XXIX [Christine]

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Non mi aveva risposto, ma io avevo avuto il bisogno di dirglielo. Mi sentivo meglio ora. Sapevo cos'erano tutte quelle sensazione che provavo. Era amore, io amavo Bart; ma lui cosa provava? Lo guardai negli occhi. Avevamo entrambi il fiatone per il bacio. Sembrava sorpreso, quasi impaurito. Impaurito da chi, da cosa? Da me, per quello che gli avevo detto? Mi voltai. Avevo sbagliato a dirglielo. Lo conoscevo così poco e gli avevo già detto che l'amavo. Che stupida.
"Scusa, non dovevo dirlo" dissi rassegnata.
"Non devi dire cosa?" mi chiese Bart mettendo le braccia intorno alla mia vita e appoggiando la testa sulla mia spalla.
"Che ti amo" dissi con un filo di voce. Bart mi prese un braccio e mi fece voltare. Eravamo di nuovo una di fronte all'altra.
"Perché non dovevi dirmelo?" Mi chiese Bart guardandomi negli occhi. Oh mio Dio i suoi occhi. Il cuore inizió a battermi forte, mi passarono per la testa tante cose da dirgli, ma l'unica cosa che riuscii a dire fu:
"Perché tu mi ami?" Dissi io sorprendendo me stessa per quella domanda. Dove avevo trovato il coraggio per fargliela? Mi pentii subito di avergli fatto quella domanda. Bart fece un passo indietro sorpreso dalla domanda e chiuse gli occhi inorridito. Non c'era bisogno che mi rispondesse. Aveva già detto abbastanza.
"Non ti é mai importato niente di me" dissi sussurrando mentre correvo via per tornare in casa. Dovevo andarmene da lì, da lui, da tutto questo. Mi chiusi in camera mia. Aprii l'armadio presi e una valigia. Iniziai a metterci dentro i vestiti e tutte le mie cose. Me ne sarei dovuta andare quando Kate era andata in Francia. Perché ero rimasta? Mi guardai distrattamente allo specchio, ero davvero sconvolta. Perchè? Bart per me non era nessuno e io non ero nessuno per lui. Ero stata bene con lui e questo momento sarebbe arrivato prima o poi, l'estate sarebbe comunque finita e io sarei dovuta andarmene. Sentii parlare Bart dal suo studio. Chiusi la valigia, mi tolsi il braccialetto e lo appoggiai sul letto. Non avevo voglia di parlargli. Presi un biglietto e scrissi poche righe.

Mi dispiace solo di averti fatto perdere tempo. Per quel che vale grazie>

Gli sarà mai importato qualcosa di me? Me ne stavo andando senza dirgli niente. Non potevo restare. Gli avevo detto quello che sentivo e sembravo averlo disgustato. Dovevo andarmene non volevo che restasse con me solo perché gli facevo pena. Non volevo che Bart rimanesse con me per pietà. Non volevo che restasse con me solo per divertirsi. Non potevo essere uno stupido passatempo. Presi la valigia, afferrai le chiavi della mia Mini e uscii dalla porta cercando di non fare rumore. Scesi in salotto trattenendo il respiro. Avevo paura che Bart mi sentisse. Riuscii ad uscire di casa senza fare rumore. Salii in macchina e feci il respiro più profondo di tutta la mia vita. Il cuore mi batteva forte e probabilmente non avrei più rivisto Bart. Misi in moto, decisa a non voltarmi mai indietro, partii e alzai il volume della radio al massimo. Avevo bisogno di non sentire i miei piensieri. Avevo bisogno di non pensare a lui, alle sue labbra, ai suoi baci, alle sue carezze, al suo profumo e ai suoi occhi. Mi sentii sconfitta e sola; perché me n'ero andata? Arrivai a casa quasi subito, forse avrei dovuto dirglielo mi sentii in colpa e sentii una lacrima bagnarmi il viso senza nemmeno che lo volessi . Scesi di macchina ed entrai in casa, mi sentii subito meglio, mi sentii al sicuro, protetta. Salii le scale e andai in camera mia, nella mia vera camera. Appoggiai le valigie a terra e mi stesi sul letto. Chissà se Bart si era già accorto della mia assenza. Non riuscivo ad immaginarmi come avrebbe reagito. Accesi lo sterio e alzai il volume al massimo. Chiusi gli occhi cercando di non pensare a niente, ma vidi comunque due occhi color nocciola che mi guardavano seri e non volevano andarsene.

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