♤DARK ROMANCE♤
(Contiene contenuti espliciti)
Non c'è gelo o fuoco che possa sfidare ciò che un uomo nasconde nella sua anima.
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Anna è una ragazza di vent'anni che ha proseguito gli studi nella facoltà di lin...
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~NATHAN~
L'umorismo è il più potente meccanismo di difesa. Permette un risparmio di energia psichica e con una battuta blocchiamo l'irrompere di emozioni spiacevoli.
Sigmund Freud
I capelli neri della ragazza scalza mi sfiorano la guancia, carichi del profumo dolce delle rose. Lei freme senza respirare e stringe i pugni in grembo.
Chissà se ha lo stesso sguardo determinato di questa mattina o se deciderà di abbassare la cresta. Mi scosto appena per scoprirlo, i suoi occhi sgranati e intimiditi mi mandano un brivido caldo lungo la schiena e io non riesco a trattenere un mezzo sorriso. "Non fai più la splendida, ora che sai chi sono..."
Lei, però, si schiarisce la gola e solleva appena il mento. La sua lingua rosea fa capolino tra le labbra schiuse e le lecca con un lento movimento che mi manda a fuoco.
Anche se le tremano le mani sostiene il mio sguardo: «Sono ubbidiente, quando credo che gli ordini siano giusti, Signore».
"Questa... ragazzina!" l'incendio mi risale la schiena, i capelli mi si rizzano sulla nuca. Nessuno si è mai permesso di parlarmi in questo modo.
Ghigno, faccio un passo indietro e lentamente passo lo sguardo su tutta la sua figura, il suo petto florido si alza e si abbassa veloce e quella lingua torna a fare capolino tra le labbra.
"Chissà se saresti così spavalda anche da nuda", vorrei proprio vederla a guardarmi in ginocchio, nuda e domata.
Altro calore mi si accumula nella parte bassa della schiena e i boxer iniziano a tirare, infilo le mani nelle tasche per mascherare la cosa anche sotto la giacca.
«Molto bene, signorina. A quanto pare il coraggio non le manca», la squadro un'altra volta.
«Lei mi ha fatto una domanda e io le ho risposto, signore».
Continuo a sostenere il suo sguardo, stringendo appena la mascella. Non so se continuare a stuzzicarla ancora un po' o andarmene.
«Lo vedo», abbasso la voce appena di qualche tono, lei deglutisce ma mi guarda negli occhi. Le mostro un altro ghigno e con un gesto deliberatamente lento le do le spalle. «Vieni, Matilda. Accompagnami nel mio ufficio».
Nessuno si è mai permesso di parlarmi in quel modo, senza abbassare il capo e farmi la riverenza. Invece quella mocciosa non solo non l'ha fatto, ma ha addirittura continuato a rispondermi per le rime.
"Chissà come sarebbe se la portassi su in ufficio e le insegnassi io a come chiudere la bocca".
Sì, l'idea non è male. Mi piacerebbe scopare la sua bocca per bene, senza pietà, per farle dimenticare come si usa la lingua in altri modi.