Ad un certo punto, non mi ero accorta di essermi addormentata, tra le braccia di Ness.
Ero messa in una posizione scomoda per la mia spala, che il dolore mi aveva svegliata in piena notte.
Nel silenzio potevo sentire il temporale fuori, ancora più forte di prima.
Il rumore della pioggia poteva anche essere rilassante, ma non quando cerano tuoni e lampi insieme, perché il tutto metteva angoscia.
Un tuono terribilmente forte mi fece sobbalzare nel materasso.
Osservai Ness dormire tranquillo al mio fianco, ma lui si girò dall'altra parte, senza accorgersi di niente.
Non avevo mai sentito un temporale così forte nella mia vita.
Incuriosita, andai a sollevare lo straccetto della finestrella sopra alla mia testa, che comprova la finestrella.
Le astronavi erano ritornate più numerose di prima, vedevo le luci dei loro veicoli da dietro le grigie nuvole, che passavano lente e scrutatrici sopra di noi, puntando ancora i loro laser sulle strade silenziose.
Poi, inaspettatamente uno di quei laser passò proprio sopra alla rulotte, per un istante la mia vista venne offuscata.
Temevo di essere stata accecata, e caddi nel panico gridando aiuto, svegliando Ness di soprassalto al mio fianco.
<<Che cosa sta succedendo?>> lo sentì dire, perché io ancora non vedevo niente.
In agitazione non riuscivo a spiegarmi, e iniziai a respirare a singhiozzo.
<<Ness!>> sentì le voci ovattate dei miei compagni, come se fossero distanti.
Il ragazzo mi prese per mano, costringendomi a scendere dal letto e accompagnandomi dai nostri compagni, probabilmente per restate tutti vicino o per farsi aiutare:
<<Cosa succede?>> domandò Abel, nel mentre lo stava chiedendo, il laser che usavano le astronavi per la prima volta attraversò le pareti sottili della rulotte, e si fermò sulla mia pancia con insistenza.
Denis scalciò talmente forte che mi deformò la pancia, provocandomi dei forti dolori, al tal punto che mi inginocchiai a terra, tenendomi la pancia gridando.
Dalle spinte che mi dava Denis sembrava mi si stesse per spezzare la spina dorsale.
Non capivo cosa mi stava succedendo.
Era chiaro che quel laser stava facendo qualcosa al mio bambino, me lo sentivo, altrimenti perché Denis si comportava in quella maniera, per una semplice luce che non provocava dolore?
È difficile da spiegare, era come se stessi prendendo una lunga scossa.
I miei compagni andarono nel panico.
Ness andò nel panico.
Almeno lui provò in tutte le maniere a lontanarmi da quel laser luminoso.
Ness mi spostò, si mise perfino davanti a me coprendomi, ma il laser passava attraverso il suo corpo senza provocargli niente, Vanessa provò a coprirmi con una grossa coperta, niente.
Alla fine dopo diversi minuti, il laser se ne andò da solo, lasciandomi a terra con una crisi epilettica, anche se ero in quelle condizioni potevo sentire Vanessa in lacrime, lo percepito dalla sua voce spezzata, e anche perché lei sapeva cosa si provava con le crisi epilettiche.
Ylenia non riusciva ad agire ed era sempre rimasta ferma, pietrificata nel posto, i ragazzi cercarono di aiutarmi tenendomi ferma, sentivo le loro mani tremare per la paura sulla mia pelle.
E in quella situazione mi sentì in colpa, succedeva sempre qualcosa per colpa mia.
Ness mi parlava facendo appello a tutte le sue forse per mantenere la calma, ma anche lui era vittima dell'agitazione.
Denis si muoveva tantissimo, sembrava volesse venire fuori dalla mia pancia, la sensazione era terribile, temevo mi squarciasse la pancia.
Ricordo, che ad un certo punto Ness appoggiò la sua mano nel mio grembo cercando di calmare Denis parlandogli dolcemente e carezzandolo.
Stranamente funzionò.
Quando ritornai ad avere il controllo del mio corpo e a vedere, ero stordita.
Ness mi prese fra le sue braccia, sentivo il suo cuore battere forte nel suo petto:
<<Stai bene? Ti fa male qualcosa?>> mi domandò subito preoccupato per me.
A mia volta lo abbracciai tutta tremante, ed esplosi in lacrime ancora spaventata per quello che mi era accaduto.
<<Come ti senti Camy.>> mi domandò Vanessa ancora spaventata.
<<Non lo so. E come se quel lampo avesse fatto qualcosa a Denis.>> parlai confusa e agitata.
Denis sembrava essersi messo tranquillo, come se non fosse successo niente, e non provavo più nessun dolore.
<<Tranquilla...>> mi parlò dolcemente Ness, come se stesse parlando a una gattina smarrita: <<Ora ti prendo in braccio, e ti porto a letto dove starai più comoda.>> mi spiegò Ness, raccogliendomi da terra, a mo' di sposa, i nostri compagni ci seguirono.
Ness mi adagiò nello stretto letto a una piazza e mezza.
Vanessa salì nel letto mettendosi seduta, e mi tenne per mano:
<<Che facciamo ora.>> domandò Klaus guardando me e poi Ness:
<<Aspettiamo le prossime ore, per vedere come sta Camilla. Se ci saranno problemi dovremo fermarci qui... Se invece va tutto bene possiamo ritornare in marcia.>> spiegò osservandomi, come se mi stette studiando, aspettando un mio parere.
Ma ora come ora, non ero più sicura di niente.
Disinvolta, fissavo la mano di Vanessa, appoggiata sopra alla mia pancia, in un gesto tenero e affettuoso, facendomi sentire la sua vicinanza.
Lei mi osservava in silenzio:
<<Starà bene. Lo sappiamo entrambe che il tuo piccolino e forte. Guarda quante ne state passando.>> mi sorrise, cercando di sciogliere la tensione che c'era ancora tra di noi.
Ad un certo punto, esausta da tutte questi avvenimenti esplosi in lacrime davanti hai miei compagni.
I ragazzi si azzittirono, e mi osservarono:
<<Tranquilla va tutto bene...>> Ness scattò subito vicino a me, cercando di rassicurarmi: <<...Ok ora ritornate tutti di là, Camilla ha bisogno di tranquillizzarsi e di riposare.>> disse ai nostri compagni con aria seria, come se in quel momento, io fossi la cosa più importante.
Vanessa scese dal letto, e in sieme a lei se ne andarono tutti, tirando la tendina, per farci avere un po' di intimità.
Rimasi da sola con Ness:
<<Mi sono spaventato a morte. Per un attimo ho pensato di averti persa.>> disse prendendomi una mano e stingendomela, riempiendola di baci.
<<Mi dispiace... ora credo di avere un attacco di panico.>> lo avvisai tra i singhiozzi e un pianto liberatorio.
Lui mi guardò con occhi tristi.
Era davvero frustrante vedere lui, e i miei compagni preoccuparsi per me... mi sentivo un peso.
Stavo solo rallentando i loro piani.
<<Cucciola.>> riuscì a dire lui frustrato, incapace di aiutarmi per la prima volta:
<<Scusa... e colpa mia, non avrei dovuto guardare fuori.>> spiegai:
<<Non ti preoccupare.>> mi spostò un'ciocca di capelli ribelle dietro al mio orecchio e mi guardò:
<<Devi rimanere tranquilla, altrimenti Denis ne risente.
Ti fa male qualcosa?>> si assicurò ancora.
Mi soffermai alla sua domanda, mi faceva male qualcosa?
Stranamente non mi faceva male niente.
<<No. Ho solo tanta paura. Continuo a domandarmi come faremo quando Denis sarà tra le nostre braccia.>> le parlai, sfogandomi.
<<Non ci pensare adesso ok. In qualche modo c'è la faremo te lo prometto, ma devi continuare a essere forte.>> non mi restava altro che rimanere positiva.
Ragionai.
Non avevo strani dolori, quindi, forse era tutto apposto.
Quel laser non mi aveva fatto niente, e l'attacco epilettico mi era venuto per la paura esagerata che avevo provato.
Denis si era calmato, ora non si muoveva più, ma se fosse morto avrei avuto qualche sintomo o no? Mi domandai.
Ness mi osservava, e vedeva dal mio sguardo che ero assente.
<<Fai un bel respiro ti aiuterà. Pensa qualcosa che ti fa stare bene.>> mi suggerì: <<E ora coricati.>> disse coricandosi nel letto insieme a me.
Mi distesi bene nell'letto e chiusi gli occhi.
Ness rimase a guardarmi fin quando non mi addormentai, in un sonno tranquillo.
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FRAMMENTI DEL CUORE
خيال (فانتازيا)Camilla è stata lasciata da poco da Ness, dopo avergli svelato che era in dolce attesa. Lui la sorprende altrettanto confidandogli di essere innamorato di un altra ragazza, così si lasciano. Nel frattempo, mentre Camilla alloggia nel dormitorio del...