♤DARK ROMANCE♤
(Contiene contenuti espliciti)
Non c'è gelo o fuoco che possa sfidare ciò che un uomo nasconde nella sua anima.
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Anna è una ragazza di vent'anni che ha proseguito gli studi nella facoltà di lin...
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~NATHAN~
"Non sono essenzialmente un uomo di scienza, non un osservatore, uno sperimentatore, non un pensatore. Sono per temperamento niente altro che un conquistatore e un avventuriero."
SIGMUND FREUD
«È tutto pronto, signore». Brad cammina al mio fianco, gli altri bodyguard mi fanno strada verso l'auto. «C'è anche Dylan». «Perfetto. Tu e Dylan verrete con me anche domani. È importante questo incontro».
Esco dall'auto e osservo nei paraggi. Mi trovo in una delle zone più chiuse di Bologna, detta anche città satellite che si nasconde in bella mostra tra gli edifici dai tetti in mattone rosso e le colline boscose e campi aperti. Lontani dagli occhi indiscreti. Per raggiungere il bar, abbiamo dovuto serpeggiare le strade tra gli edifici imponenti e quelle trafficate, ma ben tranquille alla vista degli occhi delle persone, motivo per cui l'architettura è parecchio simile a tutto il resto. Il bar si erge modesto lungo una strada principale con tavoli all'aperto. Le luci soffuse e la musica moderna creano un'atmosfera accogliente, ma allo stesso tempo depistano dalla vera ragione del perché esiste veramente questo posto.
Entro nel pub, la parete degli alcoolici è illuminata da soffuse luci blu elettrico, le sedie sono posizionate sui tavoli di legno. Lungo la parete delle scale, diverse applique accompagnano la curva che porta al piano superiore. Dylan è appoggiato allo stipite e fuma una sigaretta, la camicia azzurra infilata nei jeans fascia il suo fisico muscoloso. Incontro i suoi occhi verdi, su cui ricade un ciuffo completamente spettinato. Sicuramente ha appena scopato. I capelli rasati agli angoli.
«Finalmente sei arrivato», ruota il bicchiere di vodka che ha in mano e mi guarda da sotto le ciglia. «Tutto pronto?» «Sì!» lui scola il bicchiere e mi fa strada oltre il bancone del bar.
Dylan sposta le bottiglie in una serie di combinazioni e il quadretto a sinistra della parete degli alcoolici si sposta di lato, rivelando lo schermo per l'impronta digitale. Il mio amico ci poggia la mano sopra, l'apparecchio gli scansiona il palmo, producendo due click. La parete avanza e Dylan la scosta di lato, rivelando un passaggio segreto che dà su una rampa le scale in discesa illuminate da applique chiare.
Entriamo, scendiamo e giungiamo di fronte a una spessa tenda nera. Dylan la sposta e rivela un'altra porta chiusa.. Una volta aperta, mi conduce in una stanza dai muri bordeaux che si snoda in uno stretto corridoio illuminato da soffuse luci a led. Lo seguo, lui apre un'altra porta nera, sposta una tenda di velluto rossa e mi fa cenno di entrare. Lo supero, attraverso un altro piccolo corridoio e arrivo in una stanza illuminata da una fievole luce calda, le pareti granitiche di uno scuro color cenere fanno risaltare il pavimento beige su cui si riflettono le applique a muro.
Dylan fa scattare un interruttore e la luce sul soffitto schiarisce la stanza. Una cinquantina d'armi sono allineate su quattro tavoli. A destra ci sono dieci carabine MK18 e altri fucili d'assalto leggeri e pesanti.