LVI [Christine]

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"Christine!" Un urlo isterico, interruppe il dolce scorrere dei miei sogni.
Christine? Scattai a sedere sul letto con il cuore che batteva all'impazzata. Bart non era lì accanto a me, al suo posto c'era un biglietto. Lo presi sconvolta e lo lessi.

Sapevo che sarebbe arrivata. Odio non poter essere la prima cosa che vedrai appena aprirai i tuoi bellissimi occhi.

Arrivata? Svegliare?
"Christine!" Un altro urlo e la porta inizió a tremare.
Cosa?
Arrivata?
Christine?
Mi alzai dal letto e presi la mia camicia da letto. Mi avviai barcollando verso la porta. Un folle, solo un folle, poteva mettersi ad urlare di prima mattina, mentre cerca di sfondare una porta. Abbassai la maniglia e mi ritrovai subito davanti la faccia di Kate. Feci un balzo indietro e mi coprii la bocca per soffocare l'urlo di terrore che era uscito senza che lo volessi.
"Ti sei svegliata finalmente"
Disse rossa in viso.
Cosa? Finalmente?
"Io.." la mia voce tremendamente impastata dal sonno, venne messa subito a tacere da un curatissimo dito sulle mie labbra. Misi in tasca il biglietto di Bart. Lei. Kate. Lei sarebbe arrivata, lei. Alzai lo sguardo e poggiato sullo stipite della porta, della suite davanti alla mia, c'era un Bart disperato, con le mani tra i capelli. Era a dir poco perfetto, mi svegliai subito, ogni mia singola cellula era allerta, concentrata ad ammirare quella visione paradisiaca. Aveva solo un paio di boxer, il suo corpo scolpito mostrava tutta la sua bellezza, famelici i miei occhi non smisero per un attimo di guardarlo.
Kate forse, mi stava dicendo qualcosa, ma io non riuscivo a sentirla, avrei solo voluto che le forti braccia di Bart mi stringessero. Sarei rimasta a guardarlo all'infinito, non riuscivo a stancarmi di lui.
"Sei impossibile Kate" le sua labbra scolpite ed esperte si piegarono in una smorfia irritata.
"Christine!"
Mi stavano chiamando. Oh. Era Kate.
"Kate" dissi chiaramente distratta,
"Bart finiscila" urló Kate.
"Bart finiscila?" Le fece eco prima di scoppiare a ridere.
"Torna in camera tua"
"Prima devi spiegarmi perché ti sei messa a urlare come una pazza"
"Io non ho urlato" disse Kate offesa e finalmente tolse il suo dito dalle mie labbra.
"Tu non hai..." disse prima che una risata nervosa interrompesse la sua voce.
"Smettila di ridere" urló Kate.
Bart si fece subito serio.
"Spero che tu non mi stia dicendo quello che devo fare" disse stizzito.
"No Bart io.."
Bart zittì Kate con un gesto della mano.
"Non voglio sentirti più parlare Kate, hai già detto abbastanza, pensi davvero di potermi dire quello che devo fare? Ma chi ti credi di essere?" Era arrabbiato, molto arrabbiato. Kate si strinse nelle spalle.
"É troppo chiederti di rispondermi?"
Kate scrolló la testa e poi disse:
"Mi dispiace, non volevo svegliarti"
"Tranquilla Kate" disse Bart sufficiente. Mi sentivo come una spettatrice, non potevo dire niente, non sapevo cosa dire.
"Buongiorno Christine" Bart mi stava rivolgendo uno dei suoi magnifici sorrisi. Non c'era niente di più brillante di quel sorriso. Arrossii.
"Buongiorno Bart" farfugliai a bassa voce.
"Ti va di andare in atelier?" Mi chiese timidamente Kate.
Cosa? Davvero?
"Certo" dissi entusiasta, speravo che me lo chiedesse, un atelier, non ne aveva mai visto uno.
La presi per mano e la feci entrare.

"Mi dispiace" Disse Kate mentre mi stavo pettinando i capelli.
"Per cosa?"
"Per prima, non so cosa mi sia preso"
"Io so solo che mi hai fatto prendere un colpo" dissi guardandola attraverso lo specchio.

"Signorine, posso accompagnarvi io?"
Mentre stavamo aspettando l'ascensore, una voce dietro le nostre spalle ci fece voltare.
Cosa?
Era Christopher.
"Papà" kate gli gettó le mani al collo.
Io mi limitai a sorridergli debolmente.
"Buongiorno" mi disse raggiante lui.
"Buongiorno" gli risposi. Provavo davvero una sensazione spiacevole quando mi era vicinco.
"Vuoi venire in atelier con noi?" Gli chiese Kate sciogliendo il loro abbraccio.
"Certo piccolina mia" rispose Christopher dandolde un bacio sulla fronte. Sentii dei brividi lungo tutta la schiena. Oh no. Sarebbe venuto con noi. Sarei voluta scappare, ma prima che potessi fare o dire qualsiasi cosa una mano mi afferró e mi tiró dentro l'ascensore. Sarebbe stata una giornata davvero lunghissima.

Catherine
Bussai, solo una volta, non volevo disturbarlo, ma quando aprì la porta non gli diedi il tempo di dire niente.
"Bart, tesoro dobbiamo parlare"

It don't matter what you see
I know I could never be
Someone that'll look like you
It don't matter what you say
I know I could never face
Someone that could sound like you∞

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Scusate se questo capitolo é corto, ma é solo un capitolo di passaggio.
{Volete vedere Catherine e Christopher? Commentate e ditemi chi volete vedere per primo}

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