Une amie inattendue

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Capitolo 11: un'amica inaspettata

Il sole era alto nel cielo in quella soleggiata benché fredda mattina di settembre, i raggi brillavano sul fiume Senna, le acque limpide scorrevano lente e lì sembravano perdersi i pensieri di Shoto, mentre passeggiava vicino le sue rive, percorrendo il sontuoso pont Alexandre III.

«é meraviglioso, non trovate anche voi?» domandò Momo osservando con un sorriso le esuberanti quanto affascinanti lampade rifinite in ogni minimo dettaglio. Quattro pilastri si ergevano all'inizio e alla fine del maestoso arco che sembrava quasi sospeso sul fiume, decorati da ninfe e che ospitavano sulla loro sommità cavalli alati, splendenti sotto la luce del sole che investiva la loro lucida superficie dorata.

Shoto accennò solamente un sorriso di cortesia, ma ancora una volta la sua bocca non proferì parola. La mattina era stata impegnata a passeggiare per le vie della città in compagnia della ragazza, il disagio tra i due era evidente e nonostante i tentativi di Momo di aprire un dialogo, il ragazzo si era limitato a guardarsi intorno. Sapeva che i genitori stessero passeggiando insieme a loro qualche passo più indietro, ma quella situazione lo soffocava.

Momo di fianco a lui sospirò, e le sue dita strinsero nervosamente l'ombrellino bianco che doveva proteggerla dal sole. Sembrava odiarlo, lo teneva abbandonato sulla spalla e la tela leggera non poteva offrire alcuna protezione. Ma lei sembrava così grata di poter godere del piacevole calore del sole. Indossava un vestito chiaro, pieno di orli, apparentemente così scomodo, stretto in vita dal corpetto impreziosito di nastri e perle e con un colletto alto pieno di merletti.

«trovate davvero così spiacevole la mia compagnia?» domandò al che la ragazza.

Ma il suo tono non sembrava offeso, c'era una punta di divertimento in quelle parole fintamente risentite.

Solo allora Shoto di voltò verso di lei, per la prima volta imbarazzato.

«no, mi dispiace... sono solo.. perso nei pensieri immagino»
«pensieri, mh?»

L'artista si lasciò sfuggire una risatina e per la prima volta la sua mente non sembrò ricordargli degli aspetti negativi che quella serata al Moulin Rouge, di ormai una settimana fa, aveva portato con sé. Realizzò solo in quell'istante di non aver messo piede al locale per sette lunghi giorni e si rese conto solo in quel momento che stesse sorridendo ora per la prima volta dopo una settimana.

Stava sorridendo pensando a lui.

Gli fecero eco i suoi pensieri.

«lo state facendo di nuovo» gli fece osservare Momo e il ragazzo si voltò di nuovo colto alla sprovvista.
«come?» chiese distrattamente e lei scoppiò a ridere, avrebbe dovuto essere un sorriso composto, una mano educatamente davanti la bocca, ma era sinceramente divertente vederlo così confuso.
«oh signorino Todoroki, pensare ad un'altra persona quando si passeggia con una ragazza... quale scandalo!» borbottò divertita.

Shoto sorrise.

«devo forse menzionare quando poch'anzi mi avete chiamato-»
«no!» lo interruppe arrossendo e lui rise.
«pensare ad un'altra persona quando si passeggia con un gentiluomo... quale scandalo signorina Yaoyorozu» la imitò ricevendo una leggera spallata.
«oh finitela» borbottò a disagio.

Più indietro, i soffocanti parenti sembravano apprezzare quella apparente sintonia tra i due ragazzi. Gli sguardi orgogliosi osservavano quello scambio di battute, decisamente fraintese dal momento che non potevano udire alcun discorso.

«sembrano andare d'accordo» osservò Enji compiaciuto e il padre di Momo annuì sorridente.
«é questo che ci auguravamo, dico bene?»

Touya, pochi passi più avanti ad Enji, alzò gli occhi al cielo e il suo sussurro fece scoppiare a ridere Natsuo che lo affiancava.

L'émeraude du Moulin Rouge || TododekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora