3.La mia "nuova" famiglia

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Questi non hanno capito niente. Pensano davvero che li aspetterò seduta su questo schifoso divano? NO. Non aspetterò certo che la mia fine arrivi semplicemente standomene seduta. Devo trovare un modo per scappare. Inizio a guardarmi intorno e vedo una finestra. Sono al piano terra quindi posso facilmente uscire senza farmi ulteriormente male. L'effetto degli antidolorifici sta svanendo. L'ultima volta che Jake e Cora mi hanno picchiata è stata stamattina perché erano tornati fatti e ubriachi. Ancora non mi capacito di quello che due mostri possano fare alla propria figlia. Sono dell'idea che se metti un bambino al mondo devi poi prendertene cura con tutte le tue forze e non, abbandonarlo a se stesso. Appena attero emetto un gemito di dolore a causa delle mie povere costole. Alcune delle mie ferite sono anche causate dagli incontri ma non sono tanto gravi. Senza farmi notare dalle guardie riesco a scavalcare la ringhiera e uscire. Sono abbastanza agile quindi non mi ci è voluto molto e poi, ormai mi sono abituata al dolore. Corro più velocemente che posso per allontanarmi da quella villa di pazzi. Non nego che erano tutti belli ma di certo non sono assolutamente il mio tipo. In poco tempo ho analizzato tutti e sinceramente ce n'era uno davvero muscoloso e spaventoso, anche se non era palesemente il più grande. Il più grande aveva stranamente i miei stessi occhi e gli stessi lineamenti. Era davvero strano, come se io fossi la sua versione al femminile. Conoscevo un posto dove andare per la notte, vicino un negozio di alimentari nella strada principale. Ovviamente non sarei tornata a casa neanche se mi pagavano miliardi, oddio forse miliardi si, ma comunque nessuno mi avrebbe pagato. Non era niente di che ma era meglio di rimanere al freddo. Mi stesi sul materasso, a cui ero abituata a dormire perché non ho mai auto un letto, e mi addormento.

*Salta tempo*
Mi sveglio a causa di un rumore proveniente da fuori. Poi ho capito che si trattava della polizia. Senza farmi troppe domande esco e una donna dalla faccia gentile mi si avvicina."Tesoro oggi abbiamo trovato i tuoi genitori sul pavimento di casa senza vita. È stata la droga.". Non sapevo cosa dire perché sapevo benissimo che non è stata la droga ma per non finire nei casini mi limitai a stare in silenzio e a farmi uscire qualche lacrima. Sì sono anche una bravissima attrice. "Vieni con noi in centrale e risolveremo la cosa sta tranquilla.". Disse poi consolandomi. Mi fece salire in auto e un altro agente provò a consolarmi ma io non ascoltai neanche, insomma non ero neanche dispiaciuta, anzi, direi sollevata che non ci fossero più. Dopo qualche minuto arrivammo in centrale e mi fecero un test del DNA per vedere se avevo parenti oltre Cora e Jake. Cora mi ha sempre detto che che eravamo solo noi tre e nessun altro e io le credo. È l'unica cosa a cui credo, perché se ci fosse qualcun'altro mi sarebbe sicuramente venuto a prendere da quell'inferno. Dopo circa mezz'ora l'agente di prima venne da me per informarmi sui risultati dei test. Quello che disse dopo mi immobilizzo completamente. "Victoria abbiamo trovato tuo padre e i tuoi fratelli. Stanno venendo a prenderti."

EMILIANO'S POV

Stanotte non ho dormito per niente bene. Avevo il pensiero fisso su Victoria. È scappata e di certo non posso mandare tutta la mafia a cercarla si spaventerebbe troppo. Allo stesso tempo sono stato col pensiero di lei che andava in giro per la città di notte. Ora sono nel mio ufficio ad occuparmi di alcuni affari. Mio figlio maggiore è a capo della mafia americana, che, insieme alla mafia italiana sno le più potenti del mondo. A differenza della mafia russa o turca noi non uccidiamo persone innocenti e non pratichiamo il traffico di esseri umani. Sono fiero dei miei figli e dei loro traguardi e spero che continuino così. Mentre pensavo a quanto li amo mi squilla il telefono. Rispondo. "Pronto?" "Salve sono Lucy del dipartimento di polizia di New York. La chiamo per informarla che abbiamo sua figlia qui con noi. I suoi genitori sono morti la scorsa notte." "Può  mandarmi una foto della ragazza e come si chiama?" "Certo, si chiama Victoria Lombardo. Vi aspettiamo." "Sarò lì fra un'ora.".
Non ci posso credere è  veramente mia figlia. Scendo le scale e incontro tutti in cucina a fare colazione. "Ragazzi la polizia ha trovato Victoria ed ha confermato che è  mia figlia. Ora io e Elia andiamo a prenderla." "ODDIOOOO AVEVO RAGIONE È NOSTRA SORELLAAAAAA."Ezekel ura senza scrupoli. "Papa riporta nostra sorella a casa noi ti aspetteremo.". Disse Alexander, mio figlio maggiore. "Torneremo presto" Ribatte Elia prima di chiudere la porta. Appena saliamo in macchina Elia parte come un fulmine. Penso abbia superato il limite di velocità di almeno 50 tacche. "Papà abbiamo fatto uccidere i suoi genitori credi che vorrà venire con noi?" "Ad essere sincero non credo proprio ma gli faremo cambiare idea. Dovremo solo essere più gentili del solito." Dopo poco arrivammo alla centrale e dopo uno sguardo fra me e Elia decidiamo di entrare. Le facce di tutti erano impaurite da noi. Poi un'agente si avvicinò a noi. "Benvenuti signori Royce. Questi sono i documenti dell'adozione di Victoria. Basterà firmarli e sarà ufficialmente-" Non le ho fatto finire la frase che avevo già firmato tutto."Dov'è lei?" Chiese Elia. "È nell'altra stanza, vado a chiamarla"

VICTORIA'S POV

Sento la porta aprirsi e vedo l'agente di prima entrare. "Sono arrivati". Mi alzo dalla sedia e comincio a seguirla. Appena giro l'angolo li vedo. A quanto pare la mia nuova famiglia non è nuova. Quando la signorina ci lascia soli non mi trattengo dal dire "Non verrò mai con voi neanche se mi daste miliardi.". Sta volta non scherzo, non ci andrò con degli assassini neanche se sono la mia famiglia.".

La principessa è tornata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora