Un altro dolore

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Era una bellissima giornata d'estate il giorno in cui Andrea, l'altra mia migliore amica fece coming out con me. Me lo ricordo come se fosse ieri. Io accecata dal sole che arrivava tra i rami degli alberi, lei seduta sull'erba mentre stava piangendo e evitando il mio sguardo il più possibile.

Non capivo in quel momento il motivo delle sue lacrime. Perché dovresti avere paura a dirmi una cosa del genere. Il tuo orientamento sessuale non ha niente a che fare con me, non cambierà cosa penso di te e la nostra amicizia. Capi solo dopo che fosse proprio la paura che questo succedesse a farla piangere e singhiozzare così violentemente.

Quel pomeriggio lo passai tutto a tranquillizzarla, dirle che andrà tutto bene, che la ragazza che le piace risponderà ai suoi sentimenti e che se non sentisse le stesse cose che prova lei non è la fine del mondo. Le dicevo che troverà qualcuno da amare incontrollabilmente e che sarò felice per lei, qualsiasi vita scelga di avere.

Il problema arrivò una volta detto tutto ai suoi genitori. Diciamo che essendo loro una famiglia immigrata qui in Italia avevano idee un po' più chiuse. Le difficoltà vissute gli ha resi molto restii davanti alle novità e l'omosessualità della figlia non è stata mai veramente accettata.

Non vedevo Andrea moltissimo ultimamente. Una volta io, lei e Alice eravamo un trio, adesso non è più così. Andrea si è rifugiata nello studio e nel lavoro, io mi sono rifugiata nella depressione di camera mia e Alice tra le braccia del poveretto di turno.

Voi potete anche dirmi che a quest'età i miei problemi non sono veri e propri problemi, che la vita è molto più difficile e cattiva di così. Perché allora il dolore che provo adesso è così acuto da farmi male fisicamente?

Il dolore che provo a vedere Lollo così sorridente sapendo che lui non è proprio mio è immenso.

Che sciocco. Vive la vita senza preoccupazioni, io invece sono qui a mangiarmi lo stomaco per lo stress.

"Vuoi vedere un film?" mi chiese lui chiudendo la porta di casa dietro di me.

"Pensavo avessi bisogno di una mano in Francese" dissi io sbuffando

"Beh sì, ma possiamo fare con calma" disse avvicinandosi

"Mi fai da magiare prima?" dissi cercando di allontanarmi da lui.

Finisco sempre per correre da lui per qualsiasi cosa, per qualsiasi messaggio, per qualsiasi chiamata.

"Butto giù la pasta allora" disse andando in cucina.

Mi appoggiai al tavolo della cucina mentre lui mi stava raccontando come nella sua scuola oggi abbiano iniziato a buttare le sedie e i tavoli dalla finestra e di come questo farà il giro del paese come quella volta che uno studente della sua scuola buttò lo cestino della spazzatura in testa a un insegnante. Poi ha iniziato a raccontarmi di questo nuovo manga che sta leggendo e di come la grafica sia fantastica.

"I manga non fanno per me"

"Ma se vai pazza per The Death note" disse lui riedendo

"Sì, ma quello non è la regola, è l'eccezione" dissi scocciata

Il mio telefono si illuminò mentre stavamo mangiando la pasta.

Numero sconosciuto: hey, sono Francesco. Ti va un caffè domani?

"Chi è Francesco?" chiese guardandomi

"Un amico" dissi ignorando il suo sguardo arrabbiato.

"Amico in che senso?"

"Amico nel senso che non sono affari tuoi"

"Ah sì?"

"Sì"

Si alzò, senza previso, si avvicinò a me e mi diede un bacio.

"Amico così?" chiese guardandomi negli occhi

"No" risposi impassibile

Lui sbuffò. Iniziò a sparecchiare in fretta.

Adesso cosa faccio? Avrà capito che gli sto dicendo una cazzata. Partiamo dal presupposto che io non devo fargli il resoconto della mia vita privata. Lui non ha il diritto di dire niente. Io non ho detto niente quando dopo la gita a Dublino con la classe lui sia tornato fidanzato con una dell'altra classe. Non ho fatto neanche il minimo commento. L'avrei potuto fare, avrei potuto iniziare a urlargli addosso e dirgli che fino alla sera prima della gita lui era con me a letto, che anche la sera in cui è arrivato l'avevo trovato sotto la finestra di casa mia a cercarmi, baciarmi e dirmi che gli ero mancata. Avrei potuto dirgli che è un incoerente e che le persone non si trattano così. Non l'ho fatto. Non ho detto nulla. Non l'ho fermato neanche una volta mentre mi stava togliendo i vestiti, mentre mi stava baciando, mentre lo stavamo facendo. Non ho fatto la stronza con quella povera ragazza. Le ho sempre sorriso anche se avrei voluto prenderla per i capelli. Lei era quella di turno, quella che mi aveva portato Lollo via di nuovo.

"Vieni" disse lui portandomi per una mano in camera sua.

"E francese? Il film?" dissi io

"Lo possiamo guardare dopo" disse lui mentre chiudeva la porta a chiave.

Eccomi qui che ci sono cascata di nuovo. Ditemi pure quanto io sia stupida dai.

Si avvicina a me e mi toglie la maglia. Inizia a baciarmi con foga, e io ricambio senza nessuna preoccupazione.

La mia mente si sta offuscando. Il piacere e il dolore che provo non mi fanno pensare. Dimentico chi sono, chi è lui e cosa stiamo davvero facendo.

"Anch'io sono tuo amico vedi?" disse lui spingendosi dentro di me. Aveva un sorriso stampato in faccia e gli occhi lucidi. Lo attirai verso di me e iniziai a baciarlo. Se non vede il mio viso, non vedrà che sto piangendo. Non capirà che il suo comportamento mi sta spezzando il cuore. Non capirà che Francesco e tutti quelli prima di lui erano solo dei modi per dimenticarlo.

Aumenta la velocità e io vengo inondata da una nuvola di piacere. Lui mi copre la bocca.

"Shh ci sentiranno i vicini"

Annuisco e inizio a mordergli la clavicola per soffocare la voce. Finisco prima io. Lui mi prende e mi fa mettere a cavalcioni su di lui.

"Fammi venire" disse lui guardandomi negli occhi.

Non ricordo più cosa fosse successo. Ho i ricordi offuscati. Con lui tutti i miei ricordi sono offuscati. Mi ricordo una sola cosa, lui che mi sussurra un ti amo nell'orecchio mentre lo stiamo facendo. Di solito poi non ricordo niente dopo quelle parole.

Non mi ricordo se abbiamo visto il film dopo. Non mi ricordo se abbiamo fatto francese. Non mi ricordo nemmeno come sono tornata a casa.

So solo di essere a letto con Fiocco che sta dormendo beato tra le mie braccia e io tra una lacrima e l'altra i addormento.

Burn togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora