CAPITOLO X: viaggio in macchina

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"Mi vuoi raccontare cosa è successo o vuoi rimanere a fissare il vetro dell'auto?" disse Bill abbastanza arrabbiato.

Mi ero chiusa. Mi succedeva spesso. Pensavo e pensavo, fissando il vuoto.

"Che cosa devo raccontarti? Era una trappola, i mostri erano appostati, ci volevano morti ed era quello che mi stava per accadere" risposi non curante. Non volevo parlarne ora. Dovevo pensare bene prima.
C'erano altre diciannove persone a cui poteva chiedere, ma no! Lui voleva chiedere proprio a me! Ed era per questo che mi aveva obbligato ad andare in auto con lui. Solo io e il mio caro amico Bill. Lui guidava e io tenevo tutte le scorte di medicinali ferme. Non dovevo raccontargli niente ora.

"MI VUOI PRENDERE IN GIRO?! Ivy sono morte delle persone! Puoi dirmi cosa è successo a te?! O te lo devo tirare fuori!" era furioso, sentivo la sua rabbia invadere la macchina.

Non si era mai infuriato con me, almeno non in questo modo.

Rimasi in silenzio. Sentii le lacrime arrivarmi negli occhi, ma le cacciai giù. Non avrei pianto per lui.

"Pensi che io non voglia raccontare niente perchè sono stanca? Pensi che io sia ok in questo momento? Nancy si è rotta una gamba, Luca è morto insieme ad altre due persone!" stavo alzando il tono di voce a ogni frase che pronunciavo. "Non sono dell'umore giusto di parlarne ora. Ti prego, lasciami in pace."

Le mie parole rimasero in sospeso. Un silenzio tombale si sparse per la macchina. Sentivo solo i rumori delle ruote e dei vari pulsanti che premeva Bill.

Perchè avevo parlato di Nancy? Ero arrabbiata con lui, ma questo era stato un colpo basso.
Lui aveva preferito me a lei, aveva i suoi buoni motivi.

Ma dovevo pensare a cose felici, cose che mi avrebbero fatto allontanare dal dolore, almeno momentaneamente.

Ripensai alla mia amica, a come ci fossimo incontrate.

Era un lunedì mattina di cinque anni prima. Avevo dodici anni.
Dovevamo cambiare stanza. Da piccoli si dormiva sempre con un adulto in camera, insieme ad altri tuoi coetanei.

Tutti erano in ansia nello scoprire il loro compagno e anche io lo ero abbastanza. Ci avrei dovuto passare il resto dei miei anni a scuola, salvo imprevisti.

Il foglio con le coppie doveva essere affisso alla bacheca nel corridoio principale della scuola, tutti lo chiamavano Atrio.

Un giorno un nuovo, insignificante e piccolo pezzo di carta era comparso.
O almeno così avevano detto gli altri. Io mi ricordavo solo una massa di ragazzi attorno alla bacheca. Avevo provato a buttarmi dentro anche io, ma ero stata scaraventata via quasi subito.

Decisi di aspettare che tutti se ne andassero, almeno non ero l'unica.

Ogni ragazzo e ragazza che raggiungeva il foglio leggeva il nome e poi lo urlava a squarcia gola per trovare il suo nuovo compagno di stanza.

Finalmente arrivò il mio turno. Oramai non c'erano altre persone in coda. Mancavo io e un'altra ragazza.

Lessi il nome affianco al mio: Nancy White.

Mi voltai verso la ragazza che fissava la mia stessa riga. Lei mi stava già guardando.

"A quanto pare saremo compagne di stanza" dissi ridendo. La conoscevo, era una delle ragazze più belle che avessi mai visto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2023 ⏰

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