Capitolo 42~"Non mi ignori"

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Aveva passato gran parte della serata a leggere e rileggere i fascicoli su Martina Snow, arrivando a fare le 2 di notte. Il giorno dopo la sveglia fu più fastidiosa del solito, non solo a causa delle poche ore di sonno, ma anche per ciò che aveva scoperto.

Martina Snow, per 3 anni di fila, era stata perseguitata dal team di Zoolan Rice, che le aveva iniettato 3 esperimenti diversi. Le conseguenze di ciò, furono devastanti per la ragazza.

Man mano che Alexa leggeva quei documenti, rimaneva scioccata sempre di più.

Con molta fatica, si alzò dal letto, sentendo dolore in più parti del corpo. Prima di farsi una sciacquata, si guardò allo specchio, rimanendo con solo l'intimo addosso. Sulla schiena e sui fianchi erano presenti numerosi lividi e segni rossi, causati dall'allenamento fatto la sera prima con la sig.ina Snow.

Ma Alexa non diede troppo peso a quei segni, che si infilò immediatamente sotto la doccia. Si passò l'acqua in faccia, sperando che la potesse aiutare a svegliarsi, ma ciò non avvenne.

Arrivò in mensa qualche minuto dopo, capendo a stento le parole che le rivolgevano gli altri. Si sentiva ancora fin troppo stordita.

<<Stai bene?>> le aveva domandato Terry, seduto al suo fianco.

<<S-si.>> riuscì a balbettare, ma quelle parole non convinsero a pieno Terry.

<<Perché non te ne torni in camera ed eviti di fare allenamento?>>

<<No. Mi devo allenare.>>

Finita la colazione, corse su in camera a sciacquarsi nuovamente la faccia, sperando che questa volta funzionasse, ma ciò non avvenne.

<<Hai fatto le ore piccole?>> domandò Mari, entrando anche lei in stanza.

<<Si...>> rispose Alexa, portandosi una mano al volto e strofinandosi gli occhi.

<<Come mai?>>

<<Ho letto dei documenti che mi hanno dato Riccardo e Terry. Non riuscivo proprio a staccarmi dalla lettura.>>

<<Hai scoperto qualcosa che ti interessava?>>

<<Più che interessanti, mi hanno scioccato le scoperte che ho fatto. Credo che ci sia altro ancora da scoprire.>>

Poco dopo le ragazze andarono entrambe sul campetto, per l'inizio degli allenamenti. Nonostante non fosse al 100% della sua forma fisica, non voleva deludere i propri allenatori. Per questo aveva deciso di dare il massimo durante il resto dell'allenamento.

Si sentiva stanca, distrutta. Il sudore le bagnò velocemente il viso, le gambe iniziarono a tremare, mentre la forza fisica le veniva sempre meno.

Quando le manager diedero la pausa, Alexa andò vicino a Celia per prendere l'asciugamano che le stava porgendo. Si asciugò il viso, mentre Celia le porse anche la borraccia. Ma quando provò ad afferrarla, le scivolò di mano. Era come se i muscoli non le rispondessero più.

Quegli attimi divennero i più confusionari della sua vita. La testa iniziò a girarle velocemente; la vista le venne meno, iniziando a scorgere solo delle ombre; la voce di Celia che richiamava la sua attenzione, sembrava provenire da un sogno:

<<Alex, rispondimi!>> le continuava a dire, ma la ragazza non riuscì né a dire, né a fare niente, che perse immediatamente i sensi.

Martina aveva appena finito di vedere la partita tra Stati Uniti e Italia, l'altra semifinale, vinta dagli Stati Uniti. Un po' le dispiaceva per suo cugino Paolo, ma non appena le telecamere ripresero il padre adottivo, ogni sentimento triste scomparve. Un senso di spensieratezza e felicità la pervase. Prima se ne sarebbe andato, e più possibilità ci sarebbero state per farsi perdonare da sua figlia.

Inazuma Eleven: La Ragazza di FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora