13.Vecchie conoscenze

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Questa mattina mi sono svegliata presto perché sono un po' agitata per incontrare la mia nuova famiglia. Potrei non piacergli e magari convincono anche papà che io non sia abbastanza. Devo farmi forza, ce la posso fare, credo.
Sono pronta per scendere a fare colazione con la mia famiglia quando sentii bussare alla mia porta. Appena dieni il permesso di entrare un Kyson dall'aspetto euforico varcò la porta. "Sono arrivati, dai scendi". Non avevo mai visto mio fratello così felice. A quelle parole mi sentii ancora più agitata, speravo che tutto andasse bene, volevo piacergli il più possibile. Appena arrivata notai che c'erano un gruppo di persone, girate di spalle, che parlavano con mio padre. "Dov'è voglio vederla e al più presto.". Una voce più tosto severa rimproverava mio padre. Era un uomo dall'aspetto anziano, credo fosse mio nonno. "Ciao, io sono Victoria, ma penso che già lo sappiate.". Alle mie parole tutti smisero di parlare e l'attenzione di tutti si concentro' su di me. La persona che attirò di più la mia attenzione era una ragazza, non posso crederci, occhi blu ghiaccio, bionda, lentiggini, non ho dubbi, è lei, la riconoscerei da per tutto. Credo che anche lei abbia metabolizzato perché è subito corsa verso di me abbracciandomi. Non aspettai neanche un secondo e la strinsi il più possibile a me per paura di perderla. È la bambina con cui giocavo da piccola, noi ci conoscevamo ma eravamo troppo piccole per capire. Ci staccammo quando il nonno parlò. "Sono confuso.". "Vi conoscete?". "Com'è possibile?". Tante altre domande di questo tipo si sentirono nella stanza. Decisi di togliergli qualsiasi dubbio. "Io e Sofia giocavamo sempre insieme da piccole. Ci incontravamo sempre al parco e ricordo che con lei cerano sempre degli uomini molto spaventosi ma non ho mai visto nessuno di voi.". "Oddio abbracciami ti prego tesoro mio.". Mia nonna si diresse verso di me e mi abbracciò dolcemente insieme alle mie zie. "Io sono tua onna Amalia e loro sono le tue zie, Veronica e Chiara. "Mi state dicendo che avremo potuto portarla a casa molti anni fa ma non è stato così perche mandavate sempre le guardie al parco con Sofia e non ci andavate mai voi? Entro la fine della giornata uccid-". Non feci finire la frase a mio nonno che lo andai ad abbracciare. Mi sembrava più tosto nervoso. Di solito non andrei incontro a degli uomini arrabbiati ma lui è diverso. All'inizio non ricambio' l'abbraccio ma poi mi strinse così tanto che non riuscivo a respirare. "Nonno così la soffochi, lascia ce la conosciamo anche noi.". Uno dei miei cugini parlò e poi si presentarono. "Io sono Ander, il più grande dei cugini, dopo di me in ordine ci sono, Gerico, Davide e per ultimo Lorenzo, immagginalo come una copia di Ezekel.". "Si Ezekel parla sempre del suo trio.". Dissi sorridente. "Io sono Dante il secondo più grande dei cugini e loro sono i miei fratelli, Kevin, Alberto e Matthew. Sofia a quanto pare già la conosci, comunque è nostra sorella.". "Mi fa piacere conoscervi ragazzi.". Dopo qualche secondo di silenzio si presentarono altri due uomini. "Noi siamo Alex e Vincenzo. Ovviamente Alex è il tuo secondo zio preferito mentre io sono il primo in assoluto nonché il più divertente. "Andiamo a fare colazione così potrete conoscervi meglio.". Mio padre poi fece un segno di seguirlo. Mentre eravamo seduti Lorenzo mi fece delle domande. "Non riesco più a stare zitto ho bisogno di sapere tutto su di te. Qual'è il tuo sport preferito? Il cibo preferito? e il colore? Oppure il tuo hobby. Hai qualche talento?". "Wow sono tante domande. Allora, pratico box da quando ho tredici anni e quindi e il mio sport preferito. Il mio cibo preferito non lo so ma so che amo il verde e mi piace ascoltare la musica e leggere. Riguardo al talento, so suonare il violino e parlo quattro lingue, Inglese, italiano, spagnolo e francese anche se non me la cavo molto bene in francese. Ho risposto a tutte le tue domande o c'è qualcosa che vuoi sapere?". Tutti mi guardarono con stupore e fierezza. "Dove hai imparato le lingue?". "Il francese e l'inglese a scuola mentre lo spagnolo me l'ha insegnato un mio vecchio amico che veniva dalla Spagna.". Appena pronunciai queste parole tutti mi guardarono con orgoglio.

Dopo colazione siamo usciti tutti insieme per andare a fare un'escursione con la famiglia. Non vedo l'ora di camminare nel bosco a contatto con la natura. Ci siamo trovati tutti in salotto e poi ci siamo divisi in macchine. Mio padre,i suoi fratelli e i nonni sono andati con una macchina. Io sono con Sofia, Matthew, Lorenzo ed Ezekel. Alexander, Dante, Ander, Elia e Kevin in un'altra, mentre Niccolò, i gemelli, Gerico, Davide e Alberto andarono in un'auto più grande. Le zie andarono da sole, per sparlare di tutti, credo.

La principessa è tornata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora