"Nancy, oggi cos'abbiamo?" come sempre chiedevo a lei che lezioni avessimo. Non era un problema, i compiti non esistevano, si facevano in classe. Nessuno avrebbe permesso a un ragazzo o una ragazza di evitare di svolgere il proprio ruolo per colpa dei compiti. Era inammissibile.
"Mi ricordo solo che facciamo tiro con l'arco oggi, poi vuoto assoluto" risi gesticolando cercando di creare qualcosa che potesse ricondurre al mistero.
Nancy sogghignò e questo mi fece bene al cuore."Storia dell'arte, arco, matematica e italiano" rispose Nancy sbuffando per l'ultima materia. A nessuna delle due piaceva grammatica. Ci piacevano i libri, scrivere... Ma le analisi erano orribili. Non capivamo il loro senso di esistenza.
Le diedi una piccola pacca sulla spalla, come ad un funerale di qualcuno. Lei si riprese quasi subito e ci incamminammo verso la mensa.
Ormai sognavo di notte questo posto. Tutte le cose brutte accadevano sempre qui.
Bill era seduto con i suoi amici ad un tavolo. Nancy fece per andare da lui, ma io la bloccai per un braccio.
"Io non vengo seduta insieme a quelli là" feci un cenno con la testa verso ai due ragazzi di fianco a Bill. Come si chiamavano? Louis e ...? Non importava, li conoscevo abbastanza da sapere di doverci stare lontano.
"Avanti Ivy, sono solo dei ragazzi. Non ti mangeranno la colazione, stai tranquilla" lo aveva detto per farmi ridere, ma non funzionò affatto e la implorai per non andare al loro tavolo. Lei accettò e ci sedemmo accanto a delle nostre compagne di arco.
Anche loro erano compagne di stanza e anche loro erano legatissime. Si chiamavano Sara e Matilde.
La prima era una stratega, ma non era molto brava, da quanto sapevo. Era abilissima con le armi in generale e mi sfuggiva il motivo per il quale avesse scelto quel tipo di ruolo dato le sue capacità.
La seconda era una cacciatrice. Eravamo quasi sempre nella stessa squadra d'attacco quando cacciavamo i mostri.
Lei era formidabile, si avventava contro il mostro e lo accoltellava sempre nel punto più debole.
Regh era talmente stupito che le aveva proposto di frequentare un corso di anatomia. Avrebbe imparato i punti mortali dove colpire, quale vene tagliare ecc.Molto interessante, ma non ciò che era adatto a me. Amavo di più colpire senza che il mostro sentisse troppo dolore.
Non dimenticavo mai che lui era stato un umano come me. Che aveva avuto una vita prima, una vita che era stata stravolta.
Quando uccisi il mio primo mostro piansi di sera, nel mio letto.
Non volevo farmi sentire da nessuno, avevo tanto desiderato quel momento...
Ma le lacrime continuavano ad uscire e io non riuscivo a fermarmi.
Avevo ucciso. Ucciso un uomo. Non potevo accettarlo. Era troppo.Con il passare del tempo, però, mi ricordai quanto fosse brutto vivere da mostro. Eri totalmente pazzo, non capivi quello che stavi facendo.
Solo questo pensiero mi aveva fatto andare avanti. Dovevo salvarli da loro stessi, la morte era l'unica soluzione che io potevo dargli.
Per anni i cacciatori avevano cercato una cura, un antidoto per far tornare i mostri normali, ma tutto era stato vano.Sara stava parlando di questo mostro, lo avevano chiamato Millie.
I mostri donna erano più snelli e meno muscolosi rispetto ai mostri uomini, ma erano più veloci di essi. Non da sottovalutare, ecco.Diceva che era scappato e non erano stati in grado di ucciderlo. Era insolito, i mostri affrontavano sempre i cacciatori, solo in casi estremi scappavano. Ma, da quanto stava dicendo Sara, Millie era corsa via appena aveva visto il primo cacciatore, un tipo di nome Luca.
Avevano intenzione di interrogarlo per capire se aveva notato qualcosa nei movimenti del mostro o qualcosa che avrebbe potuto giustificare la sua fuga.
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La ragazza mortale
FantasyIvy è una cacciatrice di mostri e va a scuola per imparare ad ucciderli. Un giorno, però, una nuova creatura la attacca. È diversa dalle altre, è molto più intelligente. Ivy sarà legata sempre di più a essa e questo porterà la ragazza alla scoperta...