Capitolo 4)

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Ero rimasta da sola con lo scorbutico, che poco dopo mi disse di seguirlo nella foresta.
Quelle erano le montagne fluttuanti di pandora e per me scendere da li era un parto.
Quel Na'vi correva come non so cosa, cos'è tutta questa fretta?
<<vuoi imparare essere una Na'vi? allora tieni il passo ragazzina>> che stronzo, era veramente odioso.
<<non sono qui perché l'ho voluto io, e poi gradirei che mi aspettassi almeno>> gli risposi a tono io <<e come mai sei qui, eh?>> si fermò lui girandosi verso di me guardandomi male.
<<questo non è affar tuo>> gli risposi, io l'ho fatto solo per mia madre e sicuramente non glie lo avrei detto al primo sconosciuto che vedo e soprattutto a questo scorbutico.
<<oh si che è affar mio, questo è il mio mondo, il mio pianeta.
E molta gente del cielo come te , ha cercato di distruggerlo.
Faresti meglio a seguire gli ordini e tornartene al tuo pianeta morente il prima possibile, intesi?>> lo guardai male, quasi ferita da ciò che mi ha appena detto
<<non è colpa mia se dei Marins hanno cercato di distruggere la vostra casa, ma ora non puoi prendertela con me!>>
<<l'hanno distrutta la mia casa, portandosi via gran parte del popolo ed anche mio nonno, Olo'eyktan, Capo-Clan>> lo guardai stranita e lui sbuffò rumorosamente.
<<tsk, lasciamo perdere. Ora muoviti e cerca di non farti aspettare>> mi disse per poi continuare ad andare avanti, si prospetta una lunga e noiosa giornata.

Arrivammo finalmente nella foresta e ci mettemmo in un ramo possente di un'albero altrettanto grande, non avevo mai visto degli alberi così grandi e robusti.
<<ora ti insegnerò le parole più importanti della nostra lingua>> io annuii, aveva sempre un tono così freddo.

<<ripeti "Oel Ngati Kameie" questo significa io ti vedo, ma non solo ti vedo davanti a me, ma io vedo dentro di te, ti vedo per quello che sei davvero, e viene accompagnato con questo gesto>> mi disse mostrandomelo: portandosi 2 dita alla fronte per poi porgerle a me.
Io lo guardai stranita, non avendo capito come si dicesse
<<Oen Ngati che?>> gli disse cercando di fargli capire di ripetermelo.
<<Oel Ngati Kameie>> mi ripetè scandendo bene tutte le sillabe
<<Oel Ngati Kameie ?>> lui annuii con un pizzico di gioia negli occhi per avermi insegnato già un qualcosa.
Quel giorno continuammo così per un po' finché non iniziò a farsi buio e si vedeva l'eclissi.
Neteyam disse che dovremmo iniziare ad andare verso casa se vorremmo arrivare ad un'ora decente per la cena per colpa della mia lentezza, stronzo.
Ci avviamo e poi appena arrivammo al villaggio io stavo per andare nella mia capanna per cenare ma Jake mi fermò subito.
<<vieni Ney'ite, non vogliamo che tu mangia da sola, cena con noi>> io annuii e seguì Jake nella sua capanna.
<<è permesso?>> dissi prima di entrare
<<oh si Ney'ite entra pure ,puoi sederti affianco a Kiri>> io la ascoltai e mi sedetti mentre Neteyam mi guardava stranito, seduto davanti a me.
<<eccomi! che si mangia?>> disse il fratello più piccolo entrando nella capanna e appena mi vide si fermò salutandomi sorridendo
<<oh ciao..>> si fermò non sapendo il mio nome ed io così finì la sua frase <<Ney'ite>>.
<<bel nome>> mi disse porgendomi la mano facendomi battere il cinque e poi di mise seduto vicino alla sua sorella mentre la piccola giocava con le treccine del fratello maggiore.
Lo'ak sembrava un ragazzo simpatico e spensierato, tutto il contrario del fratello.
Iniziammo a mangiare e appena misi il cibo in bocca wow, era veramente buono.
<<è la prima volta che lo mangiavi vero? anche io ho avuto la stessa reazione>> mi disse Jake sorridendo ed io annuii con un boccone in bocca sorridendo di rimando.

Appena finimmo di cenare io andai un attimo nella mia capanna e mi misi sdraiata sulla mia amaca, era molto grande secondo me poteva essere quasi matrimoniale, come i letti sulla terra.
Mi iniziai a stendere e trovai una posizione molto comoda, avrebbe fatto addormentare chiunque, ma non me dato che ero completamente immersa nei miei pensieri.
Decisi di alzarmi ed andare a fare una passeggiata con la speranza di trovare il sonno.
Le mie gambe giravano da sole, mi portavano in giro ed arrivai dove tenevano quelli che io fino a pochi giorni fa credevo si chiamassero semplicemente draghi, invece sono degli ikran.
Erano splendidi, di tutti i colori e sfumature  possibili.

Mi misi seduta e portai le ginocchia al petto, poggiandoci il mento mentre guardavo lo splendido cielo notturno di Pandora.
Mi cadde l'occhio sulla foresta al disotto di queste montagne ed era una vera meraviglia, tutta illuminata da piante splendide.
Pandora è un mondo a se, e come mi ha detto Jake in questo pianeta c'era un solo ed un'unico pericolo qui, ovvero che puoi arrivare ad amarla troppo.
Ero immersa nei miei pensieri, fin quando non sentì dei passi dietro di me.
Mi girai d'istinto e notai il figlio maggiore dei Sully.
Sospirai silenziosamente e poi mi rigirai per conto mio sperando che lui stesse per i fatti suoi.
<<perché sei qui?>> ecco, come non detto, gli risposi facendo spallucce cercando di non essere troppo antipatica dato che in quel momento aveva un tono calmo.
Si mise seduto a poco più di un metro da me e poco dopo decisi di rispondergli a parole. <<pensavo>> continuai io per poi rivolgergli la stessa domanda girandomi leggermente verso di lui, guardandolo con la cods degli occhi.
<<tu cosa fai qui?>> lui fece passare un po' di secondi per rispondermi
<<io vengo spesso qui, quando non ho sonno oppure per pensare>> io annuii per poi alzarmi ed andarmene via, magari voleva stare da solo ed io iniziavo a sentire un po' la stanchezza.
<<senti io volevo chiederti scusa..>> mi girai verso di lui stranita, non capendo a cosa si riferisse.
Lui si alzò e si piazzò davanti a me.
<<sono stato un po' uno stronzo con l'argomento "gente del cielo",ti chiedo scusa>>
io alla fine lo capivo, capivo il voler proteggere la propria terra e la propria famiglia, e vedere una sconosciuta umana piombare nella propria terra dopo tutto quello che è successo non doveva essere molto facile.
<<tranquillo alla fine ti capisco, avrei fatto lo stesso anche io, magari con modi un po' più garbati, ma l'avrei fatto anche io>>
lui si grattò la testa con un po' di imbarazzo ed io sorrisi leggermente a quella sua mossa.
<<io ora vado solo stanca ci vediamo domani, notte>> gli dissi sorridendo
<<notte>> mi rispose anche lui con un sorriso che ritenni.. molto bello.
Mi avviai verso la mia capanna ed appena poggiai la testa sulla mia amaca mi addormentai.

𝒾𝓁 𝓂ℯℊ𝓁𝒾ℴ 𝒹ℴ𝓋ℯ𝓋𝒶 𝒶𝓃𝒸ℴ𝓇𝒶 𝒶𝓇𝓇𝒾𝓋𝒶𝓇ℯ.. // Neteyam Sully Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora