Prologo.

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Era una gelida notte invernale, quando davanti alle porte di un ordinario orfanotrofio degli Stati Uniti veniva abbandonata una cesta. La strana figura che la portava aveva suonato il campanello e, repentinamente, era fuggita via, con le lacrime agli occhi. Non avrebbe mai voluto abbandonare così suo figlio, ma per il suo bene aveva deciso di commettere l'atto più atroce che una madre potesse fare.

Dentro la cesta, insieme al bambino, un biglietto:

"Sto sbagliando, e spero che crescendo riuscirai a fare svanire l'odio che hai per me. Ti amo, e ti amerò per sempre. Ci rivedremo, un giorno. È una promessa. Mamma".

La guardiana dell'orfanotrofio si precipitò velocemente all'entrata, aprì la porta e, poco sorpresa, si accorse della presenza di una cesta, all'interno della quale si trovava un bambino. Era bellissimo: folti capelli neri gli circondavano la testa, e due occhi azzurri lasciavano intravedere uno scorcio di cielo sereno in quella notte gelida e tempestosa.

La guardiana lesse il biglietto, prese la cesta e si diresse verso la sala principale.

-Minerva cosa succede? - chiese tormentata l'altra guardiana.

-È sempre la stessa storia, Petunia - rispose - un altro bambino lasciato sulla porta. Io queste madri non le capisco... -

-Beh, però c'è anche da dire che almeno loro non uccidono i loro figli, come invece fanno altre. Per lo meno, noi ci prenderemo cura di loro finché potremo. -

-Hai ragione Petunia, hai assolutamente ragione. Però continuo a non capirle lo stesso. Non dovrebbe mai passare per la testa di una madre fare una cosa del genere -

Minerva aveva avuto una storia davvero infelice alle spalle: reduce da un matrimonio finito male, aveva atteso invano l'arrivo di un figlio, ma ogni volta che rimaneva incinta perdeva il bambino, anche a causa del marito poco attento: infatti, egli non esitava a riempire di compiti e doveri la moglie, anche se non poteva fare troppi sforzi.

Al quarto aborto spontaneo, per una complicazione, i dottori avevano dovuto asportarle l'utero per evitare che morisse anche lei, e da quel giorno, di giorno in giorno, si faceva sempre più lontana, per lei, la carriera materna. Con il marito non andava, era stato sin dall'inizio un matrimonio per convenienza. Convenienza del marito, ovviamente. I genitori avevano acconsentito perché in questo modo la figlia si sarebbe potuta sistemare, essendo stata da sempre una ribelle.

Dopo un altro anno in bilico, Minerva aveva chiesto il divorzio, suscitando lo scandalo delle due famiglie, e con tenacia decise di fondare un piccolo orfanotrofio: siccome lei non poteva avere figli naturali, pensò, almeno in questo modo avrebbe comunque salvato molte altre vite innocenti.

-E adesso cosa facciamo? - chiese Petunia, disturbando i pensieri di Minerva

-Quello che facciamo sempre, cara Petunia - rispose - ci occupiamo del bambino finché non troveremo qualcuno che voglia adottarlo -

-Questo bambino ha un nome, Minerva? O dobbiamo provvedere noi come per tutti gli altri? -

-Si chiama Adam, questo è tutto ciò che dice la medaglietta che indossa. La madre avrà voluto lasciarla appositamente per farcelo riconoscere e per far si che, una volta cresciuto il bambino, lei stessa potrà fare la stessa cosa ...Ma andiamo adesso, questo bambino ha bisogno di un bagnetto e di una bella dormita in un letto comodo.

***

Per le vie malfamate di New York, un'oscura figura muoveva i suoi passi, alla ricerca di qualcosa che non avrebbe sicuramente trovato.

-Lui dov'è? - chiese in tono minaccioso

-Mi dispiace - rispose la donna - ma non riuscirai a rovinare la sua vita -

-Puttana, dimmi dove si trova il bambino! -

-Dovrai uccidermi! Non dirò nemmeno una sola parola per aiutarti, schifoso omicida -

-Ucciderti, così da poterti portare nella tomba questo segreto? Mia cara mi sottovaluti. Scoprirò dove si nasconde il bambino, e ti prometto che lo farò fuori con le mie stesse mani! E davanti ai tuoi occhi! -

Lily era terrorizzata. Quell'uomo aveva sempre fatto quello che aveva detto. Aveva visto morire davanti ai suoi occhi centinaia di persone, tra cui anche il marito. Non avrebbe mai voluto che il figlio facesse la stessa fine del padre, il suo compito era assicurarsi che lui avesse una vita serena in un posto sicuro. A costo di perdere il suo affetto.

Tutto era cominciato qualche anno prima dalla sua nascita. Lily e il marito Steven abitavano in Canada. Si erano conosciuti al college, e si erano amati sin dal primo sguardo. Il loro primo bacio sotto al querceto era ancora ben impresso nella memoria della giovane donna, vedova e madre a soli 25 anni, tutto per colpa di uno stupido patto.



Eccomi ritornato con una nuova storia. È un genere diverso dal mio precedente lavoro, ma spero possiate comunque apprezzarlo :3

Ho già in mente la storyline, ma non si sa mai, le idee continuano a cambiare!

Voi cosa vi immaginate da questo prologo? Le vostre idee possono sempre evolversi in spunti molto interessanti!


A presto!

Giovanni

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