35

963 29 15
                                    

CAPITOLO 13

                                      Nadine



Il suono della sveglia interrompe il mio sonno, apro gli occhi trovando Blake steso a pancia in su con il suo... pene in bella vista.

Lo copro con il lenzuolo e dopo, mi alzo dal letto, mi dirigo in cucina preparandomi un caffè.

Preparo del succo d'arancia e prendo dell' aspirina dal mobiletto dei farmaci. Agguanto il tutto,  lo porto in stanza e li appoggio sul comodino con un post-it.

Entro in bagno, mi lavo i denti e la faccia, mi pettino i capelli e poi indosso un paio di jeans, una maglia bianca e delle semplici converse.

Dopo aver guardato per l'ultima volta il bel ragazzone che dorme nel mio letto, corro via al lavoro.

Sapevo che il rientro al lavoro sarebbe stato traumatico, ma non fino a questo punto.

Il signor Clark, nonché nuovo arrivato, ha avuto una crisi isterica, distruggendo mezza stanza. Io e l'equipe medica siamo intervenuti all'istante cercando di calmarlo, ma non c'è stato niente da fare, alla fine abbiamo optato per un calmante e al momento grazie a Dio, dorme.

Finito il turno lavorativo, mi dirigo alla fermata dell'autobus per fare ritorno a casa, quando, un picchiettare alla spalla mi fa girare all'improvviso.

<<Scusa se ti ho spaventata, volevo solo salutarti>> Marcus mi sorride dolcemente e un po' imbarazzato.

<<Marcus, che piacere... non preoccuparti, come stai?>> gli sorrido anch'io, mi fa davvero piacere vederlo.

<<Hai impegni?>> si gratta il sopracciglio destro continuando a guardarmi negli occhi.

<<No, non ho impegni.>>

<<Ti va di andare a pranzo insieme?>>

<<Certo, perché no!>> E dopo esserci sorrisi come due perfetti imbecilli, ci incamminiamo verso la sua auto.

Siamo al Mc, Dio che goduria... ci voleva proprio un po' di cibo spazzatura.

<<Allora che mi racconti?>> chiedo per sciogliere un po' il ghiaccio.

Continuo ad ingozzarmi con il mio McChicken, divorandolo come se non mangiassi da anni.

<<Tutto bene, a te come va?>> non so perché ma continua a fissarmi il lato della bocca, sto per chiedergli se ho qualcosa che non va, ma lui prende un tovagliolo e sporgendosi mi pulisce.

Ci guardiamo entrambi con occhi sbarrati per poi, schiarirci la voce ricomponendoci.

Dio che imbarazzo!

La suoneria del mio telefono interrompe questo momento pieno di impaccio, ma quando vedo chi è che mi sta chiamando, sbianco di colpo sbottando un <<merda.>>

<<Tutto ok?>> Mi chiede preoccupato Marcus.

<<Si, scusami>> mi schiarisco la voce e rispondo.

<<Si?>>

<<Dove sei?>>

<<Sono a pranzo fuori, perché?>>

<<Ti sto  aspettando a casa tua, pensavo pranzassi qui.>>

<<Emm.. ho avuto un contrattempo>>guardo Marcus sorridendogli per tranquillizzarlo.

<<Del tipo?>>

<<Blake... sono a pranzo con un amico.>>

<<Sarebbe?>>Prorompe con voce agitata.

<<Marcus.>>

<<Vaffanculo! Dove cazzo sei? Anzi non muoverti da lì, arrivo.>> e mi chiude il telefono in faccia.

Guardo Marcus mortificata, cavoli... che situazione di merda.

<<Sta venendo qui?>> mi chiede tranquillo.

Annuisco prostrata, Anche se non so come faccia a sapere dove sono.

<<Tranquilla>> mi rassicura.

Speriamo non faccia scenate...

You Are My SinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora