CAPITOLO V: gli incontri

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Avevo mentito. Non sarei andata in palestra.
Odiavo Louis, odiavo Miky e odiavo Bill per avermi invitata a quella stupida colazione. Le voci giravano in fretta per la scuola: "La ragazza che ha sconfitto il mostro balbetta", "La ragazza che ha sconfitto il mostro esce con Bill Hendricks".
Quanto odiavo i pettegolezzi.

Ero arrabbiata, volevo chiudermi in camera e non uscire più. E così feci. Aprii la dannata porta della mia stanza e mi buttai sul letto, faccia sul cuscino, a pensare a quello che era successo e quello che sarebbe successo.
Il cuscino era fresco e profumato, così delicato... Volevo sprofondarci dentro e non uscirne più.
Dopo poco mi addormentai e solo il bussare alla porta mi fece svegliare.
Non capivo per quale motivo Nancy stesse bussando, magari aveva capito che ero arrabbiata?
Risposi: "Avanti" dopo essermi sistemata un attimo, ormai avevo capito che non si trattava di Nancy, il bussare si era fatto insistente.
Entrò Regh.
Mi guardò con sospetto, non capiva cosa stessi facendo da sola sul letto.
"Buongiorno Ivy, scusami se ti ho... svegliato, non era mia intenzione." disse guardandomi meglio, probabilmente si stava chiedendo del perchè dormissi con i vestiti normali e non con il pigiama.
"Non si preoccupi, sono già sveglia da un po'. Ha bisogno di aiuto?" chiesi in modo molto gentile e formale. Non avevo un aspetto bellissimo quindi dovevo puntare tutto sulle parole che usavo.
"Perfetto. Sì, ho intenzione di iniziare gli incontri per il mostro. Tu e Bill vi ritroverete questa sera, dopo le lezioni. Non voglio scuse. Qualsiasi ritardo sarà punito." disse velocemente.
Rimasi sorpresa. Non avevo ufficialmente dato la mia disponibilità nel fare questi incontri, ma dal tono di Regh avevo capito che non si trattava più di una richiesta, ma di un ordine.
Annuii e chiesi l'orario e il luogo di incontro.
Dovevo presentarmi alle ventuno nel suo ufficio per decidere i nuovi incontri e il loro luogo e per discutere in generake della situazione.
Detto questo uscì scusandosi di nuovo per avermi disturbata.

Avevo paura. Come avevo potuto accettare una cosa del genere? No, non avevo accettato, ero stata obbligata. Non me lo sarei scordato facilmente. Non potevo, però, mostrarmi spaventata. Dovevo sembrare sicura di me. Era quello che avevo sempre fatto e questa situazione non avrebbe cambiato le cose.
Dopo poco tornò Nancy. Io stavo sistemando il letto che avevo stropicciato dopo essermi buttata sopra.
"Non eri andata in palestra?" fece Nancy.
"Sì, sono già tornata. Mi faceva male il collo e non volevo sforzarlo troppo." mentii, ero arrabbiata e mentivo sempre quando lo ero.
"Ah ok. Sbrigati che tra poco si mangia." disse.
Mi guardai alla specchio per controllare come ero conciata. Avevo un sacco di ciuffetti che uscivano dalla coda e decisi di sciogliere i capelli. Il resto era decente e quindi ci incamminammo verso la mensa.
Sfortunatamente Bill ci stava aspettando ad un tavolo, fortunatamente era solo.
Controvoglia mi diressi insieme a Nancy a mangiare con lui.
"Ciao Ivy, tutto ok?" chiese "Mi sembri... diversa"
"Probabilmente perchè si è sciolta i capelli, lei li tiene sempre legati." disse Nancy.
Era quello che volevo dire io e fui felice che lo avesse detto al posto mio, sarei stata scortese senza accorgermene e non era un giusta situazione in cui esserlo.
"Sì...Ha ragione" dissi.
"Regh ti ha detto dell'incontro di sta sera?" mi chiese il ragazzo.
Annuii e lui sorrise. Se voleva che lo perdonassi ci stava riuscendo. Non si poteva essere arrabbiati con una persona gentile, era impossibile. Questo mi dava ancora più fastidio, se non potevo essere arrabbiata cosa dovevo essere? Era la mia sponda sicura.

La conversazione continuò (nella maggior parte del tempo io e il ragazzo avevamo dovuto spiegare a Nancy cos'erano gli incontri di cui parlavamo).

Bill mi rese più partecipe: chiedeva la mia opinione su quello che diceva Nancy, ascoltava quando intervenivo... In poche parole aveva notato che ero arrabbiata con lui e stava facendo di tutto per farsi perdonare.

Finito un pranzo abbastanza piacevole mi diressi a lezione di matematica con Nancy.

Eravamo in ritardo (ovviamente) e i posti erano tutti occupati tranne i primi due davanti. Non a coppie, ma almeno erano vicini. Per quanto mi piacesse scherzare e ridere durante lezione, preferivo stare vicino a qualcuno che era bravo in quella materia, così da fargli domande, cosa che accadeva quasi ogni minuto.
Ero quel tipo di persona che interrompeva un film solo per chiedere cosa stesse succedendo. Fastidiosa? Beh io preferivo curiosa.

La ragazza mortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora