Alexa non aveva mai provato quel tipo di gioia, anzi, quando vedeva gli altri provarla, non riusciva proprio a comprenderli. Per la prima volta, aveva capito a pieno cosa si provava a far parte di una famiglia.
Quando padre e figlia si staccarono dall'abbraccio, Celia allungò il braccio intorno al collo di Alexa, attirandola a sé. Nel frattempo, Alexa teneva gli occhi fissi sul padre. Non riusciva ancora a credere che fosse successo.
<<Ora noi dobbiamo andare.>> disse ad un certo punto, Axel Blaze, <<Purtroppo ci sono tante cose da sbrigare in merito alla nazionale. Però, se lo vorrai, in questi giorni potremmo trascorrere del tempo insieme.
<<Immagino che tu desidera parlare con Erik, per raccontare...>> fece una pausa, come se stesse cercando le parole giuste per spiegarsi, <<Tutto.>> si limitò a dire, <<Potrei accompagnarti.
<<Penso che ad Erik farà piacere vederci insieme.>>
Alexa, in risposta, fece un sorriso a 32 denti, prima di dire:
<<Certo che mi farebbe piacere!>>
Axel condivise quel sorriso ed uscì dalla stanza, lasciando prima un bacio sulla fronte della figlia. Celia, al contrario, era rimasta con Alexa. Aveva allontanato il braccio, in modo da poterla guardare meglio negli occhi.
<<Alexa, mi riesci a condividere i tuoi pensieri su tua...>>
Sapeva che parola stesse per pronunciare, e non era ancora pronta a sentirselo dire. Per questo, la anticipò:
<<No.>>
Quella risposta fredda lasciò di spiazzo Celia. Era come se Alexa avesse cambiato identità. Infatti, quella semplice frase, fu capace di smontare tutta la felicità che aveva provato fino a pochi istanti prima.
<<Scusami,>> affrettò a dire, rendendosi conto del modo con cui aveva detto quelle due lettere, <<ma ho già esposto il mio pensiero a riguardo. Purtroppo, al momento, pensare a lei mi fa stare male. Per una volta nella mia vita, ho tastato una gioia mai provata e che desideravo tanto. Non voglio smontarla proprio in questo momento.>>
<<Capisco.>> mise le mani sulle sue spalle, <<Sappi che, a prescindere da ciò, sarò pronta ad ascoltare ogni tuo sfogo.>>
Si abbracciarono. Fu un abbraccio più breve rispetto a quello avuto con il padre, ma che le fece lo stesso battere forte il cuore.
<<Vuoi che rimanga un po' qui con te?>> domandò Celia, quando si staccarono.
<<So che hai da fare e non ti obbligherò a rimanere nella mia stanza. Starò bene, tranquilla.>>
Celia le porse un dolce sorriso, prima di dirigersi verso la porta per spalancarla. Ma qualcosa, o qualcuno, le impedì di richiuderla. Una voce rimbombò nel corridoio, una che attirò in particolare l'attenzione di Alexa. Diceva:
<<Sig.ina Hills, aspetti!>>
Alexa sapeva di riuscire a riconoscere quella voce tra miliardi, perché per lei era unica. In automatico, le si stampò un sorriso a 32 denti, prima che il volto del ragazzo ad aver parlato, non affiancò Celia, rimasta sull'uscio della porta.
Terry Archibald, però, non era solo; infatti, si era portato dietro Riccardo Di Rigo.
<<Cercavate me?>> domandò Celia osservando prima Terry e soffermandosi su Riccardo. Prima di continuare, si voltò verso la stanza di Alexa, incrociando gli occhi della ragazza. Poi continuò:
<<Siete qui per Alexa, giusto?>> i due annuirono e Celia si congedò, lasciandoli soli.
Terry e Riccardo rimasero qualche istante sull'uscio della porta, finché Alexa non fece loro cenno di entrare.
STAI LEGGENDO
Inazuma Eleven: La Ragazza di Fuoco
FanficA volte la vita sa riservarci sorprese inaspettate, ed è ciò che Alexa Eagle scoprirà intraprendendo un viaggio verso un nuovo futuro. Sequel di "Inazuma Eleven: La Ragazza di Ghiaccio"