Lo'Ak, era stato costretto dal padre a fare pace col fratello di Aris, in qualsiasi modo potesse. E così ha fatto, tant'è vero che andò da lui chiedendo scusa. Ao'Nung, come era solito fare, fece un ghigno ai suoi amici e poi insieme andarono a cacciare oltre il reef, con la scusa che fosse un'attività da veri uomini. Anche se Lo'Ak non poteva assolutamente andarci, era vietatissimo per lui. Nonostante tutto si fece convincere, e andarono muniti di Arpioni.
Ao'Nung spiegò a Lo'Ak come chiamare i pesci con la voce, e Lo'Ak seguì alla lettera ciò che gli venne detto. E proprio mentre provava a colpire dei pesci, il fratello di Aris e i suoi amici, andarono via, lasciando solo Lo'Ak, nel bel mezzo del reef, completamente indifeso.
Se ne accorse troppo tardi, e un pericoloso predatore stava già cercando di inghiottirlo in una volta sola. Il suo Ilu fu ferito e poi ucciso, e a Lo'Ak non rimaneva altro che nuotare come gli avevano insegnato gli stessi che lo avevano abbandonato.
Stava per cedere, l'aria iniziava a mancargli e non riusciva più a risalire, ma un Tulkun di buon cuore e senza una pinna, lo salvò.
Payakan, si chiamava Payakan.
Attraverso il linguaggio dei segni comunicò con il Tulkun, ringraziandolo immensamente per averlo salvato. Intanto, sull'isola, Neteyam era con Aris e insieme facevano un giro sull'Ikran di Neteyam. Il vento scompigliava i capelli, Aris stringeva le sue braccia intorno all'addome di Neteyam, potevano sentire i loro battiti veloci e costanti, il calore dei loro colpi. Neteyam le fece provare diverse acrobazie con il suo fantastico Ikran, e lei era ancora più contenta. Entrambi erano liberi, spensierati, felici ma soprattutto insieme. Aris alzava le mani al cielo, sentiva la fresca brezza che si abbatteva sulla sua pelle chiara, esultava e lasciava andare la testa all'indietro, e intanto Neteyam sorrideva contento, contento di averla resa felice. Mentre volavano però Neteyam notò che Lo'Ak non era da nessuna parte, al contrario di Kiri che era visibilmente in spiaggia con gli altri, in fondo non erano troppo in alto per non riuscire a vedere i vari Na'Vi.
"C'è qualcosa che non va Nete?" chiese preoccupata Aris, avvicinandosi al suo volto, rimanendo salda alla sella, stringendo la presa al petto di Neteyam.
"Torniamo giù, devo trovare Lo'Ak, non lo vedo da nessuna parte" disse serio e preoccupato per il fratello.
Aris annuì, approvando la scelta, comprendendo la sua ansia.
Una volta giù, sulla terra ferma, Neteyam andò in ogni dove, per cercare suo fratello, mentre Aris lo seguiva, scrutando ovunque con i suoi occhi attenti.
Incrociarono Ao'Nung, che quasi divertito rivelò la verità.
"Da te non me lo aspettavo. Mi hai completamente delusa Ao'Nung" disse seria Aris, mentre l'ansia divorava Neteyam. "Aris andiamocene, Lo'Ak ha la priorità" disse Neteyam, prendendola per mano e trascinandola via, ma con delicatezza, e lei continuava a voltare la testa per guardare suo fratello, facendogli capire di essere delusa. Ao'Nung guardava sconsolato Aris, che rivolgeva tutta la sua attenzione al Na'Vi della foresta.
Neteyam ci pensò su, e capì che lasciarlo lì non avrebbe risolto nulla, mollò la mano di Aris, e tornò indietro : prese Ao'Nung per la treccia, e lo portò da Jake Sully, che intanto parlava con Kiri di Eywa e il suo strano contatto con essa. "Avanti digli quello che hai detto a me" lo minacciò. Ao'Nung sputò il rospo, davanti al vecchio Toruk Makto.
Jake avvertì Tonowari della situazione, e partirono in missione per recuperarlo.
"Voglio venire anche io papà" disse Neteyam determinato. "Non sei abbastanza lucido. Tu rimani qui, parleremo dopo" asserì serio e dittatorio Jake. "Signor Jake Sully, rimarrò io con suo figlio" disse Aris, capendo sommariamente la situazione. "Grazie" si limitò a dire Jake. Neteyam e Aris erano seduti uno davanti all'altro nella capanna dei Sully, in ginocchio, e Aris cercava di confortare Neteyam, in qualsiasi modo. "Tuo fratello ha un cuore forte, vedrai che andrà tutto bene" disse con un sorriso dolce ma dispiaciuto, mentre con una mano gli accarezzava la spalla. L'ansia continuava a divorare il Na'Vi, e Aris lo sapeva, lo capiva, se fosse successo a lei con Tsireya, sarebbe stata così tanto male. Neteyam, che finora aveva tenuto il volto verso il basso, alzò lo sguardo verso di lei, con un'espressione speranzosa, e con un filo di lacrime negli occhi. I due sguardi si incatenarono l'uno all'altro, il giallo di Neteyam si unì al lilla di Aris, che lo ammirava ammaliata. Le mani di Neteyam si mossero lentamente verso il corpo slanciato di Aris, abbellito da un bellissimo costume, una sul fianco, l'altra sulla guancia, avvicinandola sempre di più a lui.
Aris guardava i bellissimi occhi di Neteyam, poi le labbra, posizionò le sue mani sul petto ampio del Na'Vi, ammirandolo. I volti si avvicinavano sempre di più, i respiri si unirono, i battiti acceleravano ma erano completamente in simbiosi. "Neteyam" sussurra con le orecchie leggermente abbassate e con il fiato pesante, Aris. "Non posso aspettare ancora." dice con un sussurro pesante, ricco di emozione, di amore, Neteyam, prima di baciarla, ora non c'era niente e nessuno che poteva dividerli, separarli. I due continuavano a baciarsi con una certa voracità, si assaggiavano, si assaporavano a vicenda. Quando si allontanarono definitivamente, Aris gli disse : "Neteyam, io ti vedo" con tono dolce, mentre lo osservava con la luce negli occhi che solo lui poteva darle.
Neteyam sorrise quasi beffardo, felice, e poi disse : "Ti vedo anche io, Aris"
dandole un leggero bacio sulla fronte, per poi appoggiarci la sua.
Aris aveva le mani a coppa sulle guance calde di Neteyam, e gli sussurrava parole dolci, gli faceva carezze, tutto pur di farlo stare meglio.
Aspettarono per un bel po', e non appena sentirono dei rumori si precipitarono sulla spiaggia. Quando Lo'Ak fu recuperato, con lui ritornarono ovviamente tutti coloro che erano partiti per cercarlo, subito Jake e Neytiri chiesero dove fosse Neteyam in tutto questo, dove fosse mentre quei na'Vi lo mettevano in pericolo, che si sentì ancora peggio, per non essere riuscito a fare il suo dovere da fratello maggiore.
Aris però era lì, che gli teneva la mano, gli dimostrava che per lui, ci sarebbe sempre stata. Jake immediatamente sgridò Lo'Ak, come se fosse colpa sua, Tonowari cercò di farlo ragionare e obbligò il figlio a scusarsi. Lo'Ak però si prese tutta la colpa, e quando Ao'Nung gli chiese perché lui disse solo che sapeva come sarebbe stato sentirsi la vergogna della famiglia.
Nervoso,Lo'Ak, camminava a passo svelto per la spiaggia, dietro di lui Aris lo seguiva, cercando di parlargli e aiutarlo in qualche modo : "Ehi Lo'Ak... so come ti senti... sicuramente ti senti solo, una disgrazia per la famiglia, non è la prima volta che affrontiamo l'argomento insieme... Io ci sono-" cercò di dire Aris, mentre il Na'Vi continuava a camminare, ma fu interrotta bruscamente da Lo'Ak stesso, che si girò velocemente verso di lei.
"Tu non hai una famiglia! I tuoi genitori sono morti! Non puoi sapere come ci si sente!" urlò tutto in una volta.
Neteyam era lì, aveva visto tutto.
Il volto di Aris era visibilmente cupo, non era la solita. Con una mano stringeva stretto il suo ciondolo, regalatole dai genitori. Il corpo quasi tremava. Il suo passato era un tasto dolente e non lasciava che qualcuno lo toccasse così facilmente. Le lacrime accennavano ad uscire, ma non ne uscì neanche una. Il volto era rivolto verso il basso, tanto era diversa che Neteyam si preoccupò.
Neteyam la raggiunse, la strinse al suo petto, la avvolse con tutto il suo calore e così stretta che poteva sentire il battito del cuore. Le accarezzava delicatamente i capelli lunghi e scuri, la consolava come poco prima aveva fatto lei con lui.
"Ma a cosa stavi pensando quando hai detto questa stronzata? Eh Lo'Ak?" disse Neteyam con Aris ancora tra le braccia.
"Aris mi dispiace io non volev-" cercò di dire Lo'Ak prima che Aris con una mossa veloce si girasse verso di lui, liberandosi dalla presa di Neteyam.
"Io mi sono fidata!" urla, prima di tirargli un sonoro schiaffo in pieno volto. Neteyam era sorpreso da quel gesto, riuscì a dire solo : "Noi due parliamo dopo. Torna a casa ora" con tono abbastanza serio". Circondò le braccia di Aris, posò le mani sulle sue spalle e insieme si dileguarono, sentendo in lontananza Lo'Ak che esordisce con : "Cazzo!"
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IO TE E LE STELLE
Hayran KurguI Sully abbandonano la loro vita nelle foreste, e cercano riparo sulle coste del reef, chiedendo Uturu ai Metkayna. Tonowari, il capo, farà vedere quanto vario e diverso è il loro mondo, con l'aiuto dei suoi figli, tra cui Aris, la maggiore, ma adot...