Scusate, ho avuto un mini blocco e più mi sforzavo di scrivere più stavo peggio, quindi, in ritardo, ecco a voi un capitolo scritto con calma e pace mentale ❤️
Capitolo 16: circostanze poco piacevoli
Quando Izuku lasciò il locale si sentiva certamente più leggero. La stanchezza era scivolata dal suo corpo, sostituita da un insolito buon umore che, normalmente, avrebbe cercato di negare anche a sé stesso. Quella notte aveva deciso di ignorare la parte realista della sua coscienza, infondo, cosa c'era di male a divertisti un po'?
Muoveva passi lenti lungo la strada lastricata che lo accompagnava verso casa sua, camminando assorto nel silenzio della notte che, giorno dopo giorno, aveva quasi imparato ad apprezzare. Erano pochi i lampioni che illuminavano le strade e non poteva certo negare di aver provato talvolta una certa inquietudine da solo per quelle vie.
Voltò il capo alla sua destra. A fargli venire in mente quei pensieri erano state proprio tre figure che da un po' di tempo sembravano star percorrendo la sua stessa strada.
Trasse un respiro lento, cercando di mantenere la calma, quando con la coda dell'occhio si accorse che fossero ancora dietro di lui. Li aveva notati, uscire poco dopo di lui dal locale, sembravano i soliti clienti venuti lì per ubriacarsi o per trovare una buona compagnia, ma aveva notato anche i loro sguardi particolarmente insistenti durante la serata.
Si morse il labbro pensieroso, gli era capitato di rado di incontrare qualcuno a quell'ora della notte, solitamente erano persone così perse nella nebbia dell'alcol da non avere la forza di alzarsi, che rimanevano accasciate davanti la porta di casa o in vicoletti abbandonati.
La sua mano, senza che se ne rendesse conto, corse in basso e sospirò con irrequietezza quando le sue dita sfiorarono il coltellino nella tasca dei suoi pantaloni. Aveva deciso di portarlo con sé dopo che un cliente, finita una delle tante serate al Moulin Rouge, si era mostrato fin troppo insistente; lo abbandonava nel suo stanzino angusto dietro le quinte del locale prima che ogni serata iniziasse, certe volte si domandava ancora perché continuasse a portarlo, ma in quel momento ne fu grato.
Accelerò il passo e il suo cuore iniziò a battere più forte quando sentì delle risate alle sue spalle.
«perché tanta fretta?!» una voce echeggiò tra le vie silenziose facendolo irrigidire.
Non seppe neppure lui perché si fermò, anziché mettersi a correre, forse era stata la paura di condurli fino a casa sua, ma quando i suoi passi si interruppero, i tre uomini erano già alle sue spalle. Non riuscì nemmeno a voltarsi che una mano gli afferrò il braccio strattonandolo indietro, finché non si ritrovò contro una delle facciate di quelle casupole, a fissare i suoi aggressori.
Sentiva il cuore in gola, ma soffocò ogni minima reazione, ogni tremito, indossando la migliore delle sue maschere di freddezza. Era bravo in quello, aveva imparato come muoversi in scena.
«qualche problema?» domandò e solo all'inizio la sua voce tremò, prima che un tono tagliente lasciasse trasparire la sua rabbia.
«puoi ben dirlo... - esordì l'uomo schieratosi al centro fra i tre - é parecchio difficile avere la tua attenzione» allungò la mano verso il suo viso e Izuku la allontanò con uno schiaffo.La sua espressione vacillò, i suoi occhi indugiarono troppo a lungo su di loro e l'irrequietezza trasparì
«non aver paura, perché non ci divertiamo un po'?»
Il ballerino lo fissò con disgusto. I due idioti alle sue spalle non facevano che ridere e incoraggiarlo, quasi fossero i suoi ridicoli tirapiedi.
«non ho tempo da perdere con voi» tentò di allontanarsi dal muro dove si era ritrovato bloccato, ma ancora una volta lo spinsero indietro.
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L'émeraude du Moulin Rouge || Tododeku
Fanfiction[INCOMPLETA] Tododeku - QuirklessAU Quando un artista trova la sua musa, nulla può più fermare la sua arte