♤DARK ROMANCE♤
(Contiene contenuti espliciti)
Non c'è gelo o fuoco che possa sfidare ciò che un uomo nasconde nella sua anima.
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Anna è una ragazza di vent'anni che ha proseguito gli studi nella facoltà di lin...
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~NATHAN~
"Nell'impossibilità di poterci veder chiaro, almeno vediamo chiaramente le oscurità."
Sigmund Freud
Apro gli occhi col cuore in gola, e mi siedo nel letto. Le lenzuola sono fradice di sudore e ho i capelli incollati alla fronte. Do un'occhiata alla sveglia sul comodino: le tre del mattino. «Cazzo...» sussurro e accendo l'abat-jour.
Rivolgo lo sguardo oltre le mie spalle e trovo le due donne nude nel letto, mentre dormono abbracciate l'una all'altra, ignare di ciò che mi succede.
I loro corpi sembrano fondersi, le loro cosce si accavallano in una stretta. Il seno scoperto della mora è sodo, il capezzolo già turgido, la pancia piatta e più giù il monte di Venere in bella mostra.
Rivolgo la mia attenzione al fondoschiena rotondo e sodo della bionda, che dorme profondamente con la schiena rigida e leggermente incurvata. Non ricordo i loro nomi, e sono sicuro che a loro vada bene così, alla fine dei conti sono donne a prestazione.
Mi allungo per svegliarle con un leggero tocco, palpo il seno della mora, accarezzandola, e stringo appena tra l'indice e il pollice il sassolino scuro. La giovane apre gli occhi assonnati, rilasciando un leggero ansito, e mi sorride languidamente.
Si muove appena, svegliando anche la sua compagna, che si volta verso di me e mi schiaffa in faccia la mercanzia. Ha il seno più prosperoso dell'altra, proprio come piace a me. Si protende appena, stringendo le braccia e mi osserva civettuola.
Fa per mettersi a quattro zampe, incitando la sua compagna a fare lo stesso. Si mettono entrambe sull'attenti, come piccole cucciole addestrate a dovere aspettano un mio cenno per gattonare verso di me e lasciarmi libero accesso ai loro corpi. Rivolgo a entrambe un mezzo sorriso di soddisfazione, fermandole.
«Per questa volta, va bene così, signore». I loro volti si deformano in un piccolo broncio, ma non emettono fiato.
Conoscono bene le condizioni imposte, già da prima dell'incontro. Attendono il mio ordine per alzarsi, acconsento con un cenno del capo e loro si dirigono verso le poltrone dove hanno lasciato i loro abiti. Con riluttanza iniziano a vestirsi.
Afferro il cellulare sul comodino e invio un messaggio a Brad: 'Accompagna le signore'. Lui mi risponde immediatamente, bussando alla porta.
«Il mio autista è al vostro disposizione.» Le accompagno all'uscita e le lascio nelle sue mani, dopo avermi salutato con un bacio umido se ne vanno con lui.
Una volta solo, mi passo le dita tra i capelli, sbuffo e mi avvio verso la cabina armadio.
M'infilo un paio di pantaloni da ginnastica, esco dalla camera, scendo le scale e svolto a sinistra, diretto in palestra.