Capitolo 3

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Harry, Ron e Hermione uscirono dalla lezione di Trasfigurazione. Hermione, era stata in biblioteca un'ora prima di entrare in aula:

«In biblioteca non c'è niente. Neanche una sola frase su questa camera. E come se non esistesse.»

Così la ragazza aveva chiesto alla McGranitt della Camera dei Segreti, attirando l'attenzione di tutta la classe. La notizia si era sparsa velocemente. Ormai tutti sapevano della Camera dei Segreti. Era stato Salazar Serpeverde, in persona, a costruirla all'insaputa degli altri tre fondatori della scuola: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero. In seguito ad un litigio, Salazar Serpeverde aveva lasciato la scuola. Harry controllò l'orario scolastico e scoprì di avere un'ora buca, non frequentava più Divinazione, perché era stato bocciato l'anno prima. Hermione aveva insistito purché andasse con lei e Ron in biblioteca, il quale non aveva intenzione di andarci ma che dopo un'occhiata glaciale di Hermione aveva acconsentito. Il ragazzo aveva risposto che non si sentiva bene, era in parte una bugia, non si sentiva male fisicamente, ma era preoccupato per i suoi genitori. Harry si avviò verso la Sala Comune dei Grifondoro, al settimo piano. Era completamente vuota, gli altri Grifondoro dovevano essere a lezione o al parco vicino al Lago Nero. Si sedette su una poltrona vicino al fuoco e si prese la testa fra le mani. Non aveva mai pianto di fronte ad altri. In quel momento tuttavia, non c'era anima viva. Non conosceva altro modo per sfogarsi. Poteva mandare Edvige a Godric's Hollow, ma a quale scopo? La civetta sarebbe potuta tornare senza lettere e allora la sua speranza sarebbe crollata definitivamente. L'ingresso, protetto dalla Signora Grassa, si aprì. Harry non alzò nemmeno lo sguardo, sapeva chi era. Aveva appena ricordato che era mercoledì e la ragazza aveva un'ora buca. Ginny.

«Harry» disse lei.

Lui non rispose. Calde lacrime scendevano dai suoi occhi verdi cadendo sul pavimento. Ginny gli si avvicinò. Harry sentiva il profumo di fiori del suo shampoo. Sentì la sua mano accarezzargli i capelli. La mano di Ginny gli alzò il mento. I due ragazzi si guardarono a lungo. Gli occhi castani che si mescolavano al color smeraldo dei suoi occhi. Ginny alzò una mano per asciugargli le lacrime, ma loro continuavano a scendere imperterrite. Harry allora provò a nascondere il viso e fu allora che Ginny lo baciò. Harry rispose al bacio. Ginny, come avrebbe fatto senza di lei. Lo sosteneva in ogni modo possibile. Poi il bacio si trasformò in un abbraccio. Mentre finalmente le lacrime si fermavano, un rumore alla finestra li fece sussultare. Un imponente gufo beige era apparso dall'oscurità. Il gufo di James e Lily.

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