Capitolo 34~il Brasile

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Il giorno dopo, Alexa si svegliò più felice che mai. Non aveva mai provato nulla di simile. Quando era tornata in stanza, la sera prima, si accasciò contro la porta, il respiro affannato e il cuore che le batteva all'impazzata.

Senza un motivo preciso, iniziò a girare avanti e indietro per la stanza, non riuscendo a stare neanche per un'istante ferma. Si infilò il pigiama, guardandosi allo specchio. Per la prima volta, si sentiva persino bella.

Tornò nella stanza e si fiondò sul letto. Si erano fatte le 23, e se il giorno dopo avesse avuto voglia di svegliarsi presto, le conveniva andare a dormire.

Guardò l'amica dall'altra parte, che era già tra le braccia di Morfeo. Pensò di svegliarla, essendo presa dalla voglia di raccontare a qualcuno ciò appena successo, ma riuscì a non farsi tentare da quell'impulso.

Chiuse gli occhi, sperando di addormentarsi presto. Invece, iniziò a rivivere tutti i momenti di quella serata. E quel bacio poi... Non era stato il primo ad aver dato, ma era l'unico ad averle lasciato realmente qualcosa. E mentre pensava a tutto ciò, il cuore ricominciava a battere all'impazzata.

Quando si alzò dal letto, la mattina dopo, si precipitò allo specchio. Quel giorno le tornò la voglia di uscire, di vedere i suoi compagni, di giocare a calcio e di divertirsi. Era rinata, nel vero senso della parola.

Sul suo volto c'erano delle evidenti occhiaie, ma in quel momento non pensò minimamente a tutti i difetti che di solito la facevano stare male.

Poco dopo, anche Mari si svegliò. Guardò l'amica per qualche istante, sentendo delle scariche di energia positiva.

<<Non ti chiederò cosa sia successo ieri,>> le disse, <<ti dirò solo che ho sempre avuto ragione.>>

Alexa fece un sorriso divertito, prima di dirle che non aveva tutti i torti.

Scesero insieme a fare colazione. Alexa teneva ben alzato lo sguardo su tutti i suoi compagni, in cerca di uno in particolare. Spesso veniva accerchiata da alcuni di loro, che avevano saputo tutto ciò successo e si erano preoccupati per lei. Alexa rispondeva con un sorriso, ripetendo sempre la stessa frase:

<<Qualsiasi cosa sia successa, l'importante è che io stia meglio.>>

Ma poi, proprio quando stava ripetendo per la 3 volta quella frase, lo vide entrare dalla porta. I loro occhi si incrociarono. Sentirono intorno a loro il tempo fermarsi; tornarono nella loro bolla e l'unico desiderio che avevano, era di correre dall'altro e baciarlo. Forse per vergogna, oppure per mantenere un po' di riservatezza, non lo fecero.

Terry seguì Riccardo ad un altro tavolo. E per tutto il resto della colazione, i loro occhi si cercavano.

Finito di mangiare, i ragazzi si recarono insieme sul campo da calcio. Quel giorno, erano presenti sia l'allenatore Evans che l'allenatore Sharp, affiancati da Celia Hills. Quando Alexa entrò in campo, la zia le rivolse un radioso sorriso, come per dirle che era felice di vederla tornare a giocare.

L'allenatore Evans indicò ai ragazzi i vari esercizi che avrebbero fatto quel giorno. Mentre questi, parlava, Terry si avvicinò ad Alexa e le sussurrò:

<<Mi fa piacere vederti qui.>>

Alexa spostò leggermente lo sguardo, per poterlo guardare negli occhi. Poi rispose:

<<Grazie. E' tutto grazie a te.>>

Incominciarono l'allenamento. Alexa era al 100% delle sue potenzialità. Non si era mai sentita così spensierata e felice.

Il suo impegno, non saltò agli occhi dei mister, che la osservavano soddisfatti. Dopo 1 ora di allenamento, l'allenatore Evans diede una breve pausa ai ragazzi. Alexa si avvicinò alla panchina, prendendo una borraccia, quando le si avvicinarono Celia e l'allenatore Sharp.

Inazuma Eleven: La Ragazza di FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora