Nove.

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Quando finalmente Stiles riesce a calmarsi, Peter lo accompagna a casa dove trova Eli e Derek seduti al tavolo in cucina assieme a Lydia che sembra essersi ripresa. Eli è il primo a girarsi verso Stiles, sorridere e correre ad abbracciarlo. “Ci siamo riusciti, hai visto, papà?”

Stiles se lo stringe addosso cercando di trattenere le lacrime che minacciano di riprendere. “Non ce l’avremmo mai fatta senza di te.”

“Ora possiamo tornare ad essere una vera famiglia” dice felice.

Stiles si irrigidisce: non ha la minima idea di come spiegare al figlio la reale situazione. Non sa nemmeno da dove iniziare. È Derek a correre in suo aiuto. “Eli dobbiamo parlare.”

Eli si stacca dall’abbraccio di Stiles e, per la prima volta da quando è rientrato, lo guarda davvero. Stiles ha i pantaloni del pigiama sporchi, la giacca di Peter che copre la casacca lacerata e gli occhi rossi e gonfi. “Cosa ti è successo?”

“Sono solo inciampato mentre correvo nel bosco” mente.

“Papà?” domanda Eli rivolgendosi a Derek.

“Siediti, per piacere.”

Lydia si alza lasciando il posto ad Eli. “Sono distrutta. Peter mi porteresti a casa?”

I due se ne vanno lasciando Derek, Stiles ed Eli da soli. Eli è ancora in piedi ed è evidentemente agitato. Stiles gli appoggia una mano sulla spalla mentre Derek sospira per poi cominciare a parlare. “Eli io lo so che vorresti che tornassimo ad essere una famiglia ma…”

“Ma cosa, papà?” lo interrompe Eli. “So che papà ci ha lasciati preferendo il suo lavoro ma ora è qui e ha fatto i salti mortali per riportarti indietro. Lui è la nostra famiglia e io lo voglio qui, assieme a noi.”

Stiles è così orgoglioso di suo figlio che gli viene da piangere. “Eli, ascoltami. Papà ha ragione ad essere arrabbiato con me e non volermi qua. Non ho intenzione di andarmene da Beacon Hills. Posso stare dal nonno e tu puoi venire quando vuoi.”

“Non esisite. Se tu ti trasferisci dal nonno io vengo con te.”

Derek sbuffa una risata. “Sei tale e quale a tuo padre. Hai la stessa testa dura. Stiles non andrà da nessuna parte. Abbiamo una stanza degli ospiti, puoi dormire lì.”

Stiles non sa bene come prendere la cosa ma l’urlo di felicità di Eli assieme al suo abbraccio lo fanno sentire a casa.

Non è passata nemmeno una settimana e Stiles già si sente soffocare tra quelle quattro mura: ama passare del tempo con Eli, vederlo interagire con Derek, vederli discutere e allenarsi ma… vivere con Derek in quel modo lo sta logorando. Lui e Derek stanno facendo del loro meglio per il bene del figlio ma quando sono soli sembrano non riuscire ad avere un rapporto civile. Stiles si sveglia sempre per primo alla mattina e prepara la colazione per tutti: Eli è sempre felice di poter mangiare con loro due e anche Derek sembra meno imbronciato. “Mi sono addormentato” urla Eli afferrando al volo una fetta di pane per poi correre verso la porta. “Devo correre a scuola e non aspettatemi per cena perché resto fuori” termina dileguandosi.

Derek nemmeno si ferma davanti al tavolo apparecchiato dirigendosi direttamente verso la porta. “Non aspettare nemmeno me. Ho del lavoro urgente da fare con tuo padre.”

“Non fai colazione?” gli domanda Stiles con un sussurro.

“Non ho fame” dice chiudendosi la porta alle spalle.

Stiles butta via tutto chiedendosi se tutto quello ne vale davvero la pena.

“Stiles non pensi che, forse, tutte queste cose dovresti dirle a Derek e non a me?”

Stiles si stringe le ginocchia al petto. “Lo farei se solo non mi evitasse. E so che non dovrei parlarne con te, Lyds, ma non so proprio dove sbattere la testa.”

“Sei ancora in silenzio radio con Scott.”

“Sì.”

“Sai che prima o poi dovrai affrontare anche lui, vero?”

“Lo so. Ma prima vorrei davvero riuscire a risolvere in qualche modo la situazione con Derek.”

“Non ci credo nemmeno io che sto per dirlo ma… non hai pensati di provare a corteggiarlo? Magari si riaccende quella scintilla e riuscite a parlare dopo esservi sfogati come si deve.”

“Lo abbiamo già fatto.”

“E?”

“E poi l’ho colpito, lui mi ha detto delle cose e ora manco mi parla.”

“Okay, niente sesso. Troveremo una soluzione. Ora però dovresti proprio andare perché ho un appuntamento.”

“Oh, okay. Hai ragione, scusa. Grazie per il tuo tempo. E per averci aiutato.”

“L’ho fatto per Eli, ricordalo.”

Stiles sorride. “Lo so.”

Stiles esce dallo studio di Lydia, sta aprendo il portone del palazzo quando si scontra con qualcuno. “Mi scus-Peter?”

“Ciao, nipote.”

“Cosa fai qui?”

“Ho un appuntamento.”

“Con Lydia?” domanda sorpreso.

“È per via della questione di Derek. Sai… tornare in vita legalmente porta a dei grandi casini.”

“Ah, già. Non ci avevo pensato. Hai scelto bene allora. Lyds sa il fatto suo.”

“Lo so. Tu come stai?”

“Uno schifo.”

“Non ti sta rendendo le cose facili, vero?”

“No.”

Peter gli mette una mano sulla spalla. “Dagli un po' di tempo. Non è fatto di pietra. Cederà.”

Stiles sorride senza rispondere: nel suo cuore crede anche lui alle parole di Peter e spera che succederà il prima possibile. Anche perché, una settimana dopo, Stiles pensa che sarà il suo cuore a cedere. O il suo cazzo.

Family All The Way | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora