Capitolo 13

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«Presto, sotto il Mantello» sussurrò ai due ragazzi.

Hagrid andò ad aprire, ritrovandosi davanti Albus Silente e il Ministro della Magia Cornelius Caramell.

«Buonasera Hagrid» esordì Silente.

Il Preside aveva un'aria piuttosto grave dipinta sul volto.

Il Ministro della Magia, quasi a contrastare la serietà dell'altro, era vestito in modo alquanto buffo. Il suo abbigliamento era un'accozzaglia di vestiti: un vestito gessato, una cravatta scarlatta, un soprabito nero e stivali con la punta viola.

Sotto il braccio teneva una bombetta verde.

«Assolutamente terribile» iniziò lui. « Si tratta di una brutta faccenda, Hagrid. Molto, molto brutta; e io dovevo assolutamente intervenire, come puoi ben capire... e in quanto Ministro della Magia... finora sono quattro le aggressioni ai figli di Babbani. Tutto questo è oltraggioso».

Hagrid impallidì e si rivolse a Silente.

«Professor Silente, signore...non...non penserà che io...io mai»

«Cornelius, voglio che sia chiaro. Ripongo piena fiducia in Hagrid».

«Capisco, Albus. Ma la legge è legge, e io in quanto Ministro devo farla rispettare».

«Bene, direi di andare allora» concluse Silente.

«Sì. Ascolta bene Hagrid, questa non è assolutamente una punizione. Devi vederla più come una precauzione... dobbiamo portarti con noi...» aggiunse Caramell.

Hagrid a quelle parole iniziò a tremare.

«Non vorrete portarmi...non ad Azkaban, vero?»

Caramell e Silente erano già sulla soglia, quando Hagrid si voltò verso un punto imprecisato della capanna.

«Chi ha voglia di trovare qualcosa, deve seguire i ragni. Questo lo porterà sulla pista giusta. É tutto quello che ho da dire»

Caramell lo guardò sbalordito.

«Va bene andiamo».

La porta si chiuse con un tonfo.

«Sono guai. Senza Silente nei paraggi ci sarà un'aggressione al giorno» sussurrò Ron.

«Cosa c'entrano i ragni?» chiese Harry.

«Non lo so, ma avrei preferito seguire le farfalle» rispose sconfortato Ron.

Come attirati dalle sue parole una dozzina di ragni fece la propria comparsa da sotto una vecchia sedia.

«Forza, seguiamoli» disse Harry.

«Oh, e d'accordo. Sono pronto. Andiamo» sospirò Ron ormai rassegnato al peggio.

Uscirono dalla capanna del guardiacaccia.

Ormai il cielo era una coltre fitta di stelle e ai due ragazzi non restò altro che accendere le bacchette.

«Lumos!» recitarono con voce sicura mentre una flebile luce appariva sulla punta e illuminava il sentiero dove scorsero i ragni intenti a fuggire verso il cuore della Foresta Proibita.

Senza scambiarsi neanche una parola si addentrarono sempre di più fra gli alberi, le cui chiome offuscavano il cielo sopra i due ragazzi.

Seguendo l'ombra degli aracnidi si accorsero che non era più possibile camminare spediti: radici e tronchi ostacolavano il loro passaggio.

All'improvviso tutti i ragni sparirono mentre un forte schiocco fece sobbalzare entrambi. Ron impallidì e Harry si accorse che stava osservando un punto a circa tre metri dalla loro posizione.

Nessuno dei due li vide arrivare e fu solo quando l'aggressione terminò che i due ragazzi si accorsero di essere stati attaccati da due ragni enormi.


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