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CAPITOLO 3

                                               Blake

Dopo che le ragazze se ne sono andate, Ethan decide di rompermi le scatole.

<<Sai che non puoi,>> mi avverte.

So già a cosa si riferisce.

<<Non posso fare cosa di preciso?>> lo provoco un po', voglio che sia più esplicito con me.

Mi guarda con un sopracciglio alzato.

<<Lei, Blake... parlo di Nadine. Ho visto come la guardi e ti dico subito di lasciar perdere.>>

<<Non la guardo in nessun modo particolare, sono solo curioso. Non riesco a capirla bene>>, rispondo sinceramente.

Sembra una delle solite verginelle, ma non posso dirlo con sicurezza perché alla festa è venuta lei da me per avviare una "conversazione".

<<Non deve interessarti, non farmelo ripetere. È una brava ragazza, ti dico solo che ieri pensava che volessi fare la pecorina con lei, quando l'unica cosa che volevo fare era stringerle la mano e presentarmi.>>

Scoppio a ridere non potendo fare a meno.

<<Che diavolo di problemi ha?>>Voglio dire— come si può arrivare a pensare una cosa del genere?

<<Ascolta... ieri sera ha sorpreso me e Nerissa mentre scopavamo...>>dice imbarazzato.

Avrei voluto essere lì.

<<Dopo l'episodio di stamattina ho chiesto a Nerissa quali problemi avesse Nadine e lei mi ha spiegato un po' di cose...>>

So che non vuole dirmele e che sono cose private, ma ho bisogno di saperle.

Non può raccontarmi una cosa del genere e poi restare in silenzio.

<<Cose che ovviamente mi dirai>>, dico, serio.

Pretendo di saperlo.

<<Te lo dico, ma non ne parlare con nessuno o Nerissa mi castra.>> Mi fa segno di sedermi al tavolino e, dopo aver preso due birre, inizia a raccontare.

<<Nadine viene da una famiglia molto religiosa e non è una ragazza come le altre. È cresciuta tra casa e chiesa, non dice parolacce, è molto affettuosa, aiuta il prossimo e, a conferma di tutto ciò, lavora presso un centro per anziani. È molto ingenua, Blake. Ecco perché ieri pensava che volessi fare qualcosa con lei. So che non dovrei dirtelo, ma non ha alcuna esperienza con i ragazzi.>>mi guarda attentamente, studiando la mia reazione.

"Okay... questa cosa, oltre a stupirmi mi stuzzica parecchio. Sono sincero."ci ragiono qualche attimo.

Mi sembra tutto così assurdo che fatico a crederci.

<<Ethan, ricordi quando ti ho raccontato di ieri sera e della ragazza che mi si è avvicinata cercando di sedurmi?>>lui mi fa di sì con il capo.

<<Se ti dicessi che quella ragazza era lei, mi crederesti?>>

Mi guarda scioccato.

<<Che cavolo dici? Davvero era lei, Nadine?>> per poco non si strozza con la birra.

<<Sì. L'ho notata in pista. Aveva un vestito corto nero, ondeggiava i fianchi così sensualmente che a metri di distanza è riuscita a farmi eccitare. È stata una novità. Non sono riuscito a distogliere lo sguardo da lei nemmeno per un singolo insignificante secondo. Poi. l'ho vista avvicinarsi, sicura di sé, sexy e bella da morire, cavolo se lo era! E quegli occhi, li hai visti? Ha sussurrato un timido ciao e io, non potendone fare a meno, le ho sorriso. Ma poi mi sono ricordato che non potevo e me ne sono andato, lasciandola lì.>>

L'unica cosa che mi dice Ethan è: <<non fare cazzate amico, è una brava ragazza.>>

<<Tranquillo, non preoccuparti>>detto questo, lo saluto e vado via. Uscito dall'appartamento, pesco il telefono dalla tasca posteriore dei pantaloni e faccio partire la chiamata.

"Ho bisogno di sentire la sua voce."

You Are My SinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora