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CAPITOLO 2

                                          Nadine



Strani rumori interrompono il mio sonno.

Stropiccio gli occhi, cercando il cellulare per vedere che ora sia.

Sono precisamente le quattro del mattino.

Poggio il telefono, mi alzo dal letto e afferro una pantofola - non si sa mai. Mi dirigo con passo lento verso la cucina.

Tuttavia, non c'è nessuno.

Mi fermo, cercando di capire da dove provengano i rumori.

Stanza di Nerissa!
Mi avvicino alla porta e, nel modo più silenzioso possibile, la apro.

La scena che mi si presenta davanti agli occhi è irreale.

Nerissa è a quattro zampe, completamente nuda, e un uomo altrettanto nudo è dietro di lei,  mentre le tira i capelli e muove ritmicamente il bacino.

<<Oh mio Dio!>> strillo, e in preda al panico le lancio una pantofola, colpendo l'uomo sulla testa.

Il ragazzo, si gira nella mia direzione sbiancando di colpo .

<<Ma che cazz...>> Non gli lascio finire la frase  e chiudo la porta dietro di me. Non riesco a crederci... Cosa ho appena visto? Non stavano mica...? Dio, perché mi dai tutte queste disgrazie? Cosa ho fatto di male?

Ovviamente, Nerissa decide di parlare anche nei momenti meno opportuni. <<Nadine, sc-scusa...sììì, così bravo... proprio lì... sì... continua...>>

Non ho parole.

Non sopportando più la situazione, decido di rifugiarmi nella mia stanza, chiudo la porta a chiave e mi distendo a letto, cercando di addormentarmi.

Al mattino, Nerissa decide di prendere a pugni la porta svegliandomi di soprassalto, corro ad aprirla prima che la butti giù.

Si contorce le mani in imbarazzo.

<<Tesoro, scusa per ieri sera. Non volevo che vedessi quello che hai visto. Beh, in realtà sì, perché così sai cosa ti stai perdendo.>>

<<Nerissa, ma cosa stavi facendo? Stavi giocando a fare il cavallo? È un gioco di ruolo che
si fa a letto?>> non riesco a capire...

Scoppia a ridere e cade in ginocchio, tenendosi la pancia.

Che cosa ho detto? <<T-tu sei fantastica, cazzo! Ecco perché ti amo e sei la mia migliore amica.>> si alza e mi getta le braccia al collo, poi mi guarda dritta negli occhi.

<<Tesoro, è la pecorina>>, mi dà un bacio sonoro sulla guancia e poi esce dalla stanza saltellando.
Come ha detto? La pecorina?

Sconcertata, decido di andare in cucina a prepararmi la colazione.

Ma appena arrivo, vedo un ragazzo biondo senza maglia, muscoloso, con un paio di jeans, che mi guarda mentre è appoggiato al bancone della cucina, sorseggiando una tazza di caffè.

Mi viene incontro mentre io indietreggio.

Cosa vuole da me?

In preda al panico e senza la capacità di filtrare  cervello e bocca, esclamo impulsivamente: <<Non farò la pecorina con te!>>

Lui scoppia a ridermi in faccia, sputandomi tutto il caffè addosso. <<Cazzo, scusa... ma merda... che diavolo ti salta in mente? Nerissa, vieni qui! La tua amica pensa che io voglia fare la pecorina con lei!>> e ricomincia a ridere.

Simpatico.

Per mia fortuna o sfortuna, dipende dai casi, Nerissa irrompe in cucina. <<L'hai detto davvero?>> mi guarda scioccata.

<<Sì, io... scusa... è che continuava ad avvicinarsi e non capivo il motivo e così...>> lascio la frase in sospeso, toccandomi freneticamente i capelli bagnati di caffè, visibilmente a disagio.

<<Tranquilla, comunque io sono Ethan>> estende la mano verso di me ed io, un po' titubante, ricambio.

<<Io sono Nadine e scusa per prima... ma quando vado in agitazione dico cose senza senso>>.

Gli sorrido in imbarazzo.

Aprite una voragine e spingetemi dentro, vi prego...

<<Nerissa, io vado, ho del lavoro da sbrigare, ci sentiamo  per stasera. Ah, Nadine  vieni anche tu, mi stai simpatica>>.

E tra un bacio e l'altro, si infila la maglia e se ne va.

<<Stasera?>>Chiedo curiosa a Nerissa.

<<Sì, mi ha invitata a cena a casa sua e ci saranno i suoi amici e tu- dice puntandomi un dito contro- verrai con me>>.

You Are My SinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora