♤DARK ROMANCE♤
(Contiene contenuti espliciti)
Non c'è gelo o fuoco che possa sfidare ciò che un uomo nasconde nella sua anima.
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Anna è una ragazza di vent'anni che ha proseguito gli studi nella facoltà di lin...
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~ANNA~
"Preferirei dover rimettermi a curare le mie ferite piuttosto che sentir raccontare come le ho ricevute."
(Coriolano) - WILLIAM SHAKESPEARE
Saluto la barista, che si rivolge a me con un sorriso e mi chiede se voglio il solito. Appoggiata al bancone, confermo e tamburello le dita, mentre lei fa il caffè.
Prendo la tazzina e mi siedo vicino alla vetrata affacciata sulla strada e lo sorseggio. Le panchine del parchetto sono vuote e i passanti mi camminano veloci davanti.
«Buongiorno! Un espresso, per favore», la voce del mio capo risuona alle mie spalle e mi fa saltare un battito; mi volto di scatto.
«Questo troglodita non fa altro che perseguitarmi», sussurro e faccio un respiro profondo, gonfiando il petto.
Indossa un completo nero con la camicia bianca che gli sottolinea il fisico a triangolo in un modo che toglie il fiato, il fazzoletto rosso che sbuca dalla tasca della giacca a doppio petto gli dona un tocco di classe in più.
Classe, che in realtà non ha. La sua apparenza inganna. I capelli neri sono pettinati così bene e alla moda che probabilmente avrà i parrucchieri personali a casa. “Sì, sicuramente. Un megalomane come lui, figurati se non ce l’ha”.
La sua aura, all’apparenza tranquilla, attira l’attenzione e incute rispetto. I presenti si sono ammutoliti, addirittura Mari, che non smette mai di sorridere, ha le labbra piegate in una “o”, affascinata dalla sua aura di mistero e potenza.
Diverse colleghe, due tavoli più in là, se lo stanno letteralmente divorando con lo sguardo.
“Vi prego…” alzo gli occhi al cielo; è umano, come tutti. Non capisco perché faccia sempre quest’effetto alle persone.
La me cocciuta vorrebbe andare da loro e raccontare come stanno le cose per distruggere i loro castelli di sabbia, ma in realtà poco importa. Se non fosse il mio capo, lo avrei preso a calci in culo.
“Perché questo… arrogante dev’essere così attraente?” mi mordo il labbro, scuotendo la testa.
“Smettila di pensare a lui in quel senso, Anna! Ricordati, che è uno stronzo senza precedenti!” distolgo alla svelta lo sguardo e gli do le spalle per sorseggiare anche l’ultima goccia di caffeina. “Bevi Anna, perché puoi scommetterci le penne che ti servirà”.
«Signorina Giordania…» Resto col cuore in gola. Chiudo gli occhi, arricciando le labbra. Avrei tanto voluto che non mi avesse riconosciuta, ma mi obbligo a voltarmi lentamente verso di lui. Regge la tazzina con noncuranza a un soffio dalle sue labbra piene, distese in un sorriso ironico, mentre mi misura con lo sguardo.
I suoi occhi sono freddi, eppure i giochi di luce che nascondono all’interno sono caldi. L’oro e il verde dalla fitta vegetazione si mescolano tra loro, creando l’unicità assoluta.