Li fisso parlare in russo, la discussione sembra essere molto accesa, ho paura che Mariya gli faccia volare qualcosa addosso.

"Spero non arriva ad orecchie nemiche, andiamo bambina" ringhia verso il figlio, fisso il Vor russo.

"Lei non va da nessuna parte madre, Polina portala nelle mie camere" perché nelle sue? Io voglio restare con le ragazze, non voglio vederlo attorno a me.

"Ragazzina segui Polina, non voglio ripetermi" annuisco velocemente, seguo in fretta Polina che mi conduce nei piani alti, sono entrata molte volte qui per pulirla.

Mi guardo attorno spaesata, mi volto verso Polina che mi guarda amareggiata.

"Cosa succederà adesso?" Domandò con timore, tira su un sorriso accarezzandomi la guancia.

"Non lo so bambina, ma non farlo arrabbiare, è un mostro quando succede" la fisso andare via.

**

Fisso il soffitto annoiata, sbuffo alzandomi a sedere.

Oggi mi sono divertita con Mariya e Sofiya, ho scoperto che l'altra sorella si chiama Anna, mi hanno anche detto che ha il carattere simile al fratello.

Meglio che le stia lontana.

Sussulto nell'udire rumore di vetri rotti, mi alzo di scatto indossando le pantofole.

Se Adrian si arrabbia? Si sarà fatto male?

Apro lentamente la porta avvicinandomi alla sua piano, sussurri soffocati provengono dall'interno, provo ad ignorare i sussurri ma la tentazione di sbirciare è tanta.

Apro piano la porta sperando che non mi veda, i miei occhi scattano sulla sua figura avvinghiato su di lui si trova una donna, sono nudi.

Fisso la donna soffocare la voce nel mentre lui gli stringe forte i capelli all'indietro.

Richiudo la porta piano, cado giù lunga la porta nel mentre le lacrime cadono libere dai miei occhi, non ho mai pensato al tradimento.

Perché mi ha sposata se a lui di me se ne infischia, mi alzo scendendo in cucina, afferrò un bicchiere versandomi dell'acqua.

Fisso la porta finestra, la apro uscendo fuori.

Tolgo le pantofole per paura di sporcarle con l'erba bagnata, fisso il cielo cubo.

Sembra che oggi il cielo mi rispecchia molto.

Mi metto a sedere nel preciso istante in cui il cielo piange sopra di me, le mie lacrime si mischiano alle sue.

Fisso le guardie armate fuori dalla villa, vorrei andare via, dimenticarmi di questa brutta vicenda e continuare la mia vita come ho sempre sognato.

Porto le ginocchia al petto poggiando il viso su di essi, che ore saranno?

"Hope?" Asciugo le lacrime alzandomi di scatto, fisso il signor Viktor sull'uscio della porta.

"Io, sentivo caldo" balbetto la prima scusa che mi viene in mente, non voglio che sappia che il figlio mi abbia tradito.

"Entra piccola, sei tutta bagnata" fisso il pigiama ormai tutto bagnato, mi porge la mano invitandomi ad entrare.

"Venite voi riaccompagno in camera" scuoto la testa ma sembra non volermi ascoltare, arriviamo il quel corridoio buio dove si ascoltano solo le urla della ragazza che si trova con il Vor.

"Posso avere un'altra camera?" Domandò fissandolo, tira su un sorriso scendendo al piano delle cameriere, mi fa entrare in una camera.

"Buonanotte cara" sussurro un flebile 'buonanotte' chiudendo la porta dietro di lui, mi avvicino all'armadio sperando di trovare qualcosa per cambiarmi ma le mie speranze vanno in fumo fissando le ante vuote.

Scosto le coperte rannicchiandomi tra di loro, voglio dimenticare.

Voglio dimenticarmi dei suoi capelli biondi.

Dei suoi occhi blu.

Voglio dimenticarmi del Vor russo.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora