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Mitsuki pov.

《Figlio ingrato! Poteva degnarmi almeno di una risposta dato che mi ha svegliata nel cuore della notte!!》
《Andiamo cara, avrà avuto i suoi motivi... ora pensiamo ad andare da Inko e assicurarci che sia in casa sino al suo arrivo》osservai con gli occhi che zampillavano ďira mio marito che assonnato stava sbadigliando reggendosi debolmente al corrimano ghiacciato delle scale per arrivare al piano dell'appartamento della mia amica.
Masaru aveva ragione, ma il non sapere mi mandava ai matti.
《Ma dove vuole che vada Inko a quest'or-》

Mi bloccai. Il sangue mi si gelò nelle vene osservando il lungo corridoio che dava all'appartamento. I miei occhi scivolarono alla quarta porta a destra con una lentezza non reale, verso la casa della mia amica.
La porta era aperta, spalancata... Qualcosa di simile ad una coperta era distesa a terra spuntando dalla soglia assieme ad altri oggetti che nel buio della notte non identificai.
《Amore avvisa Katsuki e la polizia.》
La figura di mio marito mi superò quasi correndo verso ľappartamento lasciandomi indietro. Del suo fare assonnato e calmo nemmeno più una traccia, come molti anni prima quando da giovani, durante i primi appuntamenti, un gruppo di tre uomini ci aveva accerchiato per molestarmi, mostrandomi così il lato serio e determinato di quello che pochi anni dopo sarebbe stato mio marito. Non aveva più i muscoli dell'università, ma la forza di certo non gli mancava, come non gli era mancata quel lontano giorno per strendere due di loro e spaccare il setto nasala al terzo.

Il cuore mi saltò alla gola nel vedere Masaru svanire rapidamente oltre la soglia lasciando che le mie budella si stringessero nella peggior sensazione della mia vita, una stretta fatta ďansia e angoscia mista a dolore, poi fu una frazione di secondo. Un flash ed in fine una fortissima esplosione.
Fui sbalzata via da una bollente onda ďurto che trascinò con sé detriti, oggetti, cocci di vetro e le porte dei vicini.
La mia spalla destra scricchiolò sino al mio collo andando a battere sui gradini da cui ero appena giunta, ma non sentì dolore, neppure quando scesi quasi tutte le rampe di scale sbattendo più volte la spalla ferita, la schiena ed il viso.
Il dolore arrivò quando una seconda esplosione fece tremare il palazzo e le urla uscirono dal mio petto chiamando a squarciagola il nome del mio amato compagno di vita pregando che rispondesse superando ľirritante fischio alle orecchie che m'aveva assalita.
Ma il dolore peggiore fu ľincapacità di muovermi e il non perdere coscenza per smettere di assistere a quell'orrore di fiamme, fumo, tremori e urla che era diventato il palazzo.

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Izuku pov.
(Mattina):

Non avevo chiuso occhio quella notte, ero inquieto e non sapevo se le vittime erano state realmente liberate...
Qualcosa ad altezza petto ad una certa ora della notte mi si era stretto arrivando sino alle viscere, una sensazione talmente sgradevole da farmi desiderare di piangere addirittura il mio stesso sangue.
Probabilmente era a causa di ciò che avevo fatto, del mio essermi consegnato nelle mani dei nemici porgendo loro su di un piatto ďargento nuove cavie... cavie che non avrebbero mai conosciuto il mondo esterno e che quindi avrebbero sofferto meno...
"Chi vado a prendere in giro? Kacchan ha ragione, sono solo un egoista suicida" un sorriso amaro si dipinse sulle mie labbra. Ero felice di aver parlato con Kacchan, di averlo toccato e di aver in parte chiuso vecchi dissapori, ma più le ore in quella cella passavano e più mi rendevo conto della colossale cazzata che avevo fatto.

《Cavia 000 Buongiorno. Le ho portato i vestiti》
Saltai quasi per aria nell'udire quella voce alle mie spalle. Non avevo sentito arrivare nessuno eppure ero vigile e attento.
Mi voltai di scatto tenendo la coperta sul ventre per coprirmi e trovai di fronte a me, oltre le sbarre un robot poco più alto di un metro e venti dalle sembianze di un enorme supposta con ruote per gambe e strane braccia dai meccanismi visibili che mi porgevano dei candidi abiti bianchi.
《La prego di lavarsi, vestirsi e di seguirmi per la colazione. Deve stare in forze per far si che l'esperimento sopravviva》
Dovetti stringere i denti quasi a romperli per non controbattere. In fondo il robot aveva ragione, no? La creatura che portavo in grembo era solo un loro esperimento dopo tutto...
Mi alzai e mi diressi sino alle sbarre recuperando gli abiti candidamente bianchi tirando un lungo sospiro nell'osservare quei tessuti asettici che puzzavano di disinfettante dalle texture inesistenti.
《Tra gli abiti troverà anche degli sciugamani per il bagno, è pregato di poggiarli alle sbarre ogni mattina così da permetterci di dargliene di nuovi e puliti》
Annuì acarezzando I morbidi asciugamani trovandone uno per il corpo ed uno per le mani e viso.
《Vada pure, la attenderò qui》
《Certo...》ignorando il mio corpo nudo e ancora sporco mi diressi verso il piccolo bagno preparandomi per la doccia cercando la manopola per aprire ľacqua e shampo ed altro senza trovarne traccia oltre ad un cartello con delle istruzioni.
"Acqua automatica, entrare sotto la doccia e schiacciare questo bottone" seguì una freccia che portava a un bottone azzurro sul cartello "per lo schampo schiacciare questaltro pulsante, verrà distribuito automsticamente dal doccino. Per il balsamo premere qui, invece per il bagno schiuma cliccare quest'ultimo..."
《È fatto tutto in modo che nessuno possa usare oggetti come armi contro gli altri o se stessi... e i denti come me li lavo?》risi ironico girandomi a guardare il lavandino con sopra un rubinetto per ľacqua e un pulsante con un piccolo buco accanto dai cui usciva un fogliettino con vicina la scritta dentifricio.
《Dentifricio in foglietti...》confuso entrai in doccia cliccando il primo pulsante trovando ľacqua immediatamente tiepida e schifosamente piacevole per i miei muscoli tesi. Non riuscivo a pensare molto, forse per lo stordimento, la rabbia e la stanchezza. Il corpo mi faceva male, come dopo un allenamento troppo intenso e la mente era così carica di pensieri ma talmente leggera che non me li metteva in ordine...

~Dannato Destino~  {♥︎BakuDeku♥︎}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora