Almeno un bacio

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"Samu, mi passi una sigaretta?" chiesi io facendo gli occhi da cerbiatta a mio fratello.

"Se la mamma lo scopre mi scortica" disse lui allungandomi il pacchetto aperto.

"Vai sul balcone Alex" mi disse Tommaso indicandomi una portafinestra in cucina.

"Sissignore!" dissi facendo un nel modo più teatrale possibile il saluto militare.

Non fumo molto spesso, non compro mai le sigarette tanto per dire. Di solito ne prendo una ad Alice o a qualche amico. Dopo quella volta che sono stata beccata non ho più comprato le sigarette e per la paura ho smesso quasi completamente di fumare, ma una sigaretta di tanto in tanto me la concedo.

Esco sul balcone tirando la tenda alle mie spalle per non far entrare l'odore in casa. C'è un freddo bestiale, d'altronde è febbraio. 

"Alex, mi dispiace per prima" sento dire alle mie spalle. Mi giro e lo vedo lì in tutta la sua bellezza. Un metro e novanta di idiozia raccolta in un singolo essere umano. Lorenzo stava chiudendo la portafinestra alle sue spalle e mi guardava con l'espressione di un cane bastonato.

 Sta cercando di trovare la mia compassione? 

Troppo tardi, l'ho persa quel giorno in cui un signore ubriaco cercò di togliermi il portafoglio di mano solo perché i due euro che gli avevo lasciato non gli bastavano. Alice dovette mettersi a urlare come farebbe un pazzoide per cercare di spaventarlo. Ha funzionato. Il gentiluomo ubriaco evaporò in due secondi e io avevo ancora il portafogli in mano. Ma questa storia non è il punto. Perdo sempre il punto.

"Per cosa Lollo? Non mi sono nemmeno sentita oggettificata sai. Non lo fai mai questo. Non mi dici mai che vuoi scopare così a caso."

Cerco di allontanarmi da lui, ma mi prende per il braccio.

"Lasciami" stavo cercando di pensare a modi per scappare. Mi metto a urlare? No farei una figura di merda e ne ho già abbastanza di figure nel mio arsenale. Faccio finta di non sentirlo? Potrei coprirmi le orecchie e canticchiare LALALA come fanno i bambini piccoli. 

"No, non puoi scappare tutte le volte che non ti piace qualcosa. Voglio parlarne, sono consapevole di averlo detto in un modo abbastanza brutto"

"Ah sì? Non dici mai le cose in un modo abbastanza brutto" dissi io puntandogli il dito in faccia.

Sbuffo.

Questa situazione mi ricorda quella volta in cui dopo una festa mi disse che ero una persona molto fragile e questo mi fece molto male. 

Dopo una festa a casa di amici siamo usciti, lui doveva comprare le sigarette al distributore automatico più vicino e io l'ho accompagnato. Abbiamo iniziato a parlare di vita e di cose serie probabilmente a causa di tutto quel alcol nel sangue. La conversazione è diventata molto profonda e dopo avergli parlato del mio desiderio di lasciare questa stupida città mi ha detto che ero molto fragile e che aveva paura che il mondo là fuori sarebbe stato molto brutale con me.

 Me? 

Fragile? 

Idiota.

 A volte questo idiota non capisce quanto le sue parole, azioni e sentimenti mi colpiscano. È così ignaro di tutto ciò che gli succede intorno che non so nemmeno che abbia un cervello a fare, non lo usa mai.

Dopodiché gli ho detto di andare a farsi fottere. Non gli ho parlato per tutta la notte. 

Non ci siamo toccati, non ci siamo baciati, non ci siamo nemmeno guardati dopo quello che mi ha detto.

La mattina dopo gli ho mandato un messaggio dicendogli quanto mi avessero fatto male le sue parole. Non ho parlato con lui per mesi dopo. Lo odiavo profondamente per quello che mi aveva detto.Lo odiavo perchè è così ignaro di ciò che lo circonda. 

Lo odiavo per essere stato così diretto, per non aver scelto meglio le sue parole, per non aver considerato quanto quelle parole potessero ferirmi, per non aver chiesto perdono, per non aver cercato di fare ammenda. 

Lo odiavo per tutto.

Dopo il mio messaggio mi ha detto che gli dispiace ma era troppo tardi. Ho dovuto prendermi il mio tempo per elaborare i miei sentimenti e il mio odio.

 Gli avevo detto che devo prendermi il mio tempo e che volevo essere lasciata in pace e lui mi ha detto di prendermi tutto il tempo di cui avevo bisogno.

Fottuto idiota.Non mi ha mai inseguito, non ha mai cercato di farsi perdonare per nessuna delle stronzate che faceva o diceva.A volte ho l'impressione che non mi prenda sul serio, che non abbia paura di perdermi. 

Lui non ha affatto paura, io intanto vivo nella paura di essere lasciata sola. 

Vivo nella paura che decida di andare avanti con la sua vita e lasciarmi.

"Sono io che scappo sempre? Lollo non farmi iniziare, non voglio rovinarti la serata"

"Scusami Alex okay? Mi dispiace, ho detto troppo." disse lui avvicinandosi e prendendomi il viso tra le mani.

"Sono stato uno stronzo. Ho parlato senza pensare. Sai quanto io sia felice di vederti, specialmente durante il mio compleanno. Sei una delle persone più importanti nella mia vita e la tua presenza non si riduce solamente a quello che ti ho detto prima" iniziò a darmi piccoli baci sulle guance mentre io stavo raccogliendo tutto l'autocontrollo che avevo nel corpo per non cedere.

Non posso cedere così facilmente. Il mio perdono non è facile, se lo deve sudare.

"Posso darti un bacio?" chiese lui guardandomi negli occhi

"Ci potrebbero vedere" sussurrai

"Non ci vedrà nessuno"

"Lollo non è una buona idea"

"Ti voglio dare almeno un bacio questa sera."

Mi baciò senza lasciarmi il tempo di reagire. Ed ecco che il mio autocontrollo si stava disperdendo nell'ambiente e senza rendermi conto gli misi le braccia intorno al collo e avvicinai il mio corpo al suo.

"Ti amo Alex"

"Me lo dici spesso Lollo"

"Ho sempre l'impressione che non mi senti"

"Ti sento, ma non ti credo" dissi staccandomi da lui. 

feci qualche passo indietro guardandolo negli occhi.

"Non ti credo Lollo"

Girai i tacchi ed entrai in casa.

Burn togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora