Enchanté

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Capitolo 5: "Enchanté"

La luce nella camera di Shoto era debole e soffusa, il suo tepore arancione illuminava tremolante le pareti mentre la piccola fiamma della candela si faceva sempre più debole, annegando pian piano nella cera sciolta. Era buio ormai, le lancette dell'orologio da taschino abbandonato su un mobile avevano appena segnato l'una di notte.

La candela si era ormai consumata, la sua fiammella debole soffocata aveva lasciato dietro di sé una scia di fumo e, adesso, la tela di fianco a quel mucchio di cera informe non riluceva più dei suoi colori vivaci che i colori ad olio che avevano conferito.

Il giovane artista non aveva mai dipinto con tanta velocità, la tela si era riempita in meno di una settimana, giorno dopo giorno i colori avevano arricchito quella superficie ruvida e priva di vita, al susseguirsi delle sue visite assidue al Moulin Rouge.
La sua richiesta di tornare al locale, d'altronde, era stata accolta di buon grado da Touya che, quella settimana, non si era fatto alcun tipo di problema a portarlo con sé lì. Non che effettivamente al fratello cambiasse qualcosa, aveva infatti rivelato a Shoto che erano mesi che trascorreva lì le sue serate, un po' per staccare la spina da tutte le noie che quella vita gli dava, un po' per infastidire Enji, il quale non poteva che assistere impotente alle scelte di vita discutibili del suo primogenito.

Benché i due ragazzi fossero tornati al locale, ogni sera, per una settimana, a Touya rimaneva ancora sconosciuto il motivo di tanto interesse da parte del fratello nei confronti del locale (sospettava che qualche ballerina avesse attirato l'attenzione del più piccolo, ma sapeva anche che la - più che palese - inesperienza, e forse quasi imbarazzo, di Shoto non gli avrebbe fatto rivelare nulla), dal canto suo Shoto aveva visto a mala pena in quei giorni il ragazzo che la prima sera lo aveva totalmente stregato.

Nei giorni in cui il ballerino non si esibiva, si riusciva a scorgere a malapena tra la folla. Erano stati rari i momenti in cui Shoto era riuscito a vederlo, il più delle volte il suo sguardo si era soffermato su di lui, seguendolo finché egli non raggiungeva il grande elefante in stucco in compagnia di una persona diversa ogni sera, e infine spariva, nelle scale a chiocciola che risalivano una delle quattro zampe cave dell'enorme animale. Le volte in cui i loro sguardi si erano incrociati si potevano contare sulle dita si una mano, talvolta era Shoto a vederlo per primo, attirando la sua attenzione con i suoi sguardi insistenti, ma non erano mancati i momenti in cui si voltava lui stesso, scorgendo tra la folla quegli occhi verdi penetranti che lo fissavano con curioso interesse.
E in quella settimana non aveva potuto che accontentarsi di quei fugaci istanti.

Quella sera però, i piani dei due ragazzi erano stati totalmente rovinati. Enji era stato di ritorno a casa presto quella sera e quell'insolito anticipo aveva impedito al figlio prediletto di uscire a tarda ora per godersi poche ore di spensieratezza.

La cosa che maggiormente l'aveva colpito era stata la decisione di Touya, che quella sera era rimasto a casa (nonostante godesse di ampie libertà rispetto al più piccolo), non che questo potesse in alcun modo cambiare la sua serata totalmente rovinata. Ma insomma, era pur sempre una forma di solidarietà, no? Un punto in più nel loro rapporto che sembrava aggiungere un tassello dopo l'altro man mano che trascorrevano insieme le serate al Moulin Rouge.

Aveva trascorso la sua monotona serata a dipingere, aggiungendo altre sfumature di rosso al dipinto ormai finito. Aveva così tante idee che gli vorticavano in testa in quei giorni, che il suo vecchio quaderno di bozzetti si era riempito in meno di una settimana di schizzi veloci e sporchi, talvolta pensieri pochi nitidi che cercava di rappresentare, figure senza volto, corpi sinuosi, danze travolgenti e quegli occhi verdi.

Quando le lancette dell'orologio da taschino segnarono l'una e un quarto, Shoto si era già da tempo abbandonato al mondo dei sogni, ma proprio in quel momento qualcuno era entrato nella sua stanza con passi frettolosi e lo aveva scosso con insistenza facendolo sobbalzare.

L'émeraude du Moulin Rouge || TododekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora