~Dannato Destino~ {♥︎BakuDeku♥︎}

2.

Katsuki pov.

Entrare nella mia vecchia scuola dopo sette anni era strano, per lo più per il fatto che stessi entrando in abiti civili e non con la mia vecchia divisa scolastica.
Camminare per i corridoi vuoti consapevole che le aule fossero colme di studenti mi faceva ancora più strano perchè fino a prova contraria un tempo ero io a occupare una di quelle aule, ed ero io a mangiare successi dopo successi divenendo presto lo studente più conosciuto della scuola e delle agenzie. Ovviamente per i tirocini chiedevano sempre tutti di me, beh come dargli torto?
Sbuffai seccato arrivando nello studio del preside e spalancai la porta con un mezzo calcio guardando i presenti, non che: Mina Ashido, Hitoshi Shinso, Tamaki Amajiki, Shota Aizawa, Midnight e Present Mic.
《Troppe facce conosciute》lo dissi scazzato andando a prendere posto nel luogo più lontano dal proiettore consapevole che quel piedi piatti sarebbe andato lì.
《Bakugo!!》Mina lo urlò sorpresa saltandomi quasi addosso per stringermi in un abbraccio soffocante che non volevo 《Non ti vedo da troppo!! Cavolo se avessi saputo che tanto ti vedevo oggi ieri avrei evitato di farmi tanto nervoso per non esser venuta a cena con te e gli altri!!!》allontanai la ragazza procione sbuffando sempre più seccato.
《Vedo che anche con gli anni le cose non cambiano mai》Midnight si mise a sedere davanti a me sfruttando la posizione a "U" dei tavoli con un sorriso malinconico.
《Meglio così》il depresso lava cervelli venne a sedersi al fianco della donna, mentre Mina si metteva al mio fianco e Aizawa capotavola perfettamente davanti al proiettore. Invece Tamaki e Mic si misero nei posti liberi rimasti, non che il prof accanto a Mina e il mio coetaneo accanto alla mia ex insegnante.

《Il piedi piatti?》lo ringhiai staccando il mio braccio dalla presa della rosa che soffocò una risata nel notare il mio nervosismo sempre maggiore.
《Lo sta conducendo qui il preside, dato che era in anticipo ha insistito per fargli fare un giro per la struttura》mi stravaccai sulla sedia in una posizione di sfida con le gambe spalancate, le mani nelle tasche della felpa e un espressione scazzata in viso. La giornata iniziava non male, di più. Se quel deficente era in compagnia del preside sarebbe passato più tempo di quanto la mia sopportazione poteva resistere.

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Dovettero passare ben quindici minuti prima che quel topo di un preside si decidesse a far entrare il piedi piatti.
Non avevo la minima intenzione di degnarmi ad alzare lo sguardo dal telefono, quel bastardo era nulla in confronto a me, eppure già al suono della cadenza timida ed impacciata dei suoi passi mi incuriosii. Quello era un passo silenzioso ma timido, un passo che poche persone possedevano, o almeno, così era per le mie conoscenze...
《Scusate il ritardo, mi sono lasciato trasportare dalle chiacchiere del preside》 una voce matura ma dai toni ancora acuti e delicati seguiti da una risata timida ed insicura... troppi particolari che restringevano quella piccola cerchia di persone solo ad una.
Alzai di scatto la testa, non volevo nemmeno perdere tempo a farmi i film mentali nell'alzarla lentamente, sapevo perfettamente chi cazzo fosse appena entrato.

《Piacere di conoscervi, io sono Izuku Midoriya ľattuale capo e coordinatore di questa missione, spero andremo ďaccordo!》lo fissai a lungo, fissai come chiudeva la porta, come si aggiustava la borsa a tracolla in pelle e come si muoveva. Era cambiato...
Non era più pelle e ossa, aveva messo sù dei discreti muscoli e i suoi abiti quasi eleganti risaltavano la sua crescita, ma restava sempre un nerd.
Non era più lo scheletro delle medie, ma quel vecchio lui era ancora lì nel parlato, nel linguaggio del corpo e nello stile.

I suoi occhi non incrociarono mai la mia figura, sembravano fare apposta un giro tutto loro per evitarmi. Prima guardò Mic e Mina, poi cambiò direzione passando dal timidone girando fino ad Aizawa, ma non si soffermarono nemmeno un istante su di me.
Quel bastardo...
Ringhiai infastidito fissandolo più intensamente sul punto di saltargli addosso e farlo esplodere, come osava ignorarmi!?