Capitolo Quattordici. 11 Luglio 1950.

18 5 0
                                    

Seduta al suo tavolo di lavoro e pedalando per cucire il quindicesimo colletto dell’ultima ora, Clelia pensa che solo tre ore prima stava ancora sbavando e sudando beatamente sul suo cuscino.

E pensa anche che la presenza di Lorenzo del giorno prima le abbia portato in qualche modo fortuna, perché sta cucendo da esattamente due ore ed è riuscita a totalizzare già una trentina di colletti.

Quanto vorrebbe che ritornasse!
Ma questo non è l’unico pensiero che assilla Clelia, perché l’incontro di ieri le mette ancora i brividi e poi quello sconosciuto ha visto il suo viso, potrebbe riconoscerla ovunque.

Però la cosa peggiore è che Andrea potrebbe ricattarla ancora, e lei non è sicura di riuscire ad affrontare un’altra situazione come quella. Ma come può fare senza che i suoi genitori vengano a sapere di lei e Lorenzo?

Chi avrebbe mai immaginato che bastava una minima cosa per cambiare la vita di una persona? Riflette ancora e concentrandosi di più sul lavoro.

Le otto ore passano velocemente, e quando Clelia posa la sua cesta dei colletti affianco alle altre, non può fare a meno di notare un rigonfiamento maggiore. Forse le ha piegate male.

“Ciao Clelia” la saluta Caterina, posizionando la sua cesta sul tavolo.
“Non sopporto il fatto che riusciamo a vederci solo a fine lavoro” sbuffa.

“Anch’io, ma sai che non possiamo sederci vicine. La signora Concetta si arrabbierebbe se ci distraessimo” le fa presente Clelia e la sua amica sbuffa di nuovo.

“Lo so.”

Caterina e Clelia salutano educatamente le colleghe e i coniugi Esposito, augurando tutti loro una buona Domenica. Quindi escono dal negozio e si fermano lì fuori, vicino al lampione dove il giorno prima c’era Lorenzo ad aspettarla.

“Domani hai qualche impegno?” le chiede Caterina.

“No, nessun impegno.”

“Ottimo! Dopo la messa ti va di fare una passeggiata a Margellina?” la invita e il cuore di Clelia fa un paio di salti.

Non è mai uscita con qualcuno che non fosse sua sorella e scoprire che a Caterina le piacerebbe passare del tempo con lei, le riempie il cuore di gioia.
Forse, con il ritorno di Andrea e la partenza di Lorenzo, le farebbe davvero bene distrarsi con la sua amica.

“Certo! Se vuoi ti tengo il posto vicino a me in chiesa” dice Clelia e lei annuisce.

“Bene, adesso devo andare a casa. A domani, Clelia” la saluta scuotendo una mano e correndo all’altro lato della strada.

“A domani.”

Nei pochi metri che percorre dalla fabbrica, non può fare a meno di pensare a quanto sia fortunata in questo momento e di come quest’estate si stia rivelando probabilmente la migliore della sua vita.

Ha ottenuto il lavoro che tanto agognava, ha stretto amicizia con una ragazza molto gentile e ha conosciuto un ragazzo magnifico che le ha fatto capire come ci si sente ad avere le farfalle nello stomaco.

Cammina con passo leggero quando sente qualcuno fischiare alle sue spalle.

“Ciao” la saluta un ragazzo che dimostra più o meno l’età di sua sorella.
“Cosa ci fa una bella ragazza come te da sola?” le chiede con la sua voce rauca.

Lui è molto alto e indossa dei vestiti da lavoratore. Clelia ammette che è un ragazzo di bell’aspetto: biondo e occhi azzurri che farebbe credere a chiunque di essere il perfetto principe azzurro. Ma non è l’uomo che avrebbe voluto vedere, voltandosi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il sole oltre le nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora