L'esperienza trascorsa con Abel, non era stata così traumatica, anzi, mi aveva aiutata ad aprirmi di più con una persona con cui non avevo un particolare rapporto.
Ma, avevo comunque bisogno di incontrare lo sguardo di Ness, prima di fare nuovamente cambio di partner, di cui sapevo già le sue malsane intenzioni. Ed era per questo che non ero poi così tanto tranquilla.
Raggiunto i compagni, andai subito a salutare Ness con un bacio, lui mi sorrise sorpreso, perché era da molto tempo che non lo baciavo, e la sua voce tranquilla mi diede un:
<<Buongiorno, cuciolotta.>> la sua voce mi aiutò ad ritrovare il mio equilibrio mentale.
Ness, dalle mie braccia prese subito suo figlio, come se avesse fretta di vederlo:
<<Come state amori miei?>> ci chiese ad entrambi, anche se stava sorridendo solo a Denis:
<<È andata molto bene. Abel ci ha coccolato molto.>> gli risposi io, osservando un istante Abel che era andato da Ylenia, per salutarla.
<<Bene, sono contento per voi. Avete già fatto colazione?>> ci chiese:
<<Si. Abel ha pensato anche a quello.>> gli risposi con un sorriso:
<<Vi ha proprio coccolato per bene.>> disse felice per noi, poi il suo sguardo si spostò dietro le mie spalle: <<Spero sia così anche con Klaus.>> che in quel momento comparve da dietro di me.
<<Buongiorno.>> il ragazzo salutò per prima Ness: <<Buongiorno anche a te, Camilla.>> la sua voce maliziosa mi mise i brividi lungo tutta la schiena.
Non stava facendo tutto quello con cattiveria, si vedeva che era innamorato di me, ma non ne voleva saperne di capire, che io e lui non potevamo frequentarci, per molti motivi:
<<B-buongiorno, Klaus.>> le risposi balbettando, e con meno entusiasmo.
Ness in quel momento se ne andò a parlare con Abel, lasciandomi sola con lui:
<<Sei pronta per oggi?>> mi domandò quest'ultimo:
<<Non lo so, e tu?>> le domandai a disagio.
<<Sono nato pronto.>> disse scoppiando a ridere: <<Dimmi, che cosa ti preoccupa?>> mi domandò lui, ritornando serio, come se fosse interessato a sapere quale fosse il motivo del mio disagio.
Prima di rispondergli, mi osservai a torno per vedere che i nostri compagni non ci stessero ascoltando, ma per fortuna tutti erano distratti da altro:
<<Che tu possa farmi qualcosa.>> gli risposi sincera.
Lui per prendermi in giro, mi accarezzò una guancia:
<<Sai che non lo farei mai. Sei sopravvissuta alle disavventure che ti ha fatto passare Ness, ora a un giorno intero con Abel. Sei forte e coraggiosa, non ti dovrebbe spaventare nulla ormai.>> mi fece ricordare lui, mentre io cercavo di prendere le distanze:
<<Non è detto che affrontando tutte queste cose si diventi coraggiosi. Certe paure rimangono.>> le feci notare io:
<<Con me non devi temere niente.>> cercò di convincermi lui, ovviamente non ci riuscì.
Cera ancora qualcosa in lui, che non mi convinceva.
Mi allontanai da Klaus, senza aggiungere altro, e mi avvicinai a Vanessa e a Ylenia, per cercare un po' di sicurezza.
Ylenia cercava di ignorarmi, ed escludermi dai loro discorsi, mettendosi maleducatamente davanti a me di spalle, perché voleva condividere quel momento da sola, esclusivamente con la sua amica Vanessa.
Ma a me, importava di non essere da sola con Klaus.
Cercai di passare gli ultimi minuti con le ragazze, prima del nuovo cambio partner.
Mi domandavo, come sarei sopravvissuta da sola con lui? Per fortuna che con me, ci sarebbe stato mio figlio, avrei usato la scusa di dover stare con lui, per stare il più distante possibile da Klaus.
Ma poi, tutti i miei piani saltarono, quando Ness venne ad avvisarmi, che per quel giorno avrebbe tenuto lui Denis, e che avrebbe usato il latte in polvere per non venirmi a disturbare ogni tre ore.
Tutto questo per avere una scusa con Ylenia, visto che era giunto il suo turno, e lei pareva al settimo cielo di rimanere da sola con il suo ex.
Ness voleva solamente evitare altri disagi nella nostra relazione, che cosa potevo fare?
Eravamo entrambi in una situazione complicata.
<<Ok. Va bene.>> mi restava di digli.
Quando vidi Klaus sorridermi entusiasta per la novità, mi salì il panico.
Forse mi sbagliavo sul suo conto, Klaus non era come mi immaginavo.
In fine non mi aveva fatto niente di male.
Ci eravamo scambiati un bacio, e questo mi spaventava, che Ness venisse a saperlo e si facesse delle idee sbagliate su di me.
Presi respiro:
<<Per qualsiasi cosa vieni da me.>> aggiunsi a Ness, dando un ultimo bacio a Denis.
<<Stai tranquilla. Pazzo come è Klaus, ti farà divertire facendoti alleggerire l'assenza di Denis.>> mi rispose lui, perché lo conosceva più di me, e si fidava del compagno.
Klaus ci raggiunse, e mise il suo braccio dietro alla mia schiena, facendomi provare un brivido su tutto il corpo:
<<Amico, la tratterò come se fosse una principessa. La farò divertire, si merita un po' di svago.>> parlò Klaus.
<<Ormai ti conosco bene, lo so che con te si divertirà un sacco. In bocca al lupo.>> rispose Ness tranquillo, e dandomi un ultimo bacio prima di allontanarsi con Denis:
<<Visto? Devi rilassarti di più.>> disse Klaus, mettendosi dietro di me per massaggiarmi le spalle, cercando un modo per rilassarmi.
Forse davvero mi stavo facendo un idea sbagliata di lui.
<<Hai ragione.>> dissi lasciandomi andare:
<<Cosa ne pensi, se noi due pranzassimo giù da soli? Ovviamente solo se te la senti. Non voglio crearti altri traumi.>> disse lui sincero.
Quella proposta era un opportunità per metterlo alla prova:
<<Se mi prometti che non hai cattive intenzioni con me, potrei anche accettare.>> le risposi, e lui scoppiò a ridere, divertito che io avessi strane idee sul suo conto:
<<Ma ti sembro un ragazzo che ha cattive intenzioni?>> disse afferrandomi una mano, con un gesto lento e delicato:
<<Ti ho solo confidato che ho un debole per te, mica che ho intenzione di sgozzarti.>> la sua battuta mi fece ridere, e lui sempre tenendomi per mano, ci recammo nelle scale e andammo giù.
Andammo diretti nella cucina:
<<Hai qualche voglia particolare? Intendo per il pranzo.>> disse aggiungendo subito Klaus, per non sembrare volgare.
Mi fermai davanti a lui, lo guardai e pensai, a cosa avrei voluto mangiare?
<<Uova strapazzate, con una bistecca impanata?>> proposi, e lui sorrise, quel maledetto sorriso perfetto e sicuro di sé, che mi metteva a disagio.
<<Aggiudicato!>> accettò: <<Procuriamoci gli ingredienti.>> aggiunse osservando la cucina:
<<E tutto di sopra.>> le comunicai:
<<Ok, vado a prenderli.>> disse avvicinandosi per baciarmi la fronte, e io con un scatto feci un passo indietro.
Mi sentivo una stupida, a non avere più il controllo delle mie emozioni:
<<Non esagerare, era solo un bacio nella fronte. Ti faccio così paura?>> questa volta utilizzò un tono compiaciuto, come se iniziasse a capire l'effetto strano che mi faceva la sua presenza.
Lui se ne andò, lasciandomi ancora più tesa di una corda di violino.
Quando sentì la porta chiudersi, mi misi a camminare avanti e indietro per il salotto, cercando di liberarmi dall' ansia, facendo dei profondi respiri.
Poco dopo sentì ritornare Klaus che dal corridoio mi gridò:
<<Siamo fortunati, abbiamo le ultime uova.>> e poi sbucò in salotto, con in mano un cestino di vimini con dentro le ultime uova, le bistecche da scongelare, e con una scatolina di plastica dove c'era il pan grattato.
<<Pronta a cucinare con me?>> mi domandò divertito:
<<Si...>> mi feci coraggio, e mi avvicinai a lui, sforzandomi di sorridergli, per sembrare un po' socievole, almeno per una volta.
Raggiungemmo la piccola e stretta cucina, vidi Klaus rimboccarsi le maniche lavarsi le mani nel lavandino.
Poi mi guardò:
<<Tu prepari le uova, e io preparo le pentole, va bene?>> propose, mentre lui stava scongelato le bistecche sotto l'acqua calda per scongelare più velocemente.
Obbedì, mi lavai anche io le mani, e mi avvicinai al tavolo con un piattino dove mettere i gusci delle uova.
La cucina non era proprio spaziosa, e quando Klaus doveva spostarsi, praticamente si sfrusciava su di me.
Tutto questo mi stava mettendo una grande agitazione.
Cercai di non pensarci e rimasi concentrata, maledicendo la piccola cucina.
Passai le tre uova a Klaus, lui li mise al caldo nella padella, mentre in un'altra c'erano le bistecche appena scongelate, che si stavano cucinando.
<<Ok, fra poco sapremo che pasticcio siamo riusciti a combinare.>> disse appoggiandosi al tavolo, incrociando le braccia al suo petto, mentre le passavo davanti per prendere i piatti per poter preparare la tavola.
Lui mi osservò per tutto il tempo, e quando misi l'ultima coppia di posate, il tavolo era completo.
Klaus a sorpresa mi abbracciò da dietro. Un suo braccio andò all'altezza del mio seno.
Senza fare movimenti bruschi, con gentilezza cercai di liberarmi da quel abbraccio, ma lui mi costrinse a girarmi.
In modo che lo guardassi, o che lui potesse guardare me.
<<Non indossi il reggiseno.>> aveva notato lui.
Era ovvio. Non avevo reggiseni che mi stessero, e per comodità rimanevo senza, non era sicuramente per mettere malizia.
<<Così vado meglio ad lattare Denis>> dissi, e lui mi lasciò libera, mentre si voltava per controllare le pentole sui fornelli.
<<Che bimbo fortunato... Mia madre non mi ha allattato molto da piccolo.>> mi confidò, sempre dandomi le spalle:
<<Come mai?>> le domandai, cercando di iniziare un dialogo, per potermi distrarre da quello che era appena accaduto.
<<Sono nato a Marzo, e lei aveva una forte allergia hai pollini. Non potendo prendere nessun farmaco, l'allergia divenne così forte che dallo stress le andò via tutto il latte...>> mi spiegò: <<E' pronto.>> comunicò in fine, spegnendo i fuochi dei fornelli, mettendo un po' di uova strapazzate e la bistecca nei due piatti, portandoli nel tavolo.
<<Prego mia signorina, si metta seduta e mangi.>> disse come se stesse recitando in teatro, facendosi apparire buffo, di conseguenza mi sfuggì un sorriso, e mi misi seduta vicino a lui.
Mangiammo tranquilli, nessun disagio.
Solo i nostri respiri, i nostri piatti caldi e gustosi.
Non sapendo come passare il tempo, Klaus suggerì di giocare a un vecchio gioco da tavolo chiamato Dama.
Non ero molto brava a giocare a quel gioco:
<<Chi perde, a ogni fine partita, dovrà togliersi un indumento, la partita finirà quando uno di noi due e completamente nudo.>> propose lui.
<<Sei matto? e se arrivasse Ness?>>
<<Mi prendo tutte le responsabilità.>> a me sembrava che volesse sfidare le regole che erano state messe per fare questo scambio di partner.
<<Ti prometto che oltre a vederti nuda, non farò niente altro... e dai, rendi questo gioco interessante.>> insistette lui:
<<Io non sono molto brava a questo gioco.>> le spiegai, come se fosse ovvio che sarei stata io quella a trovarmi nuda:
<<Bene! Nemmeno io.>> rise divertito:
<<Me lo prometti?>> le mie insicurezze venivano fuori sempre in questi momenti, a farmi sentire insicura. Che cosa mi rimaneva da fare? non potevamo stare seduti sul divano per ventiquattro ore senza fare niente.
<<Certo! Non ti toccherò un solo capello. Voglio solo vederti nuda...>> mi promise, poi aggiunse: <<Divertiti per una volta.>>
<<Ok.>> accettai.
Presi un profondo respiro, mi rilassai e mi lasciai andare per una volta.
Non era difficile bastava solo che immaginassi che davanti a me avessi Ness, che mi aveva visto nuda molte volte.
E iniziammo la partita a Dama, su una scacchiera in un legno invecchiato, tanto quanto lo erano le pedine.
Dopo tre partite di prova, iniziò la vera sfida.
Io e Klaus ci concentrammo.
In silenzio iniziamo a spostare le pedine. L'unico rumore che ci infastidiva era il caos che facevano i nostri compagni al piano di sopra, in sottofondo si sentivano anche le loro voci, cercammo di ignorare tutto, divenendo un'unica bolla dove presenti c'eravamo solo noi, a giocare.
Spostando pedina dopo pedina. Il primo round lo perse Klaus, e lo stesso anche il secondo.
Lui con fare da spogliarello, si tolse la maglietta mostrando un addome scolpito, il triangolo del pube che mostravano i pantaloni a vita bassa, e si tolse un calzino.
Il terzo round lo persi io, e mi tolsi anche io un calzino, giusto per non trovarmi già mezza nuda.
Poi perse ancora lui, e si tolse i pantaloni.
Alla fine del gioco lui rimase in box e con un calzino, mentre io ero rimasta solo con le mutandine:
<<Non occorre che proseguiamo, così può bastare.>> dissi io, arrendendomi di continuare a giocare.
Klaus rimase incantato a osservarmi il seno scoperto:
<<Potrei solo toccarti?>> disse lui allungando una mano, come se fosse soggiogato dal mio fascino:
<<No!>> mi allontanai coprendomi con la coperta che era sempre presente sul divano:
<<Se ti fa stare meglio, mi metto nudo pure io.>> disse lui trovando un accordo:
<<Adesso che abbiamo finito di giocare vorrei vestirmi.>> dissi a disagio, e mettendo una fine a quel gioco.
<<Ok. Come vuoi tu. Te l'ho detto che non farei niente che tu non volessi.>> disse come se fosse una scusa ovvia.
Si mise in piedi pure lui per rivestirsi.
Notai però che era eccitato, perché in mezzo alle gambe cera un gonfiore, che lui cercava di evitare facendo finta di niente, ma io lo vedevo benissimo, era impossibile non accorgersene era così grosso e evidente!
Mi voltai, e cercai di rivestirmi tenendomi a dosso la coperta, un'impresa! Ma riuscì a vestirmi lo stesso.
<<Vado a vedere come sta Denis.>> trovai la prima scusa per allontanarmi da lui:
<<Credo verrò su anche io.>> disse lui portandosi in dietro con la mano il ciuffo di capelli che aveva davanti hai occhi.
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FRAMMENTI DEL CUORE
FantasyCamilla è stata lasciata da poco da Ness, dopo avergli svelato che era in dolce attesa. Lui la sorprende altrettanto confidandogli di essere innamorato di un altra ragazza, così si lasciano. Nel frattempo, mentre Camilla alloggia nel dormitorio del...